Chicago Fire 5×14 – Recensione: Il Purgatorio

Gli uomini della Caserma 51 sono letteralmente finiti al Purgatorio in questo nuovo episodio di “Chicago Fire 5“. Kelly Severide intanto ha preso la sua decisione, ma alcune cose potrebbero ancora cambiare. 

Boden ha fatto ciò che doveva, voleva utilizzare l’artiglieria pesante per buttare giù Anderson, ma è bastato semplicemente riunire la sua Caserma ed essere Wallace Boden per riavere tutti i suoi uomini e le sue donne finalmente a casa. E nonostante la rabbia provata, nonostante il desiderio di rispedire Anderson a calci da qualsiasi parte del mondo sia arrivato, sono riuscita a sorridere grazie a Otis e al suo tentativo di diventare l’eroe di ogni incendio di cui si è occupato la 51.
Anderson ha diviso gli uomini della Caserma 51, li ha spediti in Purgatorio in questo nuovo episodio di “Chicago Fire 5“. Gabby ha dovuto affrontare ore piene di unicorni e arcobaleni, Kelly e Matt hanno avuto a che fare con chi probabilmente è entrato a far parte dei vigili del fuoco sotto la supervisione di Anderson, Cruz e Capp erano al centralino (mi sentivo male solo a pensarci) e Mouch stava per commettere una serie di omicidi quando ha visto il divano in una posizione diversa.

Ho adorato questo episodio. La rabbia di Hermann e di Boden, le parole di Christopher sono state un po’ le nostre. Non erano direttamente rivolte al suo Capo e amico, ma a quella situazione insostenibile, a quell’ingiustizia, al bisogno di fare qualcosa. Ma Wallace Boden non è uno che se ne sta con le mani in mano, e ha le ha provate tutte prima di lasciare che Kelly chiamasse suo padre per trovare qualche scheletro nell’armadio di Anderson.
Ma come è giusto che sia, il Capo della Caserma 51 ha solo dovuto attendere il momento giusto per dimostrare chi sono i suoi uomini, chi è Wallace Boden quando la sua famiglia è con lui. Non ha avuto fortuna il nostro Capo, non in questo episodio di “Chicago Fire” e non in quelli delle stagioni precedenti. Lui è semplicemente Wallace Boden, e sarà pronto per chiunque arriverà dopo Anderson. Perché potete starne certi, Anderson non è stato il primo e non sarà l’ultimo.

Ho amato Stella, come potrebbe essere altrimenti. Anche per le sue urla al Molly per poter avere una birra per quel candidato che voleva mollare. Ho amato quel “basta” verso uno dei tanti Anderson della situazione, il modo in cui ha provato a convincere quella ragazza che non bisogna mai arrendersi e darla vinta ai “bulli”. Ho amato il suo sorriso quando ha guardato Boden al termine dell’episodio. Ho amato Stella semplicemente perché è Stella Kidd.

Gabby ha invece tentato la fuga, troppi unicorni, arcobaleni e mini pony. Avrei dato di matto molto prima di lei probabilmente. Neanche Matt e Kelly sono stati molto fortunati. Senza offesa, ma ci credo che non hanno una Caserma fissa questi. Ad ognuna ci sono arrivati con i punti della spesa.
E così, quando Kelly ha proposto di giocare sporco, non ho fatto altro che pensare ‘diamoci una mossa e facciamola finita‘, ma con Boden le cose non potevano andare così. E qualcosa mi dice che il nostro Capo avrebbe continuato a soffrire anche se le informazioni di Benny fossero arrivate prima di quell’incendio. Gli uomini e le donne della 51 hanno salvato circa 50 persone, hanno riportato a casa il padre, la madre, il figlio, l’amico di qualcuno. E adesso tutto andrà per il meglio.

Kelly ha deciso. “Chicago è la mia casa“. Ho sentito che le cose sarebbero andate in questo modo quando ho visto lo sguardo di Kelly dopo pochi minuti dall’inizio dell’episodio, dopo aver sentito la voce di Cruz al centralino. Non può andare via, quella è casa, quelle persone sono la sua casa. Matt, Gabby, Cruz, Stella, ognuno di loro è casa. E non esiste un “Chicago Fire” senza Kelly Severide.

Ma un pensiero ha attraversato la mia mente mentre Kelly parlava con Anna al telefono. E se non fosse finita qui? Se Anna stesse dicendo a Kelly che sarà lei ad andare da lui? Ok, proverò a non pensarci. Non sono sicura di poter vedere Kelly con qualcuno che non sia Stella (o Brett, mi ci avete fatto pensare voi!). Comunque… la Caserma 51 è a casa, la Caserma 51 è casa.

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