Grey’s Anatomy 13×11: strategie di guerra e l’attesa di quel momento
25/03/2017 di Redazione
Il secondo episodio di questa 13esima stagione di “Grey’s Anatomy 13” è andato in onda. La guerra contro Eliza Minnick è iniziata mentre Stephanie si ritrova al centro del dramma degli Owelia. E una domanda ci accompagna per tutto l’episodio: dov’è Alex?
Ho atteso quel momento per quaranta minuti, ho guardato l’episodio chiedendo a Shonda di mostrarmi Alex, i suoi occhi, il suo sorriso quando è accanto a Meredith. Ma, dopo 13 anni, sappiamo quando la Rhimes possa essere malvagia e per vedere cosa è accaduto ad Alex, abbiamo dovuto attendere il termine di questo nuovo episodio di “Grey’s Anatomy 13“. Ma per quel momento, per quei pochi secondi, per quel sorriso, ne è valsa la pena.
Ma partiamo da queste tre donne che prenderei a sberle come se non ci fosse un domani. Miranda Bailey non è nemmeno l’ombra della donna che era un tempo. Non mi stancherò mai di ripeterlo: il potere le ha dato alla testa. Il modo in cui ha fatto fuori Richard Webber, suo mentore e amico, il modo in cui tratta la Minnick (manco fosse Dio sceso in terra), la presunzione che scaturisce da ogni suo sguardo e dalle sue parole. Questa non è la donna che ho sempre amato. Restituitemi la Bailey, o fate fuori questa nana presuntuosa. A questo punto non fa differenza.
E arriviamo a lei, la Dr. Eliza Minnick. Niente, non se ne scende, come la parmigiana di melanzane il 15 agosto. Quel sorriso, quello sguardo, la stessa presunzione della Bailey e di mamma Avery (non ti preoccupare, di sberle ce ne sono anche per te). La Minnick è arrivata credendo di riuscire a farsi amare in un solo giorno, ma la sola cosa che ha ricevuto, è un paio di calci dove non batte il sole e il mio senso di soddisfazione arriva con questa immagine. Richard Webber, uno di noi!!!
E permettetemi una standing ovation per la splendida Arizona. Devo ancora scegliere il momento che ho amato di più: quando ha finalmente zittito Maggie o quando ha preso a calci (metaforicamente) la povera, piccola Eliza per aver indirettamente menzionato Alex e il suo futuro al Grey Sloan.
Alex non si tocca, non si menziona nemmeno se non per parlare della sua grandezza come uomo e come medico. Spero che adesso la cosa sia più chiara.
Una curiosità: solo io ho creduto di trovare Karev in casa della Robbins al termine di questo episodio di Grey’s Anatomy vissuto con un livello di ansia non indifferente fino agli ultimi minuti? Il ogni caso… le sue parole per Alex, il modo in cui non ha fatto altro che pensare a lui, a quanto ha bisogno del suo amico e successore. “Mi manca Alex” e una lacrima mi bagna il viso.
E vogliamo parlare di lei? La piccola fiammiferaia Jo Wilson che adesso si sente in colpa. “Ho mandato io Alex in prigione” e ci pensi solo adesso? Si è accesa la lampadina? Quanta violenza ragazzi, quanta sana violenza nei confronti di questa donna che non riesco più a sopportare. E il modo in cui ha trattato il povero Ben Warren? Ci fossi stata io al suo posto…
Shonda cara, se vogliamo trovare una nuova vittima in questa stagione, avrei un paio di nomi da suggerire.
E un momento da dedicare a Ben Warren, che ha regalato un sorriso a quell’uomo che voleva tornare a casa e dire ai suoi figli che il loro “papà è un eroe“. Ben mi ha semplicemente regalato un altro motivo per continuare ad amarlo.
Pensavo… ma un paio di sculacciate a Miranda? Magari i criceti nel cervello si rimettono in moto. La speranza è sempre l’ultima a morire.
Gli Owelia, tra un dramma… e un altro. Dovessero mai essere felici questi due? Un passo avanti e mille indietro per Amelia, sempre la solita solfa. “Non posso essere felice, nulla può essere sistemato” e Owen che soffre come un cane.
Ma se diamo un figlio a quest’uomo e un briciolo di pace a questa donna? Ho sempre amato Amelia, la sua fragilità e le sue insicurezze, ma direi che possiamo darci un taglio. Anche perché, per la prima volta, ho pensato “povera Stephanie” e questa cosa, cara Shonda, non deve mai più accadere.
E poi ci sono loro, Meredith e Alex. Ho atteso quel momento, quell’abbraccio, ho aspettato Alex e il suo sorriso, di vedere Meredith riuscire a respirare perché la sua persona è di nuovo accanto a lei. Alex ha dormito tutto il giorno nel letto di Mer, non è mai andato via, non andrà via, non può farlo, è lui il sole di Grey’s Anatomy. La mia reazione, la nostra, è stata quella di Meredith. La voglia di prenderlo a calci per non aver risposto alle chiamate e il desiderio di non lasciarlo andare via mai più.
Non sappiamo cosa sia successo (De Luca ne ha fatta una giusta lasciando cadere le accuse?), non lo scopriremo fino alla prossima settimana, ma poco importa. La sola cosa che conta è in quella stanza: Alex e Meredith vicini, in quell’abbraccio che abbiamo atteso per 40 minuti (maledetta Shonda). Il nostro sole è tornato, ha sorriso, mentre quella lacrima, ancora una volta, mi bagno il viso.
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