Chicago PD 4×09: Kelly Severide ed Erin Lindsay
09/01/2017 di Redazione

Il primo crossover di questo 2017 tra “Chicago PD” e “Chicago Fire” è terminato. Erin ha salvato Kelly, è rimasta accanto a lui per tutto il tempo, ha creduto in lui. Ora tocca a noi credere in Burgess. Kim merita quel posto, proprio come ha detto Hank. Fai ingoiare qualche rospo Kim. Siamo con te!
E quindi: Alvin Olinsky si trasforma in un maschilista della peggior specie, Kim è una poco di buono che sa solo infilarsi nel letto di chiunque porti un distintivo con sé, se la sua storia con Adam è finita, è solo sua la colpa e le bugie di Ruzek ce le siamo dimenticate. Il nostro Jay impiega esattamente due secondi prima di accusare Kelly di aver fatto uso di sostanze stupefacenti prima di salire in macchina e tornando a Kim, non è degna dell’Intelligence. Complimenti a Dick Wolf e un applauso agli scrittori…

Adesso, caro Dick Wolf, devi farmi capire una cosa, perché proprio non ci arrivo. Adam ha accettato di rimandare le nozze, ha inventato qualsiasi scusa per non conoscere la madre di Kim, ha trattato questa ragazza senza alcun rispetto, ha fatto le sue scelte… e adesso la cattiva sarebbe Kim? Burgess voleva sposarlo, voleva lui, ma chissà per quale motivo, tutti questi piccoli particolari ce li siamo dimenticati. Kim avrebbe dovuto rinunciare alla sua carriera? Al suo futuro per un uomo (chiunque esso sia)? Fai pace con il cervello Wolf, perché così proprio non va.
E soffermiamoci proprio su di lei, su questa donna che è finalmente entrata a far parte dell’Intelligence di Hank Voight. Aspettavo questo momento dai primi episodi di questa quarta stagione di “Chicago PD“, e adesso dobbiamo stare a guardare mentre tutti la trattano come se non valesse nulla? Dov’è finito il rispetto per questo poliziotto che ha sacrificato tutto per la sua divisa? Alvin, datti una calmata e preparati…

Come rovinare quello che è stato un gran personaggio in quattro stagioni di “Chicago PD“? Chiedete a Dick Wolf, saprà darvi le giuste indicazioni. “Tra Ruzek e Roman sei saltata da un distintivo all’altro…” ed eccolo Alvin Olinsky, braccio destro di Hank Voight, dare della poco di buono a un poliziotto che ha meritato quel posto. Piccolo, povero Al, ma ci siamo dimenticati di quando è arrivato Kevin nell’unità? “Come ci si sente sapendo che quel posto doveva essere di Burgess?“. Mio caro Al…

E arriviamo a lui, a loro. Erin ha protetto Kelly, lei lo sapeva, sapeva che non poteva essere stato lui ad uccidere quella bambina, sapeva fin dall’inizio che Jay aveva torto (ti avrei preso a sberle ogni secondo di questo episodio), sapeva e sa chi è il tenente Kelly Severide. Li ho amati, dal primo all’ultimo istante di questo crossover. E quel sorriso finale, quelle ultime parole, lo sguardo di entrambi e il modo in cui continueranno a guardarsi le spalle…

E, giusto per chiarire, datti una regolata Kelly. Questo non sei tu, è un altro l’unico uomo che Shay ha amato nella sua vita.
Ragazzi, da Linstead convinta, devo dirvelo… Erin e Kelly vicini? E’ ripartita in un attimo la ship, è stato più forte di me. Sarà lo sguardo di Kelly, la sua anima, quello che si porta dentro e quello che farebbe per le persone che ama, o anche per chi non conosce, come Anna. Datemi più Severide-Lindsay. E Jay… Il mio amore per te non finirà mai, ma in questo episodio, non sei stato nemmeno la metà dell’uomo che Erin ha scelto. La gelosia gioca brutti scherzi, ricordalo la prossima volta che vorrai condannare qualcuno in meno di un secondo.
Bentornato Hank Voight. La mammina chiusa nel cofano della macchina? Quello schiaffo nella stanza degli interrogatori? Le parole dette ad Alvin su Kim. Quanto mi sei mancato Hank. Il cuore dell’intelligence, il cuore di Chicago PD l’unico che ha detto come stanno le cose: Kim merita quel posto e non va da nessuna parte. E permettetemi di soffermarmi sull’arrivo di Matt. Amo il modo in cui è cambiato il rapporto tra questi due uomini. Casey aveva bisogno di sfogarsi, ma sono bastate le parole di Hank per fargli capire che quello era l’uomo giusto per occuparsi del suo migliore amico, della sua famiglia. Nessuno poteva farlo se non lui, Hank Voight.

Erin ed Hank nella stessa auto, Erin ed Hank che parlano come un tempo. Lei che si confida con quell’uomo che è stato il suo unico vero padre, quanto mi siete mancati ragazzi, quanto… E adesso? Staremo a vedere, tutto ciò che conta però era in quell’auto. Erin Lindsay ed Hank Voight, il solo padre di cui Erin abbia bisogno, il solo padre, la sola vera famiglia che abbia mai avuto, qualunque cosa accada.

E tutto finisce con loro, con Kelly ed Erin. Lei è andata a prenderlo fuori dalla prigione, lo sguardo di Kelly, il sollievo per non aver ucciso quella bambina e il dolore per la morte di una ragazzina di 10 anni la cui unica colpa è stata quella di essersi trovata nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Poi uno sguardo, un abbraccio, “devo darmi una regolata“. Erin è lì, ci sarà sempre, lei per lui, lui per lei. E’ questo ciò che amo di Chicago PD, Fire, Med, di questi grandi show. Una famiglia sempre pronta a proteggersi. Una famiglia… e questo è quanto.
Bentornato Chicago PD.
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