Gordon: dal basket al web, come nasce un artista – Esclusiva

Gordon lo abbiamo “stalkerato”, abbiamo scoperto che era a Roma, speranzosi di una sua risposta lo abbiamo contattato per concederci un’intervista. Alla fine ci siamo riusciti, siamo andati a pranzo con lui e ci ha raccontato la sua vita e come è nato il suo personaggio. Solo per voi, in esclusiva, la storia di Yuri Sterrone, in arte Gordon.

La storia che vi stiamo per raccontare è quella di un ragazzo di 27 anni, che vive a Milano, di nome Yuri Sterrore, nome d’arte Gordon, che si divertiva ad imitare le amiche al bar e da un paio di anni è diventato famoso per i suoi video con le parrucche. Noi lo abbiamo incontrato e vi possiamo dire che Gordon non è solo il ragazzo con una parrucca in testa che prende in giro le ragazze e che fa serate in discoteca, dietro quella telecamera c’è molto di più, c’è un ragazzo con una storia da raccontare, c’è una persona che non ha avuto una vita facile e da un giorno all’altro ha deciso di reinventarsi per dare un senso alla sua esistenza.
Gordon
Yuri ha alle spalle un passato che non è stato proprio all’insegna della spensieratezza: ha visto finire un amore dopo 8 anni e ha visto fallire l’attività di famiglia. Questi due eventi, in particolare, lo hanno portato a cadere in una profonda depressione ma, nonostante sia arrivato a toccare il fondo, ha anche trovato la forza per rialzarsi, si è rimboccato le maniche ed è diventato Gordon.
Indossando semplicemente una parrucca riesce a farti ricordare quanto siano buffe talvolta le donne, con i loro complessi, le loro insicurezze, le difficoltà nel relazionarsi con l’altro sesso, le confidenze con le amiche, il tutto raccontato in una chiave comica che solo Gordon è riuscito a trovare. Adesso, quel ragazzo timido e introverso di un tempo, ha la vita che sognava, ha successo e ha trovato la sua strada. Nessuno gli ha regalato niente, non è stata fortuna la sua, lui l’ha voluta questa vita e lui, con le sue mani, se l’è presa.
Gordon, però, è rimasto un ragazzo come tutti gli altri, un ragazzo che non si è montato la testa dopo il successo, un ragazzo umile, disponibile e sempre presente per le sue fan, le sue “piccole sottone”.  La spontaneità è stata e continua ed essere la chiave che lo differenzia da tutti coloro che hanno intrapreso un simile percorso. Questa è la storia di Yuri, così come Gordon ce l’ha raccontata.
Gordon
Come è nato il tuo personaggio artistico e perché Gordon?

“É nato da un’idea che avevo sviluppato, tra virgolette, fuori dal web. Quando ero fuori con le mie amiche io imitavo le mie amiche ai bar, quello che faccio nei video lo facevo lì, finché una mia amica un giorno mi ha detto “ma perché non fai i video su youtube, guarda che fai ridere, prova”. Allora, però, mi sono detto “cosa posso usare come carattere distintivo che mi fa diventare donna, i capelli” e per avere i capelli dovevo comprare una parrucca. Ho comprato la parrucca e ho fatto il primo video che è diventato virale in due giorni, prima a Milano e poi nel resto d’Italia. ho fatto quasi 100 mila fan in un giorno solo, il triplo rispetto a quello che avevo già sulla pagina. Gordon perché quando andavo all’università, io facevo economia bancaria, era uscito il film “Wall Street 2”, e il protagonista era Gordon Gekko e come personaggio mi assomigliava molto, quindi i miei amici mi hanno dato questo soprannome”.

Hai mai ricevuto insulti per i tuoi video?

“Assolutamente si! L’insulto più gettonato è “transessuale”, “travestito”, “fallito trovati un lavoro” ma in realtà non sanno che io mantengo i miei genitori vestendomi da donna, mentre loro stanno lì a commentarmi queste robe qua, però non me ne importa assolutamente nulla”.

Beh, non ti hanno toccato minimamente?

“No, ma che mi importa. Io ho visto ragazze litigare con i loro amici perché mi insultavano, tanto il mio pubblico non sono i ragazzi, perché chi mi insulta sono solo loro e qualche femminista radicale anni ’80 che poi però, bene o male, quando ci parlo riesco a portarla dal mio punto di vista. Quella dei ragazzi principalmente è invidia, cioè anche a me farebbe invidia uno che va in discoteca con la parrucca e tutte le ragazze danno retta a lui e non a me. Da uomo, direi, “non lo sopporto” per principio, quindi non li biasimo, ti dico la verità, però non sto neanche lì a dargli retta”.

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