Fuga da Reuma Park: Aldo Giovanni e Giacomo deludono in modo surreale

Non siamo sulla Terra, ma sul pianeta Aldo Giovanni e Giacomo tra 25 anni: qui tutto può succedere. Giacomo è in sedia a rotelle, attaccato a flebo di Barbera e gira con una pistola giocattolo, Giovanni ha la memoria che fa cilecca e parla con i piccioni (ma non ha perso la passione per le procaci infermiere), Aldo viene abbandonato dai figli (Ficarra e Picone) proprio la mattina di Natale.

Il trio di comici si ritrova al Reuma Park, una casa di ricovero improvvisata all’interno di un Luna Park dismesso, dove imperversa l’energica Ludmilla, un’infermiera russa taglia XXL (Silvana Fallisi).
Arresi? Perduti? Tutt’altro: la notte di Natale, mentre al Reuma Park si fa festa con ospiti a sorpresa, musica, tombolata e panettone, il trio mette in atto una rocambolesca fuga a suon di petardi. Verso dove? Giacomo ha un sogno, Giovanni ha una barca e Aldo ha il solito travolgente entusiasmo. Sul pianeta Aldo Giovanni e Giacomo tutto può accadere, anche imboccare i Navigli di Milano per raggiungere Rio de Janeiro.
 
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Questo recita la striminzita sinossi del film che vi abbiamo riportato quasi parola per parola, che in realtà non vi avverte che nei 90 minuti della pellicola ce ne sono quasi venti di immagini dei loro spettacoli teatrali in retrospettiva. Onestamente chiamare questo prodotto un film è una vera offesa nei confronti degli spettatori e anche dei fan del trio dei comici. Se l’idea di base, quella di omaggiare la loro carriera ripercorrendola con i loro personaggi di maggior successo, poteva sembrare sulla carta simpatica e valida per il solito cine-panettone natalizio, decisamente l’obiettivo viene totalmente mancato.
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Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti commettono un grave errore nella realizzazione di questa pellicola, che doveva essere la ciliegina sulla torta di compleanno del loro 25° anniversario di una fortunata carriera, e che alla fine risulta essere per tutti una indigesta uvetta in un panettone stantio. Un vero peccato, perché sebbene con alterne fortune, il trio era stato a livello cinematografico in grado di offrire ottimi prodotti o comunque dignitosi. Senza dubbio il teatro resta e resterà sempre il loro vero  parco giochi dove divertirsi e far divertire, mentre nel caso di Fuga da  Reuma Park, sembra davvero di essere finiti in quei tristi Luna Park gestiti dai Rom, che spesso troviamo in sperduti paesini o località marittime poco note. Non sappiamo se ci sarà anche una fuga degli spettatori per questo film, ma onestamente il nostro consiglio è di andare a vedere a teatro: Aldo, Giovanni e Giacomo  e festeggiare con loro la splendida carriera, considerando Fuga da Reuma Park semplicemente un incubo surreale  che appartiene al mondo dei sogni cinematografici.

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