American Gods 1×05 – Recensione: il nuovo reinventato te

Torniamo sulla strada in questo nuovo episodio di American Gods, o meglio ci proviamo dato che il viaggio viene interrotto da un interrogatorio e da un interessante confronto con i Nuovi Dei. 

Dopo esserci presi una pausa nello scorso episodio dalla narrazione principale per esplorare le circostanze che hanno portato Laura ad essere uno zombie razionale, la storia riprende lì dove l’avevamo lasciata con Mr. Wednesday e Shadow Moon in un motel, con il secondo che riceve la visita della non-più-così-defunta moglie. In “Lemon Scented You”, assistiamo al confronto tra i coniugi, a delle scuse poco sentite e all’introduzione del vero badass: Mr. World.

American Gods

Gods are great, but people are greater. For it is in their hearts that gods are born, and to their hearts that they return. Gods live and gods die. And soon enough, Nunyunnini was entirely forgotten.

Cominciamo parlando della prima sequenza di questa puntata di American Gods, ancora una volta viene esplorato un segmento di “Coming in America” e questa volta assistiamo all’arrivo di una popolazione euro-asiatica che arrivò nel Nuovo Continente attraverso lo stretto di Bering quando ancora vi era terraferma. In un’epoca così antica non esistevano pantheon ma uniche grandi divinità che quelle popolazioni veneravano per bisogni essenziali, è il caso di Nunyunnini. Divinità mammut che guida il suo popolo verso una nuova, florida terra ma, parallelamente a quanto accade a Mosè,  non permette alla sua sacerdotessa di vederla. A sua volta il dio-mammut viene messo da parte per una versione migliorata, attuale e che risponde alle esigenze del popolo giunto in America.

Un segmento raccontato quasi come una favola, ambientato in un tempo antico e leggendario che per noi ha tanto il sapore del mito. Dimentichiamo invece che non altro non è se non un altro pezzettino di storia.

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E poi l’incontro tra Shadow e Laura nella stanza del motel, come se il tempo si fermasse i due si ritrovano ma qualcosa è cambiato. Una sensazione nell’aria che trova conferma nelle parole di Shadow:

Laura: Are you still my puppy?
Shadow: No. I’m not.

Penso che questa risposta dimostri chiaramente che tipo di uomo Shadow stia diventando perché al di là tutte le belle parole che la defunta moglie gli rifila, Shadow ha comunque una ferita aperta che non può essere così facilmente rimarginata, anzi non potrà rimarginarsi più. Un uomo che è andato addirittura in galera per soddisfare le voglie di una moglie insoddisfatta. Shadow prende una decisione, ferma, sicura di fronte ad una donna che ama con tutto se stesso riconosce però la crudeltà delle sue azioni e che quello che è stato è stato, non si può tornare indietro.
E poi siamo così sicuri che ciò che spinge Laura sia amore puro? E se fosse piuttosto istinto di sopravvivenza? Laura Moon, anche da morta, si dimostra una donna fredda ed insensibile, non prova nemmeno a scusarsi veramente, butta in faccia a Shadow tutto il marcio che ha fatto senza un briciolo di rimorso ma anzi con la voce calcolatoria di un contabile. Non c’è amore in Laura Moon o empatia e questo da viva o da morta non è cambiato.

Una donna che prova di nuovo a sedurre Shadow cercando di ingannarlo come quasi sicuramente sta ingannando se stessa. Una versione 2.0. che vuole reinventarsi senza farlo davvero.

American Gods

Full-color pinup to film legend to murdered. Oh, don’t believe what they say about an accidental overdose. Last thing I saw from the floor of my Brentwood bungalow was a CIA spook jabbing a needle into my eyeball, lest I tell Kennedy tales unwanted.

Arriviamo così al cuore di questa puntata. Alla stazione di polizia dove sono stati portati Shadow e Wednesday, con l’accusa di rapina, fanno il loro ingresso Media, Techinical Boy e Mr. World. Lasciatemi dire che Gillian Anderson è assolutamente magistrale, da Emmy. Nell’arco di brevi sequenze è riuscita ad entrare perfettamente nei panni di tre personaggi iconici, modellandoli attraverso i gesti, i vestiti e il modo di parlare. Nell’arco della stessa puntata la vediamo interpretate prima un Ziggy Stardust magnetico, pacato e stentoreo

Mass delusions are as old as I am. I was there when the Martians invaded in 1938. What a panic. Powerful panic. Now there are starmen waiting in the sky. They believed it was true, and it was.

Poi una seducente e ammaliante Marylin Monroe. La Anderson gioca, fa la bambina che si traveste e si diverte ed è questo che ci piace. Ci sta conquistando come davvero farebbe Media, a suon di carezze e belle parole. 
Un applauso va fatto poi a Crispin Glover che ci regala un inquietantissimo Mr. World, vorresti spostare lo sguardo ma non ci riesci.

You’re a person. I know people. Everything about all of them. You have a name. Shadow Moon. You have a blood type and a recurring nightmare. B-positive and an orchard of bones. You prefer Swiss to cheddar and can’t abide the tines of two forks touching.

Un personaggio le cui intenzioni non sono chiarissime, vuole eliminare i Vecchi Dei ma quando ha un’opportunità concreta non lo fa (onestamente ho trovato questa scelta narrativa poco chiara e chi ha letto il libro penso possa immaginare perché), cerca piuttosto di portare Wednesday dalla sua parte perché la vera minaccia, come ha voluto precisare Media/David Bowie non è tanto Mr.Wednesday in se e per sè quanto la possibilità che anche una sola persona creda alle sue parole e lo segua davvero. Credere è potere. 
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Vorrei concludere questa recensione con una riflessione generale riguardo all’episodio. L’intera puntata, dall’inizio alla fine, ruota attorno ad un unico concetto: una cosa acquista tanto più potere quanto siamo noi a crederne che ne abbia. Attenzione non tanto a conferire potere ad una cosa, tema relativo a tutta la serie in sè, quanto credere che abbia potere. Così Nunyunnini diventa inutile nel momento in cui viene sostituito con il Dio Bufalo, la moneta di Laura funziona perché è lei a credere che sia così e Mad Sweeney con lei, Mr. World e Media vogliono impedire che qualcuno creda a Wednesday perché questo porrebbe fine alla partita. E Mr. Wednesday? Non ha bisogno di un missile in Corea del Nord perché non sarebbe abbastanza, lui non vuole reinventarsi o essere una versione aggiornata di se stesso.

Nel mondo di American Gods, la valuta è la fede.

Ps: la faccia di Shadow è quella di qualsiasi persona normale che sta per avere un ictus

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