Sondaggi elettorali, Lega Nord meglio di Forza Italia in 5 casi su 10
11/12/2014 di Donato De Sena
Favorita dalla massiccia presenza in tv del suo leader, nei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani continua senza sosta la crescita del consenso della Lega Nord di Matteo Salvini. Come già hanno dimostrato le rilevazioni delle scorse settimane, il Carroccio (reduce da un ottimo risultato alle Elezioni Regionali in Emilia Romagna, dove ha ottenuto il 19% delle preferenze contro l’8% di Forza Italia) conquista spazio ai danni soprattutto del partito di Silvio Berlusconi, ponendosi ora come formazione centrale di eventuali future alleanze di centrodestra. A parlare chiaro sono i sondaggi realizzati tra la fine di novembre e i primi 9 giorni di dicembre da dieci diversi istituti demoscopici o siti web. Il confronto delle rilevazioni pubblicate dagli esperti di Scenari Politici, Demopolis, Swg, Ixè, Euromedia Research, Demetra, Emg, Datamedia, Ipr Marketing e Istituto Piepoli, rivela che la Lega Nord supera Forza Italia in 5 casi su 10, e mediamente resta ancora un punto percentuale più in basso rispetto agli azzurri.
SONDAGGI ELETTORALI: LEGA NORD AL 12,9%, FI AL 13,9% – Nel dettaglio il Carroccio (che insiste in una campagna contro la moneta unica e l’immigrazione clandestina e in una forte critica all’Ue) sarebbe salito oggi in media di oltre mezzo punto rispetto alla settimana scorsa, raggiungendo il 12,9%. Il partito di Salvini oscilla tra il 10,1% stimato da Ixè (sondaggio realizzato il 3 dicembre per la trasmissione di Raitre Agorà) al 14,8 segnalato invece dal sito Scenari Politici (rilevazione con interviste web del 25-29 novembre), e conferma di essere l’unico partito ad aver aumentato il proprio bacino elettorale dalle Europee del 25 maggio, quando ha portato a casa solo il 6,2% dei consensi. Chi, al contrario della Lega, sembra non riuscire a risollevarsi è Forza Italia. Il partito di Berlusconi infatti mediamente nei sondaggi rimane piantato al 13,9% dei voti dopo il 16,8 alle urne, dimostrando di pagare caro la scarsa visibilità di Berlusconi e la politica poco chiara rispetto alle riforme costituzionali. È eloquente in questo senso la quota di consenso indicata dagli istituti Demopolis e Piepoli (rispettivamente per il programma di La7 Otto e Mezzo e per l’Ansa) ceh atribuiscono a Fi un misero 12,5%. Gli azzurri però non sono soli. A quanto pare pagano caro il boom della Lega anche gli ex An di Fratelli d’Italia, probabilmente perché la loro leader Giorgia Meloni è meno capace di Salvini di catturare attenzione sul piccolo schermo, o forse perché viene seguita una linea politica contigua a quella del Carroccio. In questo caso si scende in una settimana da una media del 3,2 al 2,8%, dopo il 3,7% alle Europee. Complessivamente una coalizione di centrodestra limitata a Lega, Fi e Fdi potrebbe valere oggi secondo i sondaggisti il 29,7% del consenso.
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SONDAGGI ELETTORALI: PD AL 37,8%, M5S AL 18,1% – Resta molto più su del centrodesttra il Partito Democratico, che perde terreno rispetto alla soglia del 40% superata alle Europee, ma in misura limitata. Il partito di Matteo Renzi fa registrare una media del 37,8% senza mai scendere al di sotto del 36,4% stimato da Emg (sondaggio del 6-8 dicembre diffuso nel corso del Tg di La7). Per il centrosinistra si tratta di cifre molto positive, perché è chiaro che in uno scenario simile, se si tornasse al voto con il sistema Italicum, il Pd non avrebbe difficoltà ad imporsi sugli avversari e a conquistare, anche da solo, la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera dei Deputati. Il secondo partito resta il Movimento 5 Stelle, più o meno stabile, al 18,1% di media (in discesa dal 21,2 di maggio). Sarebbe sufficiente, poi, per l’ingresso in Parlamento il consenso ottenuto nei sondaggi da Sel e dai partiti di centristi Nuovo Centrodestra e Udc (alle ultime Europee in lista unitaria). Nelle ultime ore si parla di soglia di sbarramento da abbassare al 3%. I partiti di Nichi Vendola e di Angelino Alfano, in rottura con gli ex alleati di Pd e Lega, vengono valutati in media rispettivamente al 3,8 e al 3,9%.
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SONDAGGI ELETTORALI: SCELTA CIVICA E RADICALI SOTTO L’1% – Le chance di ingresso a Montecitorio sono molto basse, infine, per tutti i movimenti di sinistra che hanno sostenuto la lista Rivoluzione Civile alle ultime Politiche e la lista L’Altra Europa con Tsipras alle Europee. Rifondazione Comunista, ad esempio, non supera mai il 2,1%, l’Italia dei Valori lo 0,2, i Verdi l’1,1, Azione Civile lo 0,1. Numeri deludenti anche per Scelta Civica, mai oltre lo 0,7%, e i Radicali, piantati allo 0,8%.
(Foto di copertina di Fabio Cimaglia da archivio LaPresse. Tabella: Giornalettismo)