Cannes 2017 – Les fantomes d’Ismael: Recensione del film con Marion Cotillard e Mathieu Almaric

Il film d’apertura del Festival di Cannes 2017 è Les fantomes d’Ismael firmato da Arnaud Desplechin, la recensione direttamente dalla croisette.

Arnaud Desplechin apre il festival di Cannes 2017 con il suo Les fantomes d’Ismael in cui è protagonista un bragno Mathieu Almaric nei panni del regista Ismael Vuillard, anche se probabilmente gli occhi di tutti saranno puntati sulla premio Oscar Marion Cotillard, la moglie fantasma Charlotte data per morta che torna dopo 21 anni a reclamare il marito che si è rifatto una vita con Sylvia, a cui presta il volto Charlotte Gainsbourg. Les fantomes d’Ismael ha le tinte di un thriller psicologico in cui Arnaud Desplechin è bravo ad esaltare gli attori non riuscendo però a creare grande empatia nel pubblico, con alcuni passaggi a temine hitchcockiane. La pellicola è quasi un film nel film, con la storia di Ismael e del suo triangolo amoroso che si contrappone al suo prossimo film in fase di produzione in cui troviamo grandi attori come Louis Garrell e Alba Rohwracher.
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Il difetto maggiore de Les fantomes d’Ismael è in una confusione dal punto di vista narrativo con dei flashback montati in modo non propriamente perfetto, poi il messaggio dei fantasmi del passato da affrontare per guardare ad un futuro migliore è ormai sin troppo ripetitivo. La chimica tra Marion Cotillard e Matthieu Almaric è tangibile sin dalle prime scene, ma anche la stessa premio Oscar mostra grande affinità con Charlotte Gainsbourg in quella che è la prima collaborazione tra le due grandi attrici. Il problema è che con un cast in grande forma Les fantomes d’Ismael è un film che crea sconcerto non scatenando né applausi e né fischi, lasciando forse l’amaro in bocca per troppe note stonate come i repentini cambi di situazione in cui i personaggi non vengono troppo caratterizzati dall storia. La musica è accessorio fondamentale nel trasmettere emozioni, come nella danza con cui Marion Cotillard sulle note della It ain’t me babe di Bob Dylan prende quasi in giro la rivale in amore, ma infantile come troppi passaggi del film. Il programma di Cannes iaveva fatto storcere la bocca a molti, ma la sensazione era di un cinema autoriale di alto livello e aspettiamo i prossimi titoli per sapere se troveremo dei capolavori dato che Les fantomes d’Ismael è lontano dall’esserlo.
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