Grey’s Anatomy 13×17 – Recensione: sessant’anni non bastano… tra lacrime e ripetitività
28/03/2017 di Redazione
Il 17esimo episodio di “Grey’s Anatomy 13” ci emoziona con una storia che non ha nulla a che fare con i nostri medici. Intanto… Owen e Amelia, Meredith e Nathan, Maggie e quella verità che porta un nuovo dolore.
Potrei chiedere a Shonda Rhimes per quale motivo ama far soffrire Owen, perché Amelia non può parlare con suo marito come ha fatto con Alex, potrei chiederle se gentilmente lascia che Nathan provi a rendere felice Meredith e perché ha trasformato De Luca in un personaggio tanto inutile. Ma la sola cosa che mi viene da dirle è… grazie. Per quei sessant’anni che non bastano, per gli occhi di quell’uomo che dovrà imparare a vivere da solo, per quel dolore che continuo a sentire ancora adesso, per queste lacrime che non riesco a fermare.
Bastano 60 anni? No, non bastano. Quando ami qualcuno, nemmeno una vita può bastare. Ho ascoltato ogni parola di questa coppia che è riuscita ad emozionarmi fin dal primo istante, ho visto ciò che sarebbe stato se Derek non fosse morto, ho pianto con Stephanie e mi si è spezzato il cuore quando ho sentito quelle poche parole che non riesco a dimenticare “16:22“. E mentre non riesco a fermare le lacrime, penso a quest’uomo che “devo imparare a fare da solo“.
Ma in questo episodio di Grey’s Anatomy la ripetitività continua a farla da padrona. Abbiamo capito, Amelia ha sofferto, ho visto Private Practice, ho visto ciò che ha passato questa donna, ho sentito il suo dolore fino all’ultimo respiro del suo bambino, ma a tutto c’è un limite Shonda. Sia chiaro, Amelia ha tutto il diritto di non volere figli, ma Owen ha tutto il diritto di volere la famiglia che ha sempre sognato, e tirare in ballo Cristina è stato un colpo basso che mi ha fatto uscire il fumo dalle orecchie.
Owen e Amelia continuano a litigare, nessun passo avanti, le parole sono sempre le stesse. E allora basta, basta con i soliti discorsi. Diamo una gioia a quest’uomo che merita di ascoltare tutto ciò che ha ascoltato Alex. Smettiamola di provare ad allungare il brodo, questa storia ha stancato. Mettiamo un punto e andiamo avanti.
Maggie ha saputo la verità. Ho amato Jackson in ogni istante. Nelle sue parole, nei suoi occhi, nel suo modo di essere un medico c’è Mark Sloan e i suoi insegnamenti. Quanto mi manca ciò che era Grey’s Anatomy. Non posso dire di amare Maggie, ma posso dirvi di aver visto in lei qualcosa che non mi è dispiaciuta. Il modo di reagire davanti alla verità, è stato il modo in cui molti figli avrebbero reagito. Maggie si è sentita in colpa, e la paura ha fatto il resto. E adesso? Meredith è accanto a lei, come è giusto che sia. Tragedia in arrivo? Conosciamo Shonda Rhimes e, forse, anche questa risposta.
Arizona e la Bailey sono quei personaggi che al momento non riesco a sopportare. Mi dispiace doverlo dire, perché le amavo come amavo Amelia. Ma Miranda ha capito di aver sbagliato, di aver tradito un amico per il modo in cui lo ha gettato via. Lotterà per riavere accanto il suo mentore? E’ tutto ciò che spero, è tutto quello che ho sempre desiderato. E permettetemi una standing ovation per il nostro Ben, se la merita in ogni episodio. “Quando ho detto lo voglio, è perché lo voglio“.
Arizona ha parlato con Richard, con quell’amico che si sente tradito da quelle bugie che non sono servite a nulla. Se non a ferirlo ancora di più. Parliamoci chiaro: Arizona può amare chiunque voglia, ma le bugie, quelle sono un’altra storia. E tutto quello che mi viene da dire è: Shonda Rhimes piantiamola con questa inutile guerra, e regalaci di nuovo il nostro Grey’s Anatomy.
De Luca intanto…
La scoperta del secolo signori e signore, e non potevi farla in un momento peggiore. Stephanie si sente a pezzi e tu parli di ciò che provi per uno dei personaggi più inutili della storia di questo show? Complimenti Andrew, mi alzo in piedi per un grande applauso. In ogni caso, prenditi Jo, fammi questo regalo, in modo che Alex possa avere una donna degna di lui.
E poi ci sono loro, Meredith e Nathan. Per un attimo avrei preso la testa di Mer per sbatterla contro al muro nella speranza che i criceti ricominciassero a muoversi nel cervello. Poi le parole di Nathan. Non c’è una ragione, ma ci sono gli occhi di Mer e “quella cosa bellissima” che fanno quando sorride, il modo in cui Nathan non riesce a smettere di pensare a lei, il suo continuare a cercarla, sempre. Non scegliamo chi amare, accade e basta e non c’è nulla di razionale in questo.
Il sorriso di Meredith si è aperto pian piano fino ad arrivare a quelle parole, “dovresti invitarmi fuori a cena“. E in questo episodio che si muove tra ripetitività e lacrime, il sorriso di Nathan diventa il mio.
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