Hampton Fancher e Michael Green, sceneggiatori di Blade Runner 2049, spiegano il loro punto di vista su una celebre questione: Deckard, il “blade runner” interpretato da Ford, è un replicante?
Sono passati circa trentacinque anni dall’uscita del primo Blade Runner, diretto da Ridley Scott. Pochi giorni fa è arrivato nelle sale l’atteso sequel di Denis Villeneuve e, con esso, appassionati da tutto il mondo sono tornati a interrogarsi sulla natura del protagonista originale, l’agente Deckard interpretato da Harrison Ford in entrambi i film. Dal 1982 a oggi, la domanda è la stessa: Deckard è un replicante?
La risposta non è semplice e pare che nemmeno il film di Villeneuve chiarisca la questione. Secondo la versione di Scott (una delle diverse disponibili per il film originale), Deckard sarebbe in effetti un replicante, come dimostrerebbe il sogno dell’unicorno. Ford è da parte sua in disaccordo. Come anche uno degli sceneggiatori del Blade Runner degli anni ’80, che ha firmato anche lo script del sequel, Hampton Fancher. Harrison Ford nei panni di Rick Deckard in Blade Runner 2049
Ecco una dichiarazione di Fancher su Deckard, in un’intervista al Collider:
“Sì, penso da sempre che non sia un replicante. Pensavo che, se fosse un replicante, la faccenda sarebbe chiusa. Io credo che anche lui stesso non lo sappia. Quindi per far di lui un replicante – Ridley fin dall’inizio affermava che è un replicante, e io dall’inizio dicevo il contrario, o che noi non dovevamo sapere se lo fosse, non so se lo sia. La stampa me lo ha sempre chiesto, non ho idea. E quando Ridley ha aggiunto l’apparente prova che lo sia, gli occhi rossi o qualcosa del genere, nel primo Blade Runner io non l’ho apprezzato.” Harrison Ford nel ruolo di Deckard nel Blade Runner del 1982
Secondo il parere dell’altro sceneggiatore di Blade Runner 2049, Michael Green, ciò che conta è proprio il fatto che resti un dubbio sulla sua identità. Nell’intervista afferma:
“Il fatto che sia una domanda è ciò che conta. Il puzzle di Blade Runner, una delle molte ragioni per le quali è un classico, è il fatto che la ricerca della verità è insita sia nella narrazione della storia che nella meta-narrazione, dato che non c’è una vera risposta a quella domanda. Il che significa che si racconta il proseguimento della storia, che è stato anch’esso debitamente adattato alla storia originale, che ogni spettatore si chieda quale versione del film vedere, cosa significa, e la risposta è che non si deve sapere.”
Meglio allora lasciarsi semplicemente affascinare dal film di Denis Villeneuve, di cui potete leggere la nostra recensione qui: Blade Runner 2049 – Recensione