Cannes 2017: Alfonso Cuaron Masterclass, “Harry Potter? Il mio e’ unico…non che ci volesse molto”
24/05/2017 di Redazione
Cannes 2017, Alfonso Cuaron dopo Clint Eastwood e’ il protagonista di una master class di oltre 2 ore, dove ha parlato anche del suo Harry Potter.
Alfonso Cuaron Masterclass, un evento atteso come quello di Clint Eastwood , a Cannes in una sala strapiena con moltissimi festivalieri e quotati giornalisti rimasti fuori, per una lezione di cinema di oltre due ore con tanto di guest star intervenuta a meta’ dell’evento nella figura di Guillermo del Toro. La Masterclass e’ terminata poi con un bagno di folla dove la sicurezza forse non pensava che i due registi potessero essere molto piu’ sensuali della Bellucci, morale bagno di selfie, con adirittura foto di gruppo per tutti gli intervenuti e poi tanti commenti fuori programma come la Battuta al termine: “Il mio Harry Potter il migliore? Beh e’ sicuramente diverso da tutti gli altri…non che ci volesse molto”.
Momento clou della lunga masterclass che vi linkeremo con il sito di cannes non appena sara’ disponibile (in lingua inglese) e in attesa di fornirvi una traduzione completa in seguito, vi riportiamo uno dei momenti piu’ divertenti della masterclass.
Al momento di parlare di Harry Potter e il prigioniero di Azkban , dopo aver mostrato alcune scene, rispondendo alle domande del critico che lo intervistava e che giustamente considera il suo Harry Potter probabilmente il miglior film della saga, Alfonso Cuaron ha risposto: ” in effetti quando ho accettato e ho iniziato a lavorare al film avevo alcune mie idee precise che mi furono subito bocciate, stavo pensando anche di lasciare perdere” e interviene Guillermo del Toro “lui non aveva mai letto un libro della saga a malapena aveva visto i film gli ho subito detto non ti rendi conto e’ Harry Potter vai a leggere i libri!!”- risate generali del pubblico e dei due autori – e Alfonso prosegue ” e’ vero non avevo letto affatto il libro del film che stavo per realizzare, e ho dovuto dare ragione ad Guillermo, anche se poi alcune mie idee di come sviluppare la storia sono state accettate. Riguardo invece al film confesso che mi piace moltissimo lavorare con i giovanissimi, all’epoca Daniel Radcliffe era davvero piccolo e si impegnava un modo eccezionale confrontandosi con attori del calibro di Gary Oldman, dandomi delle grandi soddisfazioni”.
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