Ballerina: la recensione, l’incanto della danza nell’Opéra di Parigi

 
Ballerina, il sogno della danza per  Félicie , una  piccola orfana della Bretagna che coltiva la sua unica e grande passione: la danza. Una produzione franco-canadese che regge benissimo il confronto contro i colossi americani come la Disney.  
 
Ballerina contiene tutto quello che può piacere ad un film destinato per bambini, con una leggera preferenza per le bimbe, quindi inevitabilmente piacerà  a tutti. La storia che parte dai più classici archetipi dove la povera orfana Félicie, vive nella lontana Bretagna sotto il vigile sguardo della madre Superiora che dirige l’orfanotrofio. Spera un giorno di realizzare il suo sogno: ballare all’Opéra di Parigi. Con il suo giovane compagno di sventura  Victor progettano la fuga, lei con il sogno di ballare, lui di diventare un grande inventore.
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Da qui dopo una incredibile fuga ci ritroviamo  in una Parigi  in piena ristrutturazione urbanistica inaugurata del Barone Haussmann , mentre la Tour Eiffel non è ancora completata e la Statua della Libertà, che sarà in seguito donata agli Stati Uniti, è in costruzione.
La storia vede la nostre Félicie iniziare in modo rocambolesco e lezioni di danza all’Opéra con l’insperato aiuto di Odette, una ex ballerina  che ora vive e lavora come donna delle pulizie nel palazzo della ricca Madame Régine Le Haut madre della terribile Camille, aspirante ballerina a sua volta. Gli elementi classici  della storia dall’orfana, alla cattiva padrona, all’antagonista , al bel ballerino Rudolph, al giovane Victor. segretamente innamorato di Félicie, che ha trovato lavoro per il signor Eiffel, ma in realtà anche lui fa le pulizie, ci sono davvero tutti.
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I nostri eroi non si arrenderanno alla difficoltà e con la perseveranza cercheranno di realizzare i loro sogni.

La produzione franco-canadese realizzata da  Laurent Zeitoun, Yann  Zenou e Nicolas Duval-Adassovsky è decisamente vincente. L’animazione dello Studio 3D e Atelier Animation, non ha nulla da invidiare ai kolossal Disney, ma è stato realizzato con budget 6 volte inferiore. Diretto da  Éric Summer ed Éric Warin, la pellicola è decisamente una sorpresa per un film d’animazione che potremo definire in parte europeo.
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Adattato a suo modo anche al gusto attuale, dove la nostra protagonista è forte ed indipendente, i valori che la pellicola trasmette sono quanto di più valido possa offrire  un film d’animazione, e siamo fermamente convinti in una impennata nelle iscrizioni alle scuole di danze dopo la visione del film.
In un certo qual modo nel film la passione e lo sforzo da parte di tutto il team creativo e degli animatori, traspare anche dai piccoli dettagli, dai manifesti degli splendidi fondali, dall’animazione che dopo qualche minuto ci porta dentro la storia facendoci dimenticare che stiamo vedendo un film destinato in realtà a dei bambini, tirando fuori il bambino che è dentro di noi.
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Di conseguenza anche se non avete dei bimbi ( mentre se avete delle bimbe mettevi l’anima in pace e dopo film sarete costretti correre ad iscriverle ad  una scuola di danza), Ballerina è un tuffo  in un sogno che vi coinvolgerà con la forza della sua protagonista, che ci insegna che occorre sempre lavoro e perseveranza per raggiungere i propri sogni, qualunque essi siano.
Ultima nota, la scelta dei talent nel doppiaggio necessaria per avere dei nomi di richiamo, ma che spesso indebolisce la forza  pellicola.  In particolare un’appunto per le voci  di Odette e Régine, rispettivamente Eleonora Abbagnato e Sabrina Ferilli, che non riescono appieno nel loro compito, ma scusiamo la Abbagnato perchè è una ballerina, e anche la Ferilli perché non è …. pardon tifa la Roma.

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