I Medici: Mettere da parte la storia ha portato al trionfo della serie
10/11/2016 di Thomas Cardinali
“I Medici” si è conclusa e volenti o nolenti è stata il fenomeno televisivo dell’anno in Italia, Frank Spotniz ha messo da parte la storia per il trionfo di una serie destinata a durare per altre stagioni.
“Firenze e la sua storia sono state rimesse al centro”, sono parole del sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella (leggi tutte le sue dichiarazioni allo speciale di “Porta a Porta”) sulla serie “I Medici”. Non di uno straniero, ma di chi la città gigliata la vive ogni giorno dell’anno e avrebbe il diritto di criticare chi aveva modificato secoli di storia per realizzare una serie televisiva. Frank Spotniz (leggi la nostra intervista esclusiva) ha cambiato la storia, ma non solo quella della famiglia medicea perché è stata soprattutto quella dell’audiovisivo italiano a subire una svolta.
Il creatore di “X-Files” ha preso diverse, forse troppe licenze poetiche, e l’apice lo ha toccato con gli ultimi due episodi (leggi la nostra recensione del season finale de “I Medici) che hanno visto la tragica morte di Lorenzo Il Vecchio (un antipasto della congiura dei Pazzi che vedremo nella prossima stagione) e la risoluzione dell’enigma sulla morte di Giovanni De Medici (è sempre il maggiordomo in pieno american style). I professori di storia potrebbero storcere la bocca, così come avevano già fatto per serie come “I Tudors” e “I Borgia”, ma dovrebbero anche pensare a quante persone nel mondo potrebbero appassionarsi alla famiglia di questa famiglia andando magari a recuperare i libri di storia o magari in quanti vorranno visitare dei luoghi non tradizionali di Firenze come le splendide colline fuori città.
La Toscana era tornata al centro dello spettacolo con “Inferno”, ma è con “I Medici” che la sua bellezza è esplosa nuovamente a livello planetario con una serie venduta in tutto il mondo e degli attori straordinari che sono rimasti incantati dal suo fascino. La serie è diventata anche virale conquistando un pubblico trasversale, portando i giovani dai 18 ai 30 anni ad accendere Rai 1 dopo “secoli” di letargo, come dimostra anche il season finale con 6,5 milioni di spettatori e uno share sopra il 25%.
La storia poi, tranne alcuni passaggi affrettati e trattati con superficialità per mancanza di episodi (il budget è finito per Dustin Hoffman e le star internazionali), scorre splendidamente e i personaggi femminili come Contessina (Annabel Scholey) e Lucrezia (Valentina Bellè) sono semplicemente perfetti. Richard Madden è tornato a riprendersi appieno il proprio pubblico dopo Game of Thrones trascinando l’intero fandom a vedere la serie restandone rapito, sfoggiando anche una prova attoriale di livello che in lingua originale diventa ancor più evidente.
Le continue citazioni a capolavori come “Il Padrino” (evidente nel finale dell’episodio 6), i Medici descritti come una famiglia di mafiosi in un continuo accostarsi del bene col male “perché tutto ciò che Cosimo ha fatto lo ha fatto per Firenze in maggior gloria di Dio” è intrigante ed è alla base di qualsiasi successo seriale. La Cupola Autoportante, vera trionfatrice sui social in un gioco di trend topic che insieme al #teamcontessina è stato il miglior marketing possibile per la serie, non è ancora completata e siamo sicuri che il gioco dei flashback continuerà anche l’anno prossimo perché perdere Richard Madden e Annabel Scholey così sarebbe un delitto e Spotniz e il regista Sergio Mimica-Gezzan hanno già dimostrato di sapere come cambiare la storia a proprio piacimento. Lorenzo “Il Magnifico” è in arrivo, ma di magnifico per il momento è il successo di Rai 1 e Lux Vide che gongolano e già pensano a come continuare a far rivivere la storia poetica del Rinascimento.
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