Grey’s Anatomy 13×18 – Recensione: “ricorda a Meredith di…”

Ellen Pompeo dirige il 18esimo episodio di “Grey’s Anatomy 13“. Ci commuove attraverso le parole di Diane, il ricordo di Ellis, quel momento condiviso con Richard, ci emoziona portando la Bailey accanto al suo mentore e in quella scena finale accanto a Meredith, Amelia e Maggie. 

Non ho mai amato Maggie, e non posso dire di aver iniziato adesso. L’episodio di Grey’s Anatomy diretto da Ellen Pompeo mi emoziona e distrugge, ma non per lei, non per Maggie, ma per Diane. Per quella mamma che ha provato a non arrendersi, per quella madre che voleva vivere, per quella donna che prima di chiudere gli occhi ha lasciato quegli insegnamenti che Maggie non dimenticherà mai.
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Di a Meredith di non…” si apre con queste parole il nuovo episodio di Grey’s Anatomy. Meredith si è chiesta per tutta la vita cosa volesse dirle sua madre, avrebbe voluto parlarle di più, avrebbe voluto sentire la sua voce ancora, ma la vita non ti chiede cosa vuoi, e assesta pugni tanto forti da metterti ko in un secondo.
Maggie ha provato con tutte le sue forze a salvare sua madre, non si è fermata un attimo, e in un secondo mi ha riportata indietro. Ho rivisto quel padre che non riusciva a fermarsi, che non poteva smettere di pensare, che non poteva lasciar morire la sua bambina. Ma il trial che Maggie ha in qualche modo imposto a Diane la stava uccidendo, e Meredith è stata la sola a dirle come stavano le cose, per poi essere accusata di essere una persona orribile, insensibile per il luogo in cui ha seppellito Ellis.
Ma Maggie non ha mai conosciuto Ellis, non ha conosciuto quella donna che avrebbe voluto morire con un bisturi tra le mani. Meredith ha sepolto sua madre nell’unico luogo che sapeva avrebbe amato. Perché è questo che si fa quando una persona che ami va via, esaudisci i suoi ultimi desideri, anche se non sono stati pronunciati.
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E nonostante l’aggressività di Maggie, nonostante il suo aver allontanato Meredith, sua sorella è tornata da lei, è rimasta a guardare dietro quella tenda, nascosta a Maggie, ma non hai nostri occhi. Gli occhi di chi ha imparato ad amare questa donna che è riuscita a rialzarsi nonostante la vita, la morte, tutti gli addii che non avrebbe mai voluto dire. E quelle parole, “non si è mai pronti, lo fai e basta“. E Derek torna nella mia mente in un attimo.
Ho amato Diane in ogni istante. Il suo bisogno di assecondare quella bambina che per lei resterà perfetta per sempre, di prendersi cura di lei fino a quell’ultimo respiro. E allora, rileggiamole in silenzio mentre le lacrime ci bagnano ancora il viso:

Orgasmi. Non sono un regalo. E’ un tuo diritto. Non permettere a nessuno di dirti il contrario. E questo e’ importante. Almeno… Uno al giorno. Sei troppo rigida. Divertiti un po’. Devi scuoterti un po’. Sii un po’ pigra o… Un po’ sporcacciona. Fai qualche sbaglio. E smettila di dire sempre quello che gli altri vogliono sentirsi dire. Rimprovera qualcuno. Fa bene a loro… Fa ancora meglio a te. Voglio che ti innamori. E dev’essere di qualcuno che ne vale la pena. Trova… Un brav’uomo che ti ami giusto un po’ più di quanto tu ami lui. Deve capire che è lui il fortunato ad avere te e non il contrario. Non farti piccola per nessuno. Sii la tua persona.

E così, questa volta… Grazie Ellen Pompeo, per DianeWebber, gli occhi di Miranda Bailey, per averci condotti verso la fine di questa inutile guerra. Miranda ha sbagliato, lo sa lei, lo sa Richard, lo sappiamo noi. Ma adesso basta. La quiete dopo la tempesta. Grazie…

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Nathan e Meredith dovranno aspettare ancora. Quanta rabbia. Al termine di questo episodio di Grey’s Anatomy, per un solo istante ho pensato che Meredith avrebbe scelto sé stessa. Si può stare accanto a qualcuno e vivere la propria vita nello stesso momento, ma Shonda non è contenta se non ci fa soffrire e allora… aspettiamo.
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La musica, le scene prive di dialoghi, gli occhi di Diane, di Meredith e Nathan, il dolore di una figlia che perde la sua mamma e una parte di sé. Tutto in questo episodio mi ha rapita, tutto tranne quel personaggio che non riesco ad amare, che si ferma sulla bocca dello stomaco e non scende, Maggie. Ho odiato le parole dette a Meredith, ho odiato la sua insensibilità nei confronti di Richard, la sua presunzione. Si, lo so, tutto era legato al bisogno di salvare sua madre, ma niente… non scende questa donna!
E allora arriviamo a quel momento, quello in cui Maggie ha accanto le sue sorelle, Amelia e Meredith. La giornata è finita, Maggie ha detto addio, suo padre era accanto a lei, Richard le ha lasciato il suo spazio. Una lasagna, tre forchette e… addio mamma.
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E ancora poche parole, quelle di Ellen, di Meredith, di quella frase che non esce dalla testa, di quella frase che forse doveva solo essere interpretata, ma questo non lo sapremo mai… Ma a noi va bene così, e lo diciamo insieme ad Ellis. “Non avere paura Meredith.

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