A United Kingdom: recensione del film

A United Kingdom – L’amore che ha cambiato la storia, da domani, 2 febbraio, al cinema. La storia realmente accaduta del re africano e della sua sposa inglese che alla fine degli anni ’40 sfidano apartheid, pregiudizi e interessi politici. 

Amma Asante porta sul grande schermo la storia di un amore capace di cambiare il corso degli avvenimenti storici. Non è l’unica a crederci fermamente: anche il protagonista maschile David Oyelowo e il produttore Rick McCallum (noto per il suo lavoro nei prequel di Star Wars) credono nella storia di A United Kingdom. A fianco di Oyelowo nel ruolo di Seretse Khama, l’attrice Rosamund Pike nei panni di Ruth Williams.
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Nel 1947, Seretse Khama, erede al trono del Botswana, incontra in un bar Ruth Williams, impiegata bianca londinese e tra loro è amore a prima vista. Un amore travolgente e passionale, che in breve tempo spinge i due a convogliare a nozze. Ruth è affascinata dall’ostinata volontà di Seretse di lottare per un mondo più giusto e decide dal primo momento di sposare e condividere quella stessa visione.
Entrambi percepiscono la necessità di un cambiamento: Seretse vede nuove opportunità per il suo popolo in seguito all’indebolimento del potere dell’Impero Britannico, Ruth intuisce la possibilità di una “vita più grande”, più importante nel movimento delle donne per l’indipendenza e per l’uguaglianza. Pur essendo il loro un amore autentico, la loro unione interraziale incontra l’opposizione non solo da parte delle famiglie, ma anche dei governi britannico e sudafricano.
In Sudafrica era stata introdotta di recente la politica dell’apartheid e l’idea di una coppia interagiate è intollerabile. Il governo inglese si oppone con forza a questa unione in seguito alle minacce del Sudafrica di negare l’accesso alle risorse di uranio e di oro, e di invadere il Botswana. Seretse viene dunque costretto all’esilio dalla sua terra e alla separazione dalla sua amata Ruth, che si trova a portare avanti la gravidanza da sola in Botswana, osteggiata dagli abitanti del posto che la vedono come un pericolo per il loro paese.
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Il soggetto di A United Kingdom è tratto dalla biografia di Ruth e Seretse a opera di Susan Williams, una storia vera di per sé appassionante, i cui protagonisti sono due figure anticonformiste, che hanno avuto il coraggio di osare compiendo un gesto rivoluzionario e di resistenza. Si parla di razzismo e del ruolo della donna nella società. La figura femminile è forte e determinata, rivendica la sua libertà a fianco del marito in un contesto tradizionalista.
Amma Asante sceglie per A United Kingdom una regia paludata e lenta, immersa totalmente in uno stile retrò. I luoghi e gli attori scelti sembrano edulcorati e lontani dalla realtà. La penna di Guy Hibbert riesce però a non basare tutta la narrazione sulla storia d’amore che si amalgama perfettamente con la storia senza che diventi troppo invasiva per lo svolgimento degli eventi.
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Ottime le interpretazioni di David Oyelowo, che riesce a entrare nell’ottica emotiva del capotribù e marito e di Rosamund Pike che con naturalezza veste il ruolo di ragazza inglese che spalanca gli occhi verso un nuovo mondo. Jack Davenport (Commodoro James Norrington nella saga Pirati dei Caraibi) e Tom Felton (Draco Malfoy nella saga di Harry Potter) sono invece la perfetta unione che riesce a dare un ritmo alla narrazione.
A United Kingdom si aggiunge alla ormai lunga serie di film che raccontano non solo le battaglie politiche, ma anche il privato e le storie intime dei protagonisti impegnati nella lotta contro il razzismo e la mentalità dominante. La storia si sarebbe potuta narrare con un’atmosfera diversa, forse un po’ meno lenta e più vera. Nonostante questo il film non è da ripudiare, ma anzi vale la pena di essere visto.

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