Cannes 2017: Alfonso Cuaron Masterclass, “Harry Potter? Il mio e’ unico…non che ci volesse molto”

Cannes 2017, Alfonso Cuaron dopo Clint Eastwood e’ il protagonista di una master class di oltre 2 ore, dove ha parlato anche del suo Harry Potter.

Alfonso Cuaron Masterclass, un evento atteso come quello di Clint Eastwood , a Cannes in una sala strapiena con moltissimi festivalieri e quotati giornalisti rimasti fuori, per una lezione di cinema di oltre due ore con tanto di guest star intervenuta a meta’ dell’evento nella figura di Guillermo del Toro. La Masterclass e’ terminata poi con un bagno di folla dove la sicurezza forse non pensava che i due registi potessero essere molto piu’ sensuali  della Bellucci, morale bagno di selfie, con adirittura foto di gruppo per tutti gli intervenuti e poi tanti commenti fuori programma come la Battuta al termine: “Il mio Harry Potter il migliore? Beh e’ sicuramente diverso da tutti gli altri…non che ci volesse molto”.
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Momento clou della lunga masterclass che vi linkeremo con il sito di cannes non appena sara’ disponibile  (in lingua inglese)  e in attesa di fornirvi  una traduzione completa in seguito, vi riportiamo uno dei momenti piu’ divertenti della masterclass.
Al momento di parlare di Harry Potter e il prigioniero di Azkban , dopo aver mostrato alcune scene, rispondendo alle domande del critico che lo intervistava e  che giustamente considera il suo Harry Potter probabilmente il miglior film della saga, Alfonso Cuaron ha risposto: ” in effetti quando ho accettato e ho iniziato a lavorare al film avevo alcune mie idee precise che mi furono subito bocciate, stavo pensando anche di lasciare perdere” e interviene Guillermo del Toro “lui non aveva mai letto un libro della saga a malapena aveva visto i film gli  ho subito detto non ti rendi conto e’ Harry Potter vai a leggere i libri!!”-  risate generali del pubblico e dei due autori – e Alfonso prosegue ” e’ vero non avevo letto affatto il libro del film che stavo per realizzare, e ho dovuto dare ragione ad Guillermo, anche se poi alcune mie idee di come sviluppare la storia sono state accettate. Riguardo invece al film confesso che mi piace moltissimo lavorare con i giovanissimi, all’epoca Daniel Radcliffe era davvero piccolo e si impegnava un modo eccezionale confrontandosi con attori del calibro di Gary Oldman, dandomi delle grandi soddisfazioni”.
 
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