Guardiani della Galassia Vol. 2 – Recensione: Il racconto della famiglia secondo James Gunn

James Gunn porta sullo schermo un ottimo Guardiani della Galassia Vol. 2 in cui è la famiglia l’assoluta protagonista, oltre a Star Lord, una colonna sonora da urlo e a un Baby Groot tenerissimo. La recensione in anteprima!

I Marvel Studios sono sempre stati una vera e propria macchina da soldi con i sequel, ma se andiamo a pensare all’incredibile salto di qualità degli ultimi anni a partire da Captain America – The Winter Soldier ecco che Guardiani della Galassia Vol. 2 di James Gunn (che dirigerà e scriverà anche il terzo capitolo) è soltanto l’ennesima conferma. Questo secondo capitolo non è superiore al primo che è stato una vera e propria rivoluzione con un omaggio alla cultura pop anni 70-80 che continua anche in quest’opera con un villain inaspettato per chi non segue i fumetti della Casa delle Idee e dei colpi di scena incredibili, oltre che camei da applausi come quello di Sylvester Stallone nei panni di Stakar. La Marvel è riuscita anche a creare il giusto hype intorno al film con una campagna promozionale mai così azzeccata, con i trailer che non hanno rovinato la visione mostrando il giusto e senza spoilerare troppo.

In questo Guardiani della Galassia Vol. 2 però il vero protagonista è ancora una volta Star  Lord (alias Peter Quill) interpretato con la solita caratterizzazione divertente e un po’ spaccona da Chris Pratt, anche se oggettivamente Baby Groot è l’operazione commerciale più bella forse di sempre per la Marvel e i suoi peluche e action figures saranno senza dubbio i più venduti nei prossimi mesi. In questo film c’è molto action e scene altamente spettacolari, con la caratterizzazione che si sofferma prevalentemente proprio sul protagonista e sulla coppia Gamora-Nebula in un rapporto tra sorelle che è stato sicuramente una delle sorprese più liete. In tantissimi aspettavano con ansia il debutto di Kurt Russell e il leggendario attore è stata una spalla ideale per Chris Pratt inserendo anche una buona dose di humour con cui è riuscito a tratteggiare un Ego che a fine film vi lascerà in dote stupore e forse incredibilità. Certo, Yondu aveva già detto di non fidarsi di lui, ma la sceneggiatura con cui James Gunn ci porta avanti nella storia è scritta in modo splendido e permette di comprendere al meglio la psiche di questo nuovo intrigante protagonista dell’Universo Cinematografico Marvel. Proprio la grande cura con cui il ricchissimo cast ci è stato presentato nel primo capitolo ha permesso a questo Guardiani della Galassia Vol. 2 di dare un ritmo maggiore a molte fasi del lungometraggio.

Guardiani della Galassia Vol. 2 potrebbe sembrare a qualcuno l’ennesimo film sulla famiglia tipico dei blockbuster americani, ma in realtà è molto molto di più: oltre all’omaggio alla cultura pop c’è l’analisi di un argomento delicatissimo come la paternità e la risposta sull’eterno quesito di chi sia effettivamente il padre in un conflitto tra chi ti cresce e ti chi ti procrea. Il segreto di Guardiani della Galassia Vol. 2 però è l’essere un film sulla famiglia a 360 gradi, basti pensare anche al rapporto fraterno tra Rockett e Baby Groot, ma anche a quello tra Stakar e Yondu o a quello tra Nebula e Gamora per capire come la scrittura sia stata magistrale nell’incastrare perfettamente tutto magari a tratti con semplicità, ma mai come nel caso di Guardiani della Galassia Vol. 2 in senso positivo. Poi siamo pronti a scommettere che tutti una volta usciti dal cinema sarete pronti a rivivere nelle vostre auto l’incredibile colonna sonora Awesome Mixtape Vol.2  e qual è lo scopo del cinema se non regalare tanto divertimento? Guardiani della Galassia Vol. 2 lo fa ed è il film perfetto per prepararci ai più seriosi e cupi tempi che ci aspetteranno in Thor Ragnarok e soprattutto in Avengers Infinity War, che dovrà darci anche una risposta definitiva su un non detto solo parzialmente risolto in un abbraccio che vale più di mille parole davanti ad un pirotecnico finale azzeccatissimo su tutta la linea. Ah, come già vi abbiamo detto restare seduti ai vostri posti per 5 scene post credits di cui nell’ultima avrete ancora tempo per gli ennesimi sorrisi di un film che sarà impossibile vi faccia uscire dalla sala convinti di aver buttato i soldi del biglietto, perché quando ci si diverte così vuol dire che la Marvel e James Gunn hanno fatto ancora centro.
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