Captain Fantastistic, Viggo Mortensen: ” E’ uno dei copioni più belli che ho letto da anni”
19/10/2016 di Redazione
Le dichiarazioni in esclusiva di Viggo Mortensen e Matt Ross alla conferenza stampa di Captain Fantastic.
Alla Festa del Cinema di Roma, tutti lo attendevano con ansia, dopo aver conquistato i fan nel ruolo di Aragon nella fantomatica trilogia del “Signore degli Anelli” diretta da Peter Jackson, Viggo Mortensen sbarca nella capitale per presentare il nuovo film del regista Matt Ross “Captain Fantastic“, nel quale è protagonista (leggi la recensione).
Alcune esperienze di questa famiglia derivano da esperienze personali?
Matt Ross: “Si, non che si tratti di un film autobiografico ma è personale. Ci sono elementi autobiografici come mia madre che negli anni ’80 ha iniziato un percorso di vita in tenda indiana nelle montagne nell’Oregon. C’erano degli elementi che comprendevo, ma non ho fatto questo film per parlare di come significa essere fuori dalla società. Piuttosto è la storia di un padre”.
La sua dedizione ai personaggi è leggendaria, cosa l’ha catturata di questo personaggio?
Viggo Mortensen: “È uno dei copioni più belli che ho letto da anni, essere padre di sei figli in una vita nella foresta, ha attirato il mio interesse ma soprattutto il viaggio emotivo che compie. Si scontra contro alcuni ostacoli come in ogni storia drammatica e ti viene da chiederti come avrebbe reagito il personaggio: affronterà o scapperà di fronte agli ostacoli?
–continua-Ci sono tante sorprese nella narrativa. Quando ho visto il titolo credevo sarebbe stato un personaggio dei fumetti, ma una volta iniziata la lettura ho capito subito che era qualcosa di ben diverso.
–continua-Pensavo che si trattasse di un modello di famiglia alternativo ed estremo, invece è un modello familiare di sinistra e probabilmente si può pensare si tratti di una storia che riguarda il superamento delle idee. Mi interessava il modo in cui reagiva il padre.
Si trasforma in un road movie non fisico, ma metaforico. Cambia tutto e non si può continuare a vivere come prima”.
Visto che il film tratta di come possano trovarsi dei compromessi, qual è il vostro punto di vista sulle elezioni?
Viggo Mortensen: “Penso che la situazione negli Stati Uniti è disperata, penso sia la peggiore campagna presidenziale di sempre”.
Matt Ross: “Penso che la campagna sia imbarazzante, è sconcertante che siamo arrivati a questo punto. Nel mondo anche hanno problemi simili, anche in Italia ,dico bene? Sembra di vedere un film hollywoodiano in cui un uomo del reality show è candidato in uno dei principali partiti. Trump è un individuo sessista, razzista e privo di qualsiasi tipo di qualifica. Mi sconcerta che qualcuno possa votarlo”.
Il protagonista si rende conto che deve scendere a compromessi, ma la scena finale in cui lui sembra addirittura prendere una lattina è emblematico, che si sia convertito?
Matt Ross: “La lattina è in realtà un barattolo di vetro pieno di cereali, non rappresenta nulla. Si vede il bambino più ribelle e il padre che hanno un momento, non dico di conciliazione, ma di condivisione dopo aver superato alcune differenze. Ha capito che il modo estremo di vivere ha un impatto sui figli e i loro rapporti sociali con gli altri. Lui li manderà a scuola, ma continuerà a fare quello che ha sempre fatto. È un semplice momento di vita”.
Hai lavorato con tantissimi registi, come ti sei trovato con un regista che è soprattutto un attore?
Viggo Mortensen: “Matt è un ottimo attore, lui ha fatto un lavoro eccellente non solo come sceneggiatore e regista, ma anche sul rapporto con cast artistico e tecnico. Inoltre è un film indipendente con un budget limitato. Era piacevole e divertente lavorare e lo si faceva con sei ragazzi giovani, stando attenti nel rispettare le leggi sul limite di lavoro per i minorenni.
–continua -Tutti e sei hanno una loro personalità e grande intelligenza, lo si vede nelle battute. La parte estremamente impegnativa era limitata. Tutte quelle cose che avete visto nel film le abbiamo dovute imparare e questo mi ha permesso di conoscere i genitori dei ragazzi. Tutti erano liberi di poter fare domande su qualunque cosa. Siamo diventati una bellissima famiglia .
Matt è un grandissimo attore e ci dava sempre l’impressione che avremmo avuto tanto tempo, quando in realtà non era così. L’illusione che ci fosse tempo ci ha fatto divertire tanto. Non è la prima volta che lavoro con qualcuno che viene da un’esperienza di attore. Se sei un attore che fa tutto programmato facendo adattare gli altri, magari fai un buon lavoro, ma dimostri poco interesse”.
Nel film si vede l’isolamento della famiglia in cui però l’educazione ha un senso importante. Questo è un valore anche della sua carriera, visto che si è gestito lontano dallo star system hollywoodiano.
Viggo Mortensen: “Io non ho mai avuto una filosofia, forse dovrei averla. Non ho mai detto di voler lavorare con un certo regista o fare un certo tipo di film. Non penso al budget, penso solo “mi pagheranno?”, allora va bene. Non penso allo star system e ai soldi, voglio far parte di storie che io sarei disposto ad andare a vedere al cinema.
–continua-Qualche analogia c’è come padre e essere umano, mi piace essere onesto anche se non è facile. A volte mento per non far male agli altri. Sono d’accordo con il personaggio che interpreto su un modello famigliare basato sulla curiosità, onestà e dialogo aperto. Non è una cosa di sinistra, ma di buon senso.
–continua-Mio padre lavorava, io non lo vedevo molto, soltanto il fine settimana. Ho dei ricordi su come cacciavamo e pescavamo insieme in rapporto con la natura. Cose del genere le ho imparate da lui e immagino sia stato un vantaggio. Il mio compito non era soltanto capire il punto di vista, ma innamorarmene.”
Le caratteristiche di questo padre sono per certi versi di sinistra, ma poi c’è anche il rapporto con la caccia e la violenza. C’è un equilibrio tra queste due parti o è più squilibrato e contraddittorio?
Matt Ross: “Ci sono molte americhe negli Stati Uniti, come ci saranno molte italie. Il nostro film mostra l’america rurale, quella periferica e quella ricca. Vivere nella natura in modo isolato viene considerato come una cosa di destra, ora si crede che Obama voglia togliere ai figli i fucili. Io sono stato in comunità negli anni ’80, sono andato a scuole statali. Ci sono dei cacciatori conservatori”.
Viggo Mortensen: “Mi piacciono i film su personaggi contradditori, tutti noi ci comportiamo in modo diverso ad ogni incontro. Adoro che il film continui a sorprenderci, che non ci sono dei veri cattivi. Tutti amano questi sei ragazzi e dal punto di vista della contraddizione, c’è un personaggio contro la tolleranza. Il padre ha insegnato ai ragazzi ad occuparsi di loro, ma quando il figlio dice che se ne vuole andare ci sono tante obiezioni. Le contraddizioni del film sono eccezionali”.
Matt Ross: “Mentre scrivevo la sceneggiatura non ci sono stati ne buoni ne cattivi, tutti quanti nel film erano condizionati dal dolore e dovevano scontrarsi con questo. Quando ho incontrato Frank non era chiaro se fosse un personaggio buono o cattivo, sarebbe stato bello se a un certo punto avesse cominciato a fare delle domande su cosa era sbagliato e cosa no. Mi piace quando i personaggi fanno qualcosa che mi porta a cambiare idea su di loro”.
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