Chicago Fire 5×10 – Recensione: Gli eroi della 51
21/01/2017 di Redazione
“Chicago Fire” torna ad emozionarci con un altro incredibile episodio. Gabby e Matt hanno preso la decisione giusta, Kelly Severide ha sorriso come non faceva da tempo, ha salvato un’altra vita, è l’uomo che Shay ha amato. E Wallace Boden E’ la Caserma 51.
Il decimo episodio di “Chicago Fire 5” ci ha emozionato come pochi, lo ricorderemo per sempre. Ricorderemo lo sguardo di Matt e Gabby mentre Louie va via con suo padre, ricorderemo il sorriso di Kelly, le sue lacrime, ricorderemo il momento in cui abbiamo capito che Boden avrebbe fatto uno dei suoi discorsi, uno di quelli che ti fa capire che non si può non amare questa famiglia.
Andre voleva partire, lasciare suo figlio con quelle persone che erano perfette per proteggerlo e amarlo. Poi lo ha conosciuto e ha capito, la sua vita cominciava con Louie. E Matt e Gabby non potevano negare a quel bambino la possibilità di conoscere suo padre, di crescere con la sua famiglia. Ho amato Gabby, la sua forza e la sua grandezza in questo episodio. Ho amato Monica Raymund per il modo in cui ha interpretato una madre che deve dire addio al suo bambino perché quella è la cosa giusta da fare.
Il dolore di Matt e Gabby in questa quinta stagione di “Chicago Fire” inizia in questo preciso istante, e non andrà via presto, forse sarà sempre lì. Ma loro sono insieme, e questo credo sia tutto ciò che conta. Andre meritava un’occasione, la prima, per conoscere suo figlio, amarlo, vederlo crescere. E loro due, Gabriela Dawson e Matt Casey, non potevano renderci più orgogliosi per ciò a cui hanno pensato: il bene di Louie.
Kelly Severide, non so spiegare con esattezza tutto quello che è riuscito a regalarmi in questo episodio. La sua forza è stata quella di Gabby. Kelly ha donato una parte di sé, il dolore è stato insostenibile, ma nulla lo avrebbe fermato. Nulla aveva importanza, solo salvare la vita di quella ragazza dagli occhi azzurri. “Chicago Fire” ci è riuscito ancora una volta. Ci ha rapiti per 40 minuti portandoci nella Caserma 51, in casa di Matt e Gabby, accanto a Severide in quel letto d’ospedale.
E ancora un momento, quello in cui Stella sorride mentre sbircia nella stanza dove ci sono Severide e Anna. Non ho visto amore, gelosia, paura di perderlo, solo un sorriso perché Kelly… è semplicemente Kelly Severide. Il volto di Kelly e il suo dolore mi hanno portato a desiderare di essere lì, accanto a lui, accanto a Matt, a Gabby. Questi tre vigili del fuoco sono una famiglia, sempre l’uno accanto all’altro. E sono la famiglia di cui Dick Wolf ci ha permesso di fare parte.
Ma come sempre accade con “Chicago Fire“, le lacrime hanno lasciato spazio a qualche sorriso grazie a Otis, Hermann, Mouch e Cruz. “Chi vuole diventare una star?“. Lo sguardo di Cruz? Impagabile!!! Cosa sarebbe la Caserma 51 senza di loro?
E quell’ultimo momento, quelle parole, le parole di Wallace Boden. Le ho ascoltate in religioso silenzio, qualche lacrima mi ha bagnato il viso e alla fine, come ormai accade da cinque anni, mi sono ritrovata a ringraziare “Chicago Fire” per quelle emozioni solo lui sa darmi.
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