La sigaretta elettronica alla marijuana

Categorie: Tecnologia

Negli Usa cominciano a diffondersi essenze al sapore di ganja per la bionda tecnologica

Non solo sigarette elettroniche per sostituire le vecchie bionde. Anche lo spinello ha il suo erede tecnologico. Ne parla Stefano Trincia sul Secolo XIX: mentre il nuovo mercato del ‘vamping’ vive un vero e proprio boom in tutti i Paesi occidentali (si prevede per il 2013 un miliardo di dollari di fatturato solo negli Stati Uniti), si diffondono ‘pericolose’ essenze.



 



 LEGGI ANCHE: Come è fatta la sigaretta elettronica

 



AROMA DI MAIJUANA – Dopo la nicotina, arriva la marijuana:

L’ultima novità del settore riguarda un nuovo meraviglioso, e pericoloso, aroma: la marijuana. La Rapid Fire Marketing, specializzata nella produzione di inalatori a vapore, vuole approfittare del via libera di molti Stati all’uso legale dell’erba. E ha già lanciato in California, dove ha sede, i primi esemplari di “spinelli elettronici” che vaporizzano essenza liquida di marijuana, sia a fini medici sia ricreativi. «Quest’anno – ha spiegato la portavoce dell’azienda – cominceranno le spedizioni verso l’estero, a patto ovviamente che i destinatari risiedano in Paesi dove la legge ci consente di arrivare». Nel mirino dell’elettro-spinello ci sono per ora Olanda, Spagna, Portogallo, Svizzera, Australia, Bangladesh e Argentina. Per la marijuana, spiegano gli esperti, valgono gli stessi parametri del tabacco: la “canna” elettronica fornisce solo l’essenza, evitando tutti i sottoprodotti della combustione e conseguenti danni alla salute.

MULTINAZIONALI DEL TABACCO PREOCCUPATE – Nel 2012 le sigarette elettroniche hanno alimentato negli States un mercato da mezzo miliardi di dollari. Su scala mondiale gli esperti stimano una crescita fino a 3,5 miliardi di dollari nel 2015. In Italia gli utilizzatori delle bionde tecnologiche sono due milioni con un giro d’affari di 350 milioni di euro annui e 1.500 negozi specializzati. La migrazione dalle sigarette tradizionali a quelle elettroniche preoccupa anche lo Stato (per la diminuizione degli introiti legati alle accise sul tabacco). Le multinazionali del tabacco, intanto, preparano la riscossa. Continua Trincia sul Secolo XIX:

In Usa, la controffensiva della grandi sorelle del tabacco è cominciata. Obiettivo: non distruggere, ma fagocitare. Il gruppo Altria, gigante che controlla i marchi Philip Morris, Marlboro, Merit, Muratti, Chesterfield e decine di altri, ha deciso di recente di entrare nel business con una sua linea di sigarette elettroniche. Anche perché il farwest elettronico è tale da consentire, diversamente da quanto avviene per le sigarette normali, la pubblicità televisiva, affidata a volti famosi dello show business. Lo scorso anno Lorillard, casa madre di marchi come Newport e Kent, ha comprato la Blu, azienda produttrice di “e-cig”. Mentre al colpo più grosso si prepara la Altria, decisa a lanciare una Opa – offerta di pubblico acquisto – ostile nei confronti di Njoy, numero uno americano del “vaping”.