Chicago Fire 5×18 – Recensione: Kelly Severide, re del mai una gioia
07/04/2017 di Redazione
Il 18esimo episodio di Chicago Fire 5 ha dimostrato ancora una volta che solo Kelly Severide è il vero del mai una gioia di Dick Wolf. Intanto Hermann si occupa della sua famiglia, mentre Matt Casey è ancora una volta… semplicemente Matt Casey.
L’ultimo episodio andato in onda di Chicago Fire 5 mi emoziona, mi fa ridere e sorridere, e ci lascia una consapevolezza che Dick Wolf non ci permette di lasciar andare: Kelly Severide è il re del mai una gioia. Matt intanto si prende cura di una famiglia in un mondo che troppo spesso non lascia scampo, mentre Gabby e Sylvie si occupano di un tirocinante, e non avrebbero potuto farlo meglio.
E partiamo proprio da lui, il tenente Kelly Severide che ha iniziato questo episodio regalandoci splendidi sorrisi e cuoricini volanti. Ovviamente non poteva durare troppo, due episodi di Chicago Fire in cui Kelly è felice, sono sufficienti secondo i canoni di Dick Wolf. E allora cosa facciamo? Questo…
Anna è andata via, tutto sembrava essere perfetto, e nonostante questa coppia non mi faccia impazzire, i sorrisi di Severide sono la sola cosa che abbia mai avuto importanza. Ma come detto, non poteva durare a lungo. Non sappiamo ancora cosa sia successo, c’è chi ipotizza che Anna sia di nuovo malata (non potevate dirlo almeno a noi vero?! Vi sembrava brutto!), chi invece crede che l’infermiera del Med sia andata via perché le manca la sua vecchia vita. Ma poco importa adesso. La nostra sola certezza è quel maledetto mai una gioia che continua a colpire sempre gli stessi personaggi. Dick caro, ma che problemi hai?
Matt Casey si è preso cura di quella famiglia in questo episodio di Chicago Fire, è stato il nostro eroe e accanto a lui una Stella Kidd non continuo ad amare incondizionatamente. Una giovane donna, la droga, il bisogno di una madre di salvare quella che sarà per sempre la sua bambina. La forza di Chicago Fire sta proprio in questo, in quella realtà che continua a mostrarci, a colpirci, quella realtà che spesso dimentichiamo essere anche la nostra.
Ma Matt ce l’ha fatta. Ha agito da Gabby Dawson (quanto ho amato quel momento) contro un pericolo che era più grande di lui, e ha salvato un’intera famiglia. E allora… chiamiamo tutta la squadra, questa sera offre Stella Kidd (quasi dimenticavo, Sarah e Alvin, è sempre un piacere).
E poi ci sono loro. Gabby e Sylvie. Accanto a loro un ragazzo che vuole salvare vite umane, ma la cui famiglia sembra non essere pronta a sostenerlo. E allora ci pensa Dawson, con le sue lezioni, il suo modo di essere un paramedico, di essere quella donna che non credo smetteremo mai di amare. Si sono prese la colpa Gabby e Sylvie per impedire a quel ragazzo di rinunciare al suo sogno, quel sogno per cui sembra essere portato perché “cosa avresti fatto tu al suo posto?” “La stessa identica cosa“.
E arriviamo a quest’uomo che non solo mi ha fatto ridere come se non ci fosse un domani (per non parlare degli sguardi di Otis, Mouch e Joe), ma mi ha anche emozionata nell’esatto momento in cui ha portato Henry Lee a fare colazione con dei veterani, con chi ha perso qualcosa di sé, ma continua ad amare il suo paese più di ogni altra cosa al mondo.
E allora bastano pochi sguardi, una stretta di mano, e il nostro Hermann, un grande uomo prima di essere un grande vigile del fuoco. Non potrei amarlo di più, o forse si… Ho sorriso, mi sono emozionata, ho amato ancora una volta ogni secondo di questo episodio di Chicago Fire che non poteva concludersi in modo diverso: il mai una gioia di Dick Wolf colpisce in pieno viso il tenente Kelly Severide. Per fortuna che c’è la famiglia Hermann…
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