Audrey Hepburn: un ricordo speciale nel giorno della scomparsa della star di “Colazione da Tiffany”
20/01/2017 di Redazione

Il 20 Gennaio del 1993, ci lasciava Audrey Hepburn, e questo testo vuole essere un ricordo Un ricordo non della diva di “Colazione da Tiffany”, ma dell’essere umano meraviglioso.
Non voglio ricordare Audrey Hepburn in bianco Givenchy quando timida e sorridente ringraziava tutti per l’Oscar che le era stato conferito ripetendo più volte che era “too much”, troppo per lei. Non voglio ricordare Audrey e Mel Ferrer o Audrey e Andrea Dotti. Non voglio ricordare Audrey alla primissima teatrale di “Gigi”scritto per lei da Colette. Non voglio ricordare Audrey giovane e bellissima.

Voglio ricordare la “vera”Audrey Hepburn. Audrey in polo e jeans in mezzo al deserto che negli occhi di quei bambini poveri ed innocenti rivede le sue notti di paura durante la Guerra. Audrey che si guarda intorno e ripete “non è possibile”. Audrey che si arrabbia perché non deve esistere il terzo mondo. Il mondo è uno. Audrey che diventa ambasciatrice Unicef e si chiede “che cosa c’è di più importante di un bambino?”.
Audrey in Etiopia, Venezuela, Equador, Messico, Sudan.
Audrey in Etiopia, Venezuela, Equador, Messico, Sudan.

Audrey che stabilisce un forte contatto con una bambina cieca, con la sua solitudine, con il suo enorme vuoto emotivo. Quella solitudine e quel vuoto emotivo che lei conosce fin troppo bene. Audrey che il 20 gennaio del 1993 sorride con la bocca lievemente socchiusa. Una minuscola lacrima incastonata nell’angolo del suo occhio. Brilla come un diamante. Audrey che il 20 gennaio 1993 ,nella sua amatissima La Paisible, lascia il mondo con la stessa grazia con la quale ha vissuto.
Credits: Sabrina Samperi (youtube.com/user/sabrymase)
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