Chicago PD 4×15 – Recensione: Semplicemente Alvin Olinsky…

Il 15esimo episodio di “Chicago PD 4” è andato in onda. Alvin Olisnky ha lavorato sotto copertura, ha cercato di salvare quel padre, ma il dolore, alla fine, ha vinto. Adam è tornato e un nuovo addio tra le file dell’Intelligence mi ha spezzato il cuore. 

Cosa posso dirvi di questo nuovo episodio di “Chicago PD 4“? Quell’uomo, quel padre, non doveva andare in prigione, Alvin aveva ragione, per i loro figli hanno fatto di peggio. Adam è tornato, e nonostante ne sia felice, non riesco a non provare rabbia mentre penso che non rivedrò Kenny Rixton camminare per i corridoi del Distretto 21. Oltre a distruggere coppie pochi secondi dopo averle create, Dick Wolf ha anche l’abilità di regalarci nuovi e grandi personaggi, per poi farli sparire in un lampo. Dick, con tutto il cuore…

Adam Ruzek è tornato, e posso dirvi che le parole di Hank sono state quelle giuste. Sei un poliziotto, un uomo adulto, ma non riuscivi a sopportare l’idea di vedere la tua ex insieme a te ai piani alti, e così hai scelto di scappare lasciando il tuo sergente nei casini. Mi dispiace Adam, ma qualche altro giorno in pattuglia non ti avrebbe fatto di certo male. Detto questo, bentornato a casa Ruzek, e vediamo di farne una giusta nei prossimi episodi. Comportiamoci da uomo, che non è mai troppo tardi per farlo.
 
Kenny Rixton ci lascia, il mio cuore si è legato a lui nel momento esatto in cui lo ha visto accanto ad Hank. Un misto tra Antonio e Voight, ecco cos’era Kenny Rixton, e in quell’ultima scena, nel momento esatto in cui ha deciso di farsi da parte per dare ad Adam la possibilità di tornare nell’Intelligence, ho capito che questo personaggio di “Chicago PD“, quest’uomo che Hank ha scelto per la sua unità, sarà difficile da dimenticare. Praticamente impossibile.

Guarda Adam, che da quest’uomo c’è solo da imparare…
E adesso ditemi come dovrei fare ad amare Chicago Justice quando questo “tizio” già mi sta sulle… scatole. Prima di tutto, abbassiamo i toni. Seconda cosa: esiste la legge, ma esiste anche ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Alvin ha cercato di fare la cosa giusta, ha provato ad aiutare un padre distrutto per la perdita della sua bambina, non un criminale, ma un padre in lutto che non riusciva più nemmeno a respirare. Si lo so, se tutti si facessero giustizia da soli… Ma io sono con Alvin, accanto a lui dall’inizio alla fine, e avrei voluto ci fosse stato anche Hank con noi.
Nonostante il dolore nel vedere Kenny andare via, ho amato vedere Kevin accanto a Kim, tenerle la mano, aiutarla a respirare. Ho imparato ad amare Kevin con il tempo, e adesso credo non potrei farne a meno. Ho amato la solita scenetta tra Kenny e Kevin, un botta e risposta che non rivedremo più, maledetto Dick Wolf.

Ho adorato lo sguardo di Jay e il suo modo di pregare Erin di farlo guidare, mi hanno ricordato Nadia, quando dopo la sua morte Erin raccontò a Jay che quella che sarebbe diventata una grande poliziotta, voleva che Halstead guidasse ogni tanto.

E la pelle d’oca di Platt? Cosa sarebbe questo distretto senza di lei? Che dici Dick, facciamo fuori qualcun altro?
Ho sperato fino alla fine che Hank aiutasse Alvin, che ricordasse la morte di Justin e cosa ha provato quando tutto è accaduto, che qualcuno salvasse quell’uomo il cui dolore era troppo forte da poter gestire. Ma non c’è stato verso. Olinsky ha abbracciato sua figlia, poi il Molly’s, il pensiero di quell’uomo e di cosa avrebbe fatto se fosse accaduto a lui.

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