I Puffi viaggio nella foresta segreta: la puffo recensione, il mistero dei Puffi svelato?

Una nuova avventura in questo lunogometraggio animato con protagonisti  i Puffi assieme ad  una mappa misteriosa che  spingerà  Puffetta ed i suoi migliori amici Quattrocchi, Tontolone e Forzuto ad una corsa emozionante ed avvincente attraverso la Foresta Segreta.

 
Il mistero dei Puffi svelato?  I Puffi viaggio nella foresta segreta, che con il nostro titolo speriamo di aver puffato la vostra curiosità, è nuovo lungometraggio interamente animato, che dopo gli ultimi film con misto di animazione e live action restituisce i Puffi alla loro vera dimensione animata.
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Di conseguenza ritroveremo il villaggio dei Puffi diretto con saggezza dal grande Puffo, tutti una serie di Puffi alle prese con le loro manie,  l’adorabile Puffetta alla ricerca di se stessa, l’immancabile avversario Gargamella con la fidata gatta Birba e il pennuto  Monty , un  nuovo personaggio  creato appositamente per il film, una Poiana che Gargamella ritiene essere una potente Aquila, ma  che si dimostrerà essere inetta come il suo padrone. Gli ingredienti ci sono tutti uniti ad una misteriosa mappa, che porta Puffetta e i suoi migliori amici  Quattrocchi, Tontolone e Forzuto alla ricerca di un misterioso segreto, che si rivelerà essere il più grande mai scoperto dagli amati omini blu.
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Lungi da noi perfino in una recensione di una pellicola destinata principalmente ad un pubblico di bambini a svelarvi il mistero, o magari  a darvi qualche indicazione sul misterioso personaggio doppiato dalla leggendaria Cristina D’Avena, (http://talkymovie.it/post/22835/i-puffi-viaggio-nella-foresta-segreta-incontro-con-cristina-davena-ci-vorrebbe-il-partito-dei-puffi-per-risolvere-i-nostri-problemi/) che oltre a cantare la nuova canzone degli amati Puffi questa volta presta la sua voce ad un nuovo personaggio.
Di conseguenza ci sentiamo invece di fornirvi  le giuste informazioni tecniche dell’ottima regia di Kelly Asbury, che ha scelto nonostante un’animazione in CG di tornare ad uno stile classico come quello del 1940 come lui stesso ha dichiarato: “Lo stile dell’animazione risale a quella del 1940 – dei cartoni animati vivaci e allegri, con dei personaggi che si comprimono e si allungano”, afferma. “Abbiamo cercato di dare elasticità, e dinamicità al tutto. Il supervisore senior all’animazione, Alan Hawkins, ha aiutato me e gli animatori a raggiungere quest’obiettivo. Cosa c’è di più divertente per un animatore di poter finalmente animare questi personaggi in CG, facendoli saltellare come in un film d’animazione della vecchia scuola? “.
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E Asbury ha continuato “Quando ero bambino, sarei voluto entrare nella mia Viewmaster per andare a giocare in quel mondo. Quest’idea ha senz’altro influenzato il mio approccio al film, e quando abbiamo saputo che sarebbe stato in 3D, ho voluto creare un mondo di fantasia, ma non completamente come un cartone animato, o meglio: che fosse reale, magico e amplificato, come qualcosa di mai visto prima. Diciamo un modo per avere finalmente l’opportunità di entrare all’interno di una Viewmaster”
E in effetti la fluidità di immagini della pellicola restituisce davvero le immagini dei fumetti originali realizzati da Peyo permettendoci letteralmente di “entrare” nel villaggio dei Puffi.
La maggiore nota di merito a questa pellicola va anche data al fatto di aver volutamente scelto lo sviluppo della storia e le situazioni prettamente destinate ai bambini, lasciando solo qua e là qualche accenno o strizzatina d’occhio per il pubblico adulto. Una scelta che magari potrebbe  far “annoiare” il critico designato  o il genitore, scelta al contrario davvero giusta perché forse se non riusciamo a ritrovare dentro di noi quell’anima di bambino non potremmo mai capire fino in fondo i Puffi, che bene o  male stanno intrattenendo tre generazioni di spettatori e son ben lungi dall’essere dimenticati. Si tratta di una percezione che arriva proprio da questo lungometraggio che ci porta una novità incredibile nel mondo dei Puffi e che al tempo stesso mantiene le origini della storia.
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Se i  Puffi sono stati designati dall’ONU come ambasciatori per i nuovi 17 obiettivi da raggiungere per lo sviluppo sostenibile,(http://talkylife.it/post/12640/i-puffi-la-giornata-internazionale-della-felicita-i-puffi-invadono-le-nazioni-unite/) non è forse certo un caso. In un mondo che continua a crescere in modo irregolare , abbattendo barriere per poi alzarle di nuove più grandi di prima, i Puffi possono davvero ancora indicare la via giusta alle nuove generazioni per vivere in pace, mettendo da parte i numerosi Gargamella che infestano ancora il nostro pianeta. Di conseguenza il consiglio è non solo di andare a  vedere i Puffi con figli, nipoti e cuginetti, ma anche per i più grandi di andare a vederli senza pregiudizi,con la propria compagna o compagno, ritrovando il bambino che è sempre in noi per godere di una storia davvero innovativa che lo stesso Peyo a quanto pare  aveva abbozzato per raccontarla.
Termina qui la nostra  pufforecensione e buona visione puffosa  a tutti  quanti.
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