Francesco Ferdinandi a Talky: “Il mestiere d’attore tra cinema, fiction e spot”

E’ una delle new-entry più attese della fiction “Il bello delle donne…alcuni anni dopo”, Francesco Ferdinandi. L’attore, che vanta in curriculum prestigiose esperienze sul piccolo e il grande schermo ma anche nel mondo della pubblicità, si racconta a Talky.

Francesco Ferdinandi
Francesco Ferdinandi

Francesco, ti vedremo nei panni di Bruno nella fiction Il bello delle donne…alcuni anni dopo.
Il mio personaggio, Bruno, è un ragazzo in conflitto con se stesso. È in conflitto con il suo essere ed il suo dover essere. È influenzato dalla società, dalla famiglia ma soprattutto dalla madre, che ama moltissimo, che non vorrebbe mai deludere e a cui desidera non rompere un equilibrio prezioso che ha ottenuto negli ultimi anni. Questo aspetto influenza Bruno a tal punto da crearsi un avatar di se stesso, per poter vivere o almeno toccare in alcuni momenti la sua natura. Ma questo non ha alcun effetto positivo su di lui, che non riesce più ad essere sereno e a vedere la sua omosessualità chiaramente ma soltanto come una perversione da dover combattere. Cio lo farà andare in tilt diverse volte pur vivendo una relazione etero alla luce del sole. Questo limbo porterà Bruno a temporeggiare per l’ennesima volta, proseguendo la sua vita come un “clandestino”.

Il tuo debutto è stato nel campo della pubblicità, quali sono le differenze con la fiction e il cinema?

In primis le tempistiche, su ogni fronte. Altre differenze sono il dettaglio: ogni cosa è studiata con un preciso fine a costo di entrare qualche volta a gamba tesa sull’attore. Per la mia esperienza posso dire che la pubblicità richiede un tipo di esecuzione rapida, semplice, fantasiosa e controllata: la fiction ne richiede un’altra e il cinema ne richiede un’altra ancora: tre mondi diversi, tre divertimenti diversi, tutto sta nel dargli la giusta chiave di lettura.

Ti abbiamo visto grande schermo nella pellicola “Holding the man” diretta da Neil Armfield, che esperienza è stata?
E’ stato un piccolo ruolo, ho vestito i panni di un cameriere di albergo, il quale agli occhi del protagonista, era fonte di ricordo del suo compagno morto per una malattia qualche mese prima. Tutto questo all’insaputa del cameriere. Esperienza interessante, è stata una delle prime mie esperienze professionali, mi ha dato l’occasione di iniziare a capire il funzionamento di un set.

Son numerose le fiction a cui hai preso parte: da “L’allieva” a “don Matteo 10″come è stato girare due fiction record d’ascolti?
E’ stato divertente sia fuori che dentro il set, nell’Allieva ho avuto la possibilità di divertirmi facendo lo scontroso a discapito del personaggio di Alessandra Mastronardi, in Don Matteo 10 ho avuto la possibilità di poter conoscere dal vivo l’ironia di Nino Frassica. Esperienze brevi ma utilissime, dalle quali ho potuto arricchire ancor di più il mio bagaglio professionale.

Quali sono i sogni che ti piacerebbe vedere realizzati?
Bella domanda: il viaggio è lungo…vedremo!

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