American Gods 1×07 – Recensione: una generosità d’oro

In questo nuovo episodio di American Gods, il viaggio di Laura e Mad Sweeney subisce un’importante quanto significativa svolta. 

Manca solo un episodio al finale e in “A Prayer for Mad Sweeney” la strada torna di nuovo a deviare dal percorso principale per dedicarsi ad un’altra storia, una storia che apparentemente sembra non dire nulla ed aggiungere solo altro materiale superfluo ma non è così. Dopo aver assistito nello scorso episodio al tradimento di Vulcan, adesso è il Mad Sweeney di Pablo Schreiber il protagonista di questo episodio. E con lui la purezza delle tradizioni e di una fede incontaminata.

American Gods

Mr. Ibis: Lovers’ quarrel?
Anubis: Overdose.
Mr. Ibis: We get so few lovers’ quarrels these days.

Se ricordate la recensione dello scorso episodio non ero molto felice della nascita di questo strano trio e il promo di “A Prayer for Mad Sweeney” mi aveva fatto temere che la questione potesse deragliare ulteriormente dalla storia. Felice di essermi sbagliato. Si perché l’episodio è uno dei più forti di questa stagione, bello nella sua profondità e d’effetto nella sua narrazione.

Abbiamo salutato Salim e qualcosa mi dice che lo rivedremo nella prossima stagione ma soprattutto abbiamo accolto a braccia aperte l’evoluzione nel rapporto tra Mad Sweeney e Laura Moon. Un’evoluzione gradita, necessaria e soprattutto che funziona alla grande. Il successo della serie sta anche nell’aver avuto la possibilità di approfondire dei personaggi nel libro affascinanti ma poco esplorati. Così dopo un episodio dedicato a Laura Moon, che ci ha permesso di capire il background di questa donna insoddisfatta, adesso abbiamo avuto la possibilità di capire il leprecauno.

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Malice draped in pretty can get away with murder.

Finalmente vediamo sullo schermo la travagliata storia di Essie McGowan: irlandese, ladra e credente. 

Guardarla interpretata da Emily Browning è stato un colpo di genio. Le due donne sono estremamente simili tra loro, entrambe insoddisfatte delle loro vite, ambiziose e spinte da un desiderio di felicità in realtà effimero perché nel momento in cui Essie riesce ad accasarsi e poter essere felice ecco che questo non le basta più.

Her world branded Essie MacGowan a thief, so a thief she became.

Un’ambizione priva di passione che porta Essie ad essere imprigionata ed espatriata in America per due volte mentre nel caso di Laura … beh è piuttosto Shadow a subirne le conseguenze. Sono entrambe due donne consce della loro femminilità e del potere che si cela in esso, un messaggio forte che passa attraverso questa loro quasi insensibilità nei confronti del sesso usato o come mezzo di salvezza o come ricerca di un’emozione (che però non arriva). Sono due personaggi femminili molto complessi ed è interessante vedere quanto moderna sia Essie, una donna che sa stare nel nuovo mondo senza però mai dimenticare il vecchio, con le sue canzoni e le sue storie. 

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Tra passato e presente vediamo così dispiegarsi la backstory di Mad Sweeney, da re ad uccello che volò via dalla battaglia. 

Tra le due donne esiste questo filo rosso, il leprecauno. Mentre da una Mad Sweeney riceve latte e pane, offerte di una fede che nonostante le avversità non vacilla, nell’altra trova la sterilità di un mondo moderno che ha smesso di credere e come dice la stessa Laura a Salim “preferisce guardare”.
Pablo Schreiber e Emily Browning sono la coppia che non ti aspetti, in tre episodi circa hanno creato una chimica meravigliosa che gioca su questo sottinteso “ti odio ma ti stimo, ti detesto ma ti capisco”. In fondo sono due creature molto simili, in cerca di una possibile redenzione anche se io ritengo che mentre quella battaglia che cerca Mad Sweeney sia sincera ed onorevole, quella di Laura invece no. Il tempo ci dirà.
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Nella sequenza dell’incidente del camion dei gelati scopriamo essere stato Mad Sweeney a provocare l’incidente che ha ucciso Laura. Ovviamente su ordine di Mr. Wednesday, non è difficile immaginare il perché. Visivamente l’incidente è una grande sequenza in American Gods che porta la firma di Fuller, lo stile i colori sono quelli di Hannibal. Queste scene hanno in sé una loro teatralità da far accapponare la pelle.
È a questo punto che la vera natura di Mad Sweeney si rivela, non si riprende la moneta ma la rimette nel petto di Laura in modo che la donna possa essere resuscitata come si deve. Schreiber porta Mad Sweeney in vita, in quello urlo disperato rivolto al cielo e nella scelta di fare la cosa giusta.

Essie: You have done me many a good turn.
Mad Sweeney: Good and ill. We’re like the wind. We blows both ways.

Questo sono i leprecauni, degli essere dispettosi ma non cattivi. American Gods ci mostra la vera natura di uno dei personaggi più complessi e complicati della storia, non interamente buono o interamente cattivo ed è proprio questa umanità che ci conquista e ci permette di entrare in empatia con lui. 

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