Eratos: Recensione e Intervista all’autrice Caterina Perilli
08/06/2017 di Redazione
Eratos è l’opera prima auto-prodotta dalla giovane autrice abruzzese Caterina Perilli. Abbiamo avuto modo di leggerlo e fare una chiacchierata con la scrittrice, ecco a voi recensione e intervista.
Eratos è un young adult fantasy, dalla lettura veloce e scorrevole. Scritto e prodotto da Caterina Perilli, classe 1991, il libro parla di due mondi paralleli che trovano un modo per comunicare e ritrovarsi, nonché di un amore proibito. Le protagoniste principali sono tre ragazze: Amelie, una giovane idealista sognatrice; Kimie intelligente e senza paura; Jennifer la bella della scuola. Le giovani ragazze, nel corso degli eventi, verranno a conoscenza di un mondo a loro sconosciuto che darà vita a una battaglia che non risparmierà nessuno. Ciò che ho apprezzato di più della storia è che nonostante ci fosse un po’ di romanticismo, esso non surclassasse la parte fantasy scritta in modo dettagliato e colto. Adatto per chi ama la mitologia e vuole una lettura piacevole.
Ecco l’intervista a Caterina Perilli:
Da dove hai preso ispirazione per il tuo libro?
Avevo dodici anni quando per la prima volta mi resi conto che oltre alla lettura anche la scrittura mi aveva preso il cuore. Ho sempre amato leggere sin da bambina e quando realizzai che avrei potuto creare un mondo tutto mio, con personaggi che sarebbero venuti fuori dalla mia penna, rimasi estasiata alla sola idea. Iniziai una bozza di Eratos – con un altro titolo e una storia quasi completamente diversa. Leggendo Eratos c’è un tema molto ricorrente che è quello del cambiamento. Un tema centrale nella mia vita di allora, nel periodo dell’adolescenza. Un altro tema centrale è il sogno, che dovrebbe appartenere a tutte le età ma che non sempre riesce a perdurare nella vita delle persone.
Tra Amelie, Jennifer e Kimie quale delle tre ragazze somiglia di più a te?
Assolutamente Amelie. Lei è una sognatrice con la testa tra le nuvole. Mi rispecchio molto in lei, nelle sue paure, nella sua voglia di quel qualcosa in più, nel suo buttarsi e allo stesso tempo nel suo giudizio. Noi sognatrici siamo fatte così, se vediamo una scintilla che possa farci evadere la cogliamo al volo, sperando che possa diventare fiamma, lasciando al “poi” tutte le domande del caso. Amelie è – esattamente come me – innamorata dell’amore. L’idea così pura che ho dell’amore penso che la custodirò per sempre, al di là delle esperienze.
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