47 Ronin: 10 curiosità sul film con Keanu Reeves

47 Ronin con protagonista Keanu Reeves, stasera andrà in onda su Italia 1. Il cappa e spada diretto da Carl Rinsch è pronto ad invadere il piccolo schermo con acrobazie e stunt funanbolici. Per l’occasione abbiamo deciso di raccontarvi 10 curiosità sul film. Pronti a tornare all’epoca dei samurai ?
47 Ronin affronta usi e costumi giapponesi, forse da un punto di vista troppo americano. Il buon Keanu Reeves ce la mette tutta, offre una interpretazione decisa e ricca di spunti interessanti, purtroppo le “americanate” invadono il film rendendolo poco credibile e non a livello dei precedenti esperimenti americani come L’ultimo Samurai con Tom Cruise protagonista assoluto. Il film intrattiene e, la storia , tratta da un avvenimento realmente accaduto nel 18° secolo, meriterebbe ulteriori approfondimenti. Ed è proprio questo quello che cercheremo di fare oggi con le nostre 10 curiosità.



Il film


L’emarginato Kai (Keanu Reeves) decide di unirsi ad un gruppo di rōnin comandato da Kuranosuke Oishi (Hiroyuki sanada), che cercano vendetta su Lord Kira (Tadanobu Asano) dopo che questi ha fatto uccidere il loro signore e bandito il gruppo. Per restituire l’onore al loro feudo e al loro signore, i guerrieri si troveranno ad affrontare delle dure prove, che porteranno alla sconfitta di numerosi guerrieri.

Le Location


47 Ronin è stato girato per la maggior parte delle sequenze in interni; dopo le prime riprese in ungheria a Budapest, la troupe si sposta nei Pinewood Studios , utilizzando i teatri di scena B, C, D, G, ed L e agli Shepperton Studios nei teatri di posa E, J, R, e T.  I terreni esterni ai Pinewood Studios vennero utilizzati per ricreare il Giappone del 18° secolo: tutte le abitazioni, fortezze, castelli, il villaggio e l’arena che si vedono nel film sono stati tutti interamente ricostruiti su quei terreni. Alcuni esterni, invece di essere filmati in giappone, sono stati ripresi in Scozia:

Il Neist Point appare in una ripresa notturna, ma il promontorio nel film è pesantemente modificato dalla CGI

Il Trottenish Ridge appare nel film, seppur pesantemente alterato dall’La montagna vera che si può vedere nel film è solo una parte Trottenish Ridge.

Un buddha gigante è digitalmente ricreato nell’area del Quiraing, situato nella regione dello Skye. Difficile è localizzare la montagnia per via delle pesanti alterazioni digitali, ma osservando la parte destra del fotogramma si può notare il parcheggio delle automobili tappa obblicata per i turisti che si vogliono recare sulla montagna.



Incassi e critica


Il film, costato la bellezza di 170 milioni di dollari, fu un flop assoluto. Talmente fragorose furono le perdite che la carriera del regista del film Carl Rinsch nonchè del protagonista di The Matrix sembrava fossero sul viale del tramonto; poi però il colpo di reni di Neo con il supercult John Wick (leggi le curiosità sul film) che riportò improvvisamente in auge la star americana.
il lungometraggio, uscito nelle sale Italiane il 13 marzo del 2014 venne accolto freddamente da pubblico e critica riuscendo ad incassare poco più di 1 milione di euro. Globalmente il film non è riusciito a fare meglio, neanche in Giappone, nazione dove si sperava si sarebbero potuto fare ampi guadagni che avrebbero almeno ripagato le spese. L’opera di Carl Rinsch, nonostante il sovrapprezzo del 3D, alla fine della sua vita cinematografica riuscì ad incassare a malapena 151 milioni di dollari a fronte dei 170 spesi per realizzaro. Un disastro.

Il regista cacciato subito dopo la fine delle riprese

Dopo il disastro del film, uno dei peggiori flop di sempre per la Universal, avete sentito più parlare di Carl Rinsch? Neanche noi , ma vi raccontiamo un dietro le quinte interessante che racconta la sua “fine” cinematografica:
A seguito di una produzione travagliata, le riprese, iniziate nei primi mesi del 2010 poterono essere portate a termine solamente nel 2012, a Londra, subito dopo le riprese del debutto alla regia di Keanu Reeves Man of Thai chi ma soprattutto dopo la fine delle olimpiadi che avevano letteralmente paralizzato la metropoli britannica.
Le riprese aggiuntive vennero realizzate verso la fine di agosto di quell’anno spostate e subito dopo, a seguito di violenti liti con il regista, gli Universal Studios defenestrarono il regista Rinsch dandogli il benservito e allontanandolo definitivamente dal progetto. Al suo posto sarebbe subentrata il direttore esecutivo della Universal Donna Langley incaricata di portare a termine il laborioso e complesso processi di editing e montaggio. In aggiunta lo studio, già in dubbio circa la buona riuscita dell’opera ed in ballo con un pesante esborso economico, aggiunse una posticcia scena d’amore, primi piani extra non previsti e dialoghi aggiuntivi per il protagonista al fine di accentuare l’interpretazione e la presenza di  Reeves nel film, in quanto anche lui aveva finanziato in parte il progetto.



Un action in salsa Miyazaki


Rifiutando uno scenario reale a favore di una terra mitologica animata da demoni e magie oscure, streghe cattive e identità soprannaturali, che ricordano la versione più mostruosa dell’immaginario proposto da Hayao Miyazaki in opere come Il Castello Errante di Howl. Il film più che un action vero e proprio diviene un fantasy popolato di creature immaginarie frutto del sapiente uso di tecnologie digitali e CGI. Un uso spesso eccessivo e invadente che toglie spazio alla narrazione e alle interpretazioni degli attori costretti troppo spesso a fingere dietro uno schermo verde o legati a corde e imbracature varie.

Conoscere la storia dei 47 ronin vuol dire conoscere il Giappone

Conoscere la storia dei 47 ronin, vuol dire conoscere il Giappone

La vicenda dei 47 ronin e’ una delle piu’ famose e celebrate nella lunga storia del Giappone. Sintetizza l’essenza dello spirito dei Samurai e del pensiero nipponico basato sul dovere e sulla lealtà.
La vicenda è una vera e propria”Leggenda Nazionale” ed è stata oggetto di rappresentazioni orali del teatro Kabuki, impressa su meravigliose stampe Ukiyo-e, oggetto di racconti, libri e pellicole cionematografiche.

La vera storia dei 47 Ronin

Asano Takumi Naganori (1667-1701), capo di un ramo del potente clan Asano, signore del castello di Ako, nella provincia di Harima, fu scelto dallo Shogun Tokugawa Tsunayoshi, come uno dei feudatari (Daimyo) inviati presso la corte di Kyoto in visita ufficiale alla famiglia dell’imperatore.
Per assisterlo in questo compito, e istruirlo sui comportamenti da tenere a corte, gli venne affiancato il maestro Kira Kozukenosuke Yoshinaka (1641-1702).
Kira pare si aspettasse di essere ricompensato con denaro e regali corrispondenti all’importanza del suo incarico, mentre Asano lo riteneva un compito doveroso , e quindi gratuito, poichè assegnato lui dallo shogun.
Tra i due sorsero contrasti, con Kira che cercava di mettere in imbarazzo il suo allievo. Nell’aprile del 1701, nel palazzo dello Shogun, la situazione degenerò irrecuperabilmente.
Kira insultò Asano pubblicamente, questi sfoderò la sua katana ferendolo. Il gesto era uno dei più gravi si potesse compiere in quanto nella residenza imperiale era assolutamente proibito usare alcun tipo di arma.
Asano nel corso degli interrogatori non cercò in alcuna maniera la difesa, anzi asseì di essere dispiaciuto di non esser stato ingrado di uccidere il suo rivale Kira.
Per questo, alla fine dell’inchiesta, Asano venne invitato a compiere il seppuku, (il suicidio) decretando la confisca dei suoi beni, la condanna agli arresti domiciliari del fratello Daigaku e lo scioglimento del suo clan composto da 321 samurai.
Asano naturalmente obbedì al diktat suicidandosi e salvando il suo onore.

47 ronin tra storia e realtà

Il racconto dei 47 ronin è cosi celebre in Giappone che famosi sono musei come l‘Edo-Tokyo Museum contenenti al loro interno cimeli appartenuti ai 47 ronin. Migliaia i visitatori attirati dalla storia samurai che si recano sui luoghi della tragedia e sulle tombe ove sono stati sepolti i guerrieri nel 18° secolo. Il tempio buddhista di Sengaku-ji di Tokyo ne accoglie le tombe offrendole alo sguardo di chi, il 14 dicembre di ogni anno, si unisce alla cerimonia del tè Gishi-sai no cha, in cui si onora la battaglia che li riscattò dalla posizione di “ronin”.

Da Pirati dei caraibi a 47 Ronin, i costumi del film

I costumi del film sono stati curati e realizzati da Penny Rose, già costumista di pellicole come Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma, Svalvolati on the road, Prince of Persia – Le sabbie del tempo, Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo, Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare e The Lone Ranger. La Rose dichiarò di aver realizzato ogni costume personalizzandolo a seconda del background del personaggio e che nonostante tutti nel film indossino un kimono ella aveva compiuto accurate ricerche per far si che ciascun personaggio avesse l’abito appropriato in base alla cultura e al ruolo da impersonare.

Gli effetti speciali

Una produzione costata oltre 170 milioni di dollari non poteva non prevedere un massiccio ed invasivo utilizzo di CGI ed effetti speciali. Una delle poche note di merito del film strabilia per l’accuratezza e la precisione con cui sono stati ricreati anche i più piccoli dettagli.
Nel film oltre a reinventare fisicamente località geografiche e a ricostruire mostri di ogni tipo, gli effetti speciali sono stati utilizzati anche nelle scene di lotta e combattimento. Quelle che a tutti gli effetti appaiono coreografie di battaglia in realtà spesso sono frutto solamente delle capacità tecniche della squadra dei VFX.
A combattere in pochi, ad apparire su schermo in tanto, con infinite sequenze realizzate dietro il green screen e poi rielaborate in digitale con l’giunta di background e ulteriori personaggi.
Anche i mostri e le creature fantastiche che appaiono nel film sono frutto di rendering digitali, eccovi alcune immagini esemplificative:

Vi lasciamo con questo video esplicativo sulla realizzazione degli effetti speciali: