Chicago Fire 5×19 – Recensione: il mai una gioia di Kelly Severide
27/04/2017 di Redazione
Chicago Fire è tornato con un nuovo episodio dopo una lunga pausa. Quello che è accaduto nelle vite di Matt e Kelly, getta le basi per ciò che vedremo nei prossimi episodi, quindi… mai una gioia ovunque.
Ancora una volta, dopo un episodio di Chicago Fire, mi ritrovo a pensare al modo in cui questo show riesce a farmi ridere e piangere (questa volta non letteralmente) quasi nello stesso momento. Matt vuole fare la cosa giusta, aiutare un amico, Otis ha cercato di proteggere da Connie la dolce Marcy, mentre Stella, Mouch ed Hermann sono riusciti a farmi ridere ancora e ancora. Intanto, per il nostro Kelly Severide…
E partiamo proprio da loro. Non ho mai amato particolarmente Anna, non mi piace accanto a Kelly, vorrei ci fosse Stella al suo posto. Nonostante questo, non vorrei altro che vedere Severide felice per più di cinque minuti, ma sembra proprio che questo non sia il piano di Dick Wolf. Non per il momento almeno (questo momento va avanti da cinque anni ormai). Anna è malata, non poteva essere altrimenti. La voce di Kelly che trema, i suoi occhi pieni di lacrime, lo sguardo di Anna, la sua paura, il disegno di quella bambina e il desiderio di prendere a sberle Dick Wolf.
Kelly ha fatto la sua scelta, Anna. Le resterà accanto in questa battaglia che sembra essere l’ultima. I medici parlano di alleviare il dolore, forse questa volta non siamo stati noi a vincere, non Anna e Kelly almeno. Ancora una volta ho visto in Kelly Severide quell’uomo che merita più di tutti i calci sui denti che gli scrittori di Chicago Fire continuano ad assestargli. Ma poi mi chiedo, perché? Per quale motivo accanirsi? Mistero della fede. Comunque… Kelly sarà accanto ad Anna, non sappiamo cosa succederà, ma adesso non importa. Tutto ciò che conta è la forza e la grandezza del tenente della 51 che merita di essere felice. Dick, please.
Matt Casey è quel tipo di uomo (ne esiste uno ogni centomila) che ha bisogno di conoscere la verità, di difenderla, di fare giustizia, a qualunque costo. E anche questa volta, Casey sta agendo per difendere l’onore di un amico, per salvare la carriera di quel ragazzo con cui è cresciuto. Difendere la memoria di un uomo, di un amico, vale perdere tutto quello che abbiamo? Non lo so, non so rispondere. Ma forse Matt, al suo posto, avrebbe fatto lo stesso.
Forse anche il tenente della 51 avrebbe gettato via tutto senza pensarci due volte per proteggere quella famiglia che dovrà raccogliere i pezzi a uno a uno, quella famiglia attorno alla quale si è stretta la Caserma di Wallace Boden. Forse…
Share this article