Chicago Pd 4×13 – Recensione: le parole di Sam, il dolore di Trudy Platt

Il 13esimo episodio di “Chicago PD 4” è andato in onda. Dick Wolf ha colpito nel segno, c’è riuscito ancora. Jay sotto copertura, lo sguardo di Trudy Platt ed Hank Voight, Ellie, le parole di Sam prima di poter riposare per sempre in quel luogo silenzioso e tranquillo. 

Ho appena finito di vedere l’ultimo episodio andato in onda di “Chicago PD 4” e il dolore che sento in questo momento è difficile da spiegare. Le parole di Sam mi sono entrate dentro, il suo desiderio di pace, silenzio, tranquillità, in un luogo dove nessuno le avrebbe mai più fatto del male. Trudy Platt ha reclamato quel corpo, il corpo di una ragazzina di 15 anni che aveva scelto dove essere seppellita, dove tutto sarebbe stato solo silenzio.

Jay ha lavorato sotto copertura, e dal momento esatto in cui ha messo piede al Brady, la rabbia per tutto ciò che lo circondava è diventata insostenibile. Lo sguardo di Jay era il mio, il nostro. Il suo desiderio di prendere Vince, portarlo in quella gabbia che tanto mi manca, e fargli capire chi è realmente il detective Jay Halstead e cosa è pronto a fare per proteggere chiunque non sia in grado di farlo. La realtà di Chicago PD ha colpito il mio cuore ancora una volta, e trattenere le lacrime è stato impossibile.
Ho amato Jay in ogni istante di questo episodio, e per un momento, solo per un momento, avrei voluto prendere a calci tutti i detective seduti in quella stanza che non hanno proferito parola in difesa di quell’uomo che continua a dare tutto sé stesso per la giustizia, per quelle ragazze, per Ellie.

Jay aveva ragione, e lo ha dimostrato. Ci sono dei momenti in cui mi rendo conto che nessuna famiglia sarà mai come quella della Caserma 51. Matt e Kelly continuano a proteggersi nonostante tutto, Stella è rimasta accanto a Severide senza chiedere nulla in cambio, Boden non abbandona mai i suoi uomini e crede in loro nonostante le circostanze dicano il contrario.
Comunque… Sam aveva 15 anni, si prostituiva, quel luogo che avrebbe dovuto proteggerla, continuava a distruggerle la vita. Ed è per questo che, con tutta la forza che aveva, Sam avrebbe voluto dire basta, ma non ne ha avuto il tempo. E’ stata uccisa, ed lì che arriva un altro cazzotto nello stomaco. Perché a togliere la vita a una ragazza di 15 anni, è stata un’altra ragazzina di 17 anni che non è pentita, che ha lo sguardo freddo come la neve che copre le strade di Chicago.

Le parole di Erin vanno al vento, non toccano nulla, forse perché non c’è più nulla da toccare…
E torniamo a Jay, alla sua lotta per salvare Ellie, per fermare tutto ciò che di sbagliato accade in quel luogo. Nonostante tutto e tutti, Jay ha creduto alle parole di quella ragazza, ai suoi occhi, al suo bisogno di scappare prima di essere un altro corpo che nessuno avrebbe reclamato. Ecco cosa rappresenta Chicago PD, quella realtà che spesso dimentichiamo nonostante sia sotto i nostri occhi da sempre.
Siamo alla fine. Nessuno sa dove sia la verità, ma quella voce nella testa di Jay non la smette di farsi sentire. E così cerca ancora il detective Halstead e alla fine trova ciò di cui ha bisogno per scagionare Ellie e regalarle una famiglia che avrà cura di lei. Poche parole, un sorriso, la grandezza del detective Jay Halstead.

Trudy Platt ha cercato per tutto il giorno qualcuno che reclamasse il corpo di Sam, ma nessuno è arrivato per quella ragazza e così, in pochi secondi, è proprio il cuore del Distretto 21 a fare ciò che va fatto, perché nessuno merita una fossa comune, nessuno merita di andare via da solo.
E allora ancora un’ultima scena, le parole di Sam accompagnano Hank e Trudy vicino al mare, per seppellirla, per dirle addio, per darle quella pace e quel silenzio di cui aveva bisogno. Le lacrime mi bagnano il viso, non riesco a fermarle. Penso a tutte le Sam del mondo, a chi non le reclamerà mai, penso a Trudy Platt, a Jay, torno da Sam per dirle addio…

Mi basta un posto dove non ci sia rumore. Un posto tranquillo… isolato. Esattamente al sorgere del sole, vorrei che qualcuno mi ci portasse e credo sarebbe bello se, proprio vicino all’acqua… qualcuno mi lasciasse lì… per sempre.

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