Black Panther: rivelato il working title e la questione del Wakanda
02/11/2016 di Redazione
Novità sulla terra di Black Panther
I fan aspettano con ansia il film di Black Panther, il supereroe che apparirà nelle sale solo nel 2018, le riprese inizieranno infatti a gennaio quindi la befana ci porterà anche qualche foto del set oltre ai soliti dolcetti e al carbone. Le notizie sono pochissime fino ad ora ma è stato finalmente rivelato il working title “Motherland” o “Madrepatria” con un chiaro riferimento alla terra da cui proviene T’Challa e in cui sono ambientate molte sue storie, il Wakanda.
Ma dove è il Wakanda esattamente e cosa sappiamo su questo luogo?
Il Wakanda o Kingdom of Wakanda è stato creato da Stan Lee nei testi e Jack Kirby nei disegni, facendo la sua prima apparizione in Fantastic Four n.52 nel luglio del ’66: il nome è ispirato a quello della tribù del Kenya dei Kamba che nella loro lingua nativa sono chiamati Akamba o Wakamba. E’ una nazione isolata del Nordafrica tra le più ricche e tecnologicamente avanzate grazie soprattutto a enormi giacimenti di vibranio, gli stessi che suscitano le mire di gran parte degli individui più potenti della terra tra cui anche Ultron nel film “Avengers: Age of Ultron”; è governata da Pantera Nera e confina con il lago Turkana, la Somalia, il Kenya, l’Etiopia e altre nazioni fittizie come Azania, Canaan e Narobia anche se alcune fonti della sua lunga e travagliata storia editoriale la hanno situata a nord della Tanzania o tra il Sudan e la Repubblica Democratica del Congo.
Per quanto riguarda la creazione del Wakanda a livello cinematografico il regista Rayan Coogler fa sapere che si è legato sia alla visione fumettistica sia alla realisticità del mondo in cui viviamo. “L’Africa è una nazione enorme, ci sono davvero molti paesi ognuno con differenti storie, mitologie e culture ma quello che noi abbiamo provato a fare è stato utilizzare parte della storia, delle influenze culturali e poi abbiamo desunto la tecnologia e le differenti parti del paese e della sua cultura. Così abbiamo deciso di radicarci nella realtà e continuare a costruire da lì, vorremmo sembrare autentici e di costruzione solida” spiega.
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