Grey’s Anatomy 13×13 – Recensione: la presunzione rovina ogni cosa
19/02/2017 di Redazione
Un nuovo episodio di Grey’s Anatomy 13 è andato in onda. April ha ottenuto il lavoro di Meredith, Maggie è furiosa e Richard ha dimostrato ancora una volta che nessuno sarà mai alla sua altezza.
Prima di iniziare a commentare un altro episodio di “Grey’s Anatomy 13” vorrei farvi una domanda: Dov’è finita Meredith Grey? Dov’è Alex? Dove sono Meredith e Nathan? Senza Meredith Grey…
Detto questo… Qui il problema non è un nuovo programma o il bisogno di evolversi, ma il modo in cui tutto è stato fatto. Quando la Minnick è arrivata, dopo un primo e difficile impatto, Richard aveva deciso di lavorare al suo fianco creando insieme un ottimo programma. Ma la presunzione della Minnick e gli ordini di mamma Avery, hanno avuto la meglio e il Dr. Webber è stato fatto fuori in due secondi. Il cambiamento è giusto, ma ci sono modi e modi di attivarlo.
Miranda Bailey ha ottenuto ciò che voleva: April è il nuovo Capo di Chirurgia Generale (e nessuno ti vuole), Meredith è a casa (che sia l’ultimo episodio in cui non vedo Alex e Mer, ci siamo capiti?), la Minnick sta portando avanti il suo programma. Peccato che non ci siano più sorrisi, tutti contro tutti al Grey Sloan, nessuno fa un solo passo indietro e le quattro super-donne mostrano di aver spinto al suicidio anche l’ultimo neurone che avevano nel cervello.
Se solo la Bailey non avesse peccato di presunzione insieme alla Minnick e mamma Avery, se solo avessero mostrato rispetto nei confronti di tutto ciò che Richard Webber ha fatto per l’ospedale e per i suoi chirurghi, Miranda per prima… tutto questo non sarebbe accaduto. Complimenti Bailey, tutto si sta sgretolando, e ogni decisione presa è sempre quella sbagliata. Come rovinare un personaggio? Chiedete alla Rhimes, nessuno saprà spiegarvelo meglio di lei.
E passiamo ad April, convinta di non aver commesso alcun errore. Sorry, mia cara, ma un errore l’hai commesso eccome: la Dr. Kepner dopo aver visto la sua occasione (e non venitemi a dire che l’ha fatto per un bene superiore), la possibilità di essere il Capo, ha dimenticato tutto quello che aveva detto pochi giorni prima. “Richard Webber E’ il programma di specializzazione“, lei che aveva guidato la rivolta, e adesso? Adesso andiamo a cena con la dolce suocera che ha orchestrato tutto… Un applauso April, te lo meriti tutto.
E permettetemi una standing ovation per Maggie. Il lavoro e la carriera non sono la cosa più importante, esiste la famiglia, l’amicizia, la lealtà. Qualcuno dovrebbe presentarle a Miranda ed April. Non avrei mai pensato di dirlo ma… Maggie una di noi!!!
La Dr. Minnick ha scelto Stephanie e Ben per operare da primi. Ma Matty è morto in sala operatoria. E quando quel piccolo ha smesso di respirare, Stephanie è corsa (dopo la fuga della Minnick) dall’unico, vero Capo che quest’ospedale abbia mai avuto, Richard Webber. Nessuno sarà mai come lui, non lo è stato Derek e non lo è la Bailey. La Dr. Minnick credeva di non aver bisogno d’aiuto, di essere la migliore. Ma sapete una cosa? C’è sempre qualcuno da cui imparare, qualcuno come lui.
Il Dr. Webber ha aiutato Stephanie a parlare con quei genitori il cui mondo è crollato in un attimo. Eliza Minnick credeva di poter fare tutto senza l’aiuto di un uomo che ha dedicato la sua vita alla chirurgia e all’insegnamento. Eliza ha perso il suo primo bambino, non le era mai accaduto, non sapeva come reagire, non lo sa ancora adesso. Ed ecco che torna il problema: il non aver capito che l’esperienza di Webber e le innovazioni di Eliza avrebbero reso il Grey Sloan un ospedale migliore. Perché lui voleva esserci accanto a lei, sono loro che non l’hanno voluto. Ricordate?
Catherine è stata smascherata, Richard ha capito come stanno le cose, e così anche Jackson. Questa donna ha giocato a scacchi con la vita di tutti e adesso le è rimasta solo April. Ha infettato il Grey Sloan, maledetto il giorno in cui è arrivata.
E poi c’è lei, Arizona. Nonostante tutto è rimasta accanto ad Eliza, sta provando ad aiutarla, a farle capire che basterebbe tendere la mano per trovare un amico, basterebbe smetterla di giocare con la vita di chiunque e di credere di non aver bisogno di nessuno. Basterebbe capire che ci sono delle persone davanti a lei, non delle macchine, che i pazienti sono persone vere, non oggetti su cui fare pratica e imparare, non un bambino di 9 anni. Una standing ovation e questa donna che non si può non amare.
Il Grey Sloan cade a pezzi, Meredith è andata via, Owen ha scelto di essere neutrale nel primo episodio in cui non lo abbiamo visto distruggersi per Amelia, April ha trovato la sua compagna di giochi, Miranda è rimasta sola (anche Ben non ne può più) e Richard e Arizona hanno dimostrato ancora una volta cosa vuol dire essere grandi nonostante tutto e tutti. Miranda Bailey si è seduta su quella sedia e ha rovinato ogni cosa, troppo tardi per rimediare? Forse, ma la speranza (anche con Shonda Rhimes) è l’ultima a morire.
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