Fear The Walking Dead 3×01 e 3×02: la recensione di “Eye of the Beholder” e “The New Frontier” (spoiler)

“Fear The Walking Dead 3” è finalmente arrivato, con una première di tutto rispetto si è aperta la terza stagione che si preannuncia davvero entusiasmante.

“Fear The Walking Dead 3” riprende esattamente dove l’avevamo lasciata: non ci sono salti temporali a cui fa ricorso saltuariamente la serie madre “The Walking Dead”; ma alcuni riferimenti alla serie madre ci sono in questo doppio episodio e devo dire di averli apprezzati parecchio.

La narrazione degli eventi riprende esattamente dal punto in cui l’avevamo interrotta: i membri della famiglia Clarke e Travis vengono portati in una specie di campo prigionia che all’apparenza  ricorda  la prigione di “The Walking Dead”; ma la differenza sostanziale tra i due luoghi è fondamentale: la prigione era un luogo dove rinasceva la speranza di Rick e compagni di poter sopravvivere all’apocalisse; questa specie di campo base pseudomilitare è un luogo di tortura e di abominio in cui l’apparenza vorrebbe fossero aiutate le persone, ma in realtà le cose non stanno proprio in questo modo…
Ancora non ci è dato sapere tutto nei dettagli, ma già il fatto che hanno separato Travis dalle sue due donne fa saltare la mosca al naso sul fatto che tanto sani di testa non possono essere…sembra che le donne siano trattate con  i “guanti bianchi” mentre agli uomini e a quelli malridotti che sarebbero comunque destinati a morire a breve, il trattamento riservato è ben peggiore… iniziamo a capirne la barbarie quando il povero Travis viene portato in un sotterraneo della base dove sono ammassati dei prigionieri e osserva il trattamento che riservano a questi prigionieri: li uccidono e scommettono su quanto tempo ci metteranno a “resuscitare”  !!!

Spontaneo è chiedersi il motivo che ci sia dietro a questi comportamenti:  faranno esperimenti o che altro? Apparentemente la motivazione che sembra esserci dietro a questo loro “giochino” è ancora più irreale: semplicemente passano così il tempo! Vi sembra una forzatura? A chi è nuovo di questo genere di serie forse sembrerà così, ma se seguite “The Walking Dead” e avete visto personaggi come il Governatore questi soldati, o presunti tali, non sembreranno niente di più che ragazzini traumatizzati che cercano di adattarsi a cosa hanno attorno.
Mentre Madison e sua figlia fanno conoscenza con il primo dei nuovi personaggi regular: Troy,  a cui da il volto Daniel Sherman, che in tempo 3 minuti neanche si fa subito riconoscere per essere un grande str***o.

 
Ma ha fatto il conto male, anzi malissimo perchè Madison l’inarrestabile ha intenzione di asfaltarlo come un caterpillar per salvare la sua famiglia. Non è mai bene mettersi contro una madre che vuole salvare i suoi figli…dico figli e non figlia al singolare per un motivo: nel luogo dove Travis è rinchiuso ritroviamo Nick con la compagna, mezza morta malmenata dai soldati al confine ma ancora viva.

Così mentre la Leonessa Madison non esita nemmeno un attimo a dare addosso a Troy per salvare la sua famiglia ( o almeno provarci ), facendo quello che avremmo voluto tutti fin dal primo momento lo abbiamo visto…

Travis si fa carico del compito di riportare Nick a Madison…dopo aver fallito nel proteggere suo figlio Chris questo è decisamente il motivo nobile di cui necessitava per continuare a vivere.

Ma non tutte le ciambelle riescono co buco e proprio grazie a Troy per il buon Travis si mette proprio male…

La bravura di quest’attore, Cliff Curtis,  è tutta racchiusa nel cambiamento dello sguardo di Travis: un tempo pacato e sempre ligio alle regole per fare la cosa giusta, incredulo e incapace quasi di adattarsi al cambiamento che richiede un mondo del genere ora ha uno sguardo da furia omicida! Non ho mai amato molto il personaggio di Travis, mi è sempre sembrato fuori posto e un pò babbaleo, troppo buono e a volte un pò cog**one per essere adatto a stare in un mondo del genere…la sua bontà e indecisione compensava la determinazione e risolutezza della compagna Madison! Ma adesso si è trasformato, dopo la perdita del figlio, dopo troppe cattivere subite esplode anche in lui la parte assassina…possiamo criticarlo? Quanto può sopportare un uomo prima di esplodere??? Troy scatena in lui la goccia che fa traboccare il vaso e per la prima volta Travis è spietato e lotta come un leone per non soccombere…

La situazione per lui precipita ma grazie a Wonder Woman Madison che fa prigioniero Troy, Travis viene tolto dalla situazione di pericolo in cui si trovava; ma questa famiglia è proprio sfortunata, non sembra essere destinata a riunirsi per lungo tempo…il luogo viene invaso dagli zombie ( che ogni tanto ci ricordano essere protagonisti e non cagnolini domati e domabili) e tutti sono costretti alla fuga. TRavis finisce su un elicottero assiema ad Alycia, Luciana, il fratello di Troy e un paio di uomini; Madison e Nick sono portati in salvo proprio da Troy e altri soldati…

In questo frangente c’è stato il colpo di scena annunciato e che personalmente pensavo quasi scontato, ma è il modo con cui è stato realizzato ad essere stato davvero geniale: l’elicottero viene attaccato da individui di cui non sappiamo nulla…e uno dei colpi sparati finisce per ferire mortalmente Travis!  Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, nel momento in cui dovresti essere ormai al sicuro, tranquillo perchè hai fatto la cosa giusta ecco la mazzata! Travis ve l’ho detto non mi è mai andato molto a genio, ma morire così…

Travis assolutamente consapevole di cosa è appesa successo e conscio di non avere speranza, decide di morire…“Help me” sussurra ad Alycia quando si sgancia la cintura di sicurezza e aperto il portellone si getta nel vuoto! Alycia comprende e non cerca di fermarlo, il dolore di quanto ha appena passato la segnerà sicuramente nel profondo, il suo volto non è più quello sorridente dell’inizio apocalisse ma quello di chi ormai non ha più lacrime da piangere dopo tutto l’orrore che ha sopportato. E quanti ne dovrà ancora sopportare…Onestamente mi dispiace che Travis se ne sia andato così, ma quando una serie di questo tipo pone troppo sotto i riflettori un personaggio è quasi scontata la sua dipartita…oltretutto Cliff Curtis è entrato da poco a far parte come personaggio regular nei sequel di Avatar, era quasi scontata la sua dipartita; ma tanto di cappello a chi ha deciso fosse in questo modo, segnerà sicuramente gli altri sopravvissuti.
Dove sono andati tutti? Al ranch della famiglia di Troy…dove conosciamo suo padre Jeremiah Otto che guida, o almeno prova a guidare tutto questo (Ranch e basi dove trovano sopravvissuti). Il posto ricorda molto la fattoria di Hershel in “The Walking Dead”, ma quello era un luogo di speranza; questo sembra piuttosto un posto dove le persone sono disperate e disposte a tutto pur di sopravviere: anche sottostare al regime di un uomo, Jeremiah appunto, di cui ancora non capiamo le motivazioni.

 
Ed infine parliamo di lui…Strand quello che fin da subito ha colpito la mia attenzione per la capacità di adattamento ai cambiamenti delle varie situazioni in cui viene a trovarsi…e infatti nell’hotel dove si trovava anche Madison con la famiglia fino alla fine della scorsa stagione, Strand trova il modo di approfittare della situazione. Si finge medico e salva la situazione nell’hotel; ma la scena in cui deve fingersi ostetrico è qualcosa di assurdamente meraviglioso. Dopo questa esperienza sembra però aver riacquistato un pò di fiducia nel futuro…ci sarà in questo mondo ancora posto per le nuove generazioni? Sia “Fear The Walking Dead 3” che “The Walking Dead” con la nascita di nuovi esseri umani sembrano dare ancora speranza ad un’umanità distrutta e arrivata al suo apice di negatività. Sarà davvero interessante vedere nel proseguo di “Fear The Walking Dead 3” come si riunirà al resto del gruppo, perchè si il mondo è grande ma specie in un’apocalisse zombie è proprio piccolo e, come ci ha insegnato “The Walking Dead”,  prima o poi si ritrovano sempre tutti .

 
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