Invisibles in Mosul: Itai Anghel ,il giornalista Israeliano che racconta la guerra all’ISIS
23/11/2017 di Redazione
Al Pitigliani Kolno’a Festival di Roma è stato presentato l’ultimo documentario dell’unico corrispondente di guerra Israeliano presente in Iraq in prima linea durante i combattimenti contro l’ISIS: Invisibles in Mosul
Pitgliani Kolno’a Festival è stato presentato il documentario Invisibles in Mosul di Itai Anghel che è stato preceduto da una sua intervista da parte del direttore della Stampa Maurizio Molinari .
Itai Anghel è l’unico giornalista israeliano ad aver documentato la guerra in Iraq spingendosi sino alle prime linee. Nel documentario Invisibles in Mosul che potete vedere sottotitolato in inglese al link che vi forniamo, Itai racconta non solo la guerra, i terroristi suicidi, i bambini traumatizzati, ma riesce pian piano a rischio della sua vita con la sua videocamera a portarci dentro la vita di tutti i giorni di una guerra che ormai nel martoriato Iraq sembra non finire mai 30. Fra le tante immagini spicca l’intervista ad un insegnante d’inglese abitante di Mosul, che sconsolato racconta come ora finirà la guerra nella sua città dove l’ISIS verrà cacciato e tornerà per un poco di tempo la pace, solamente in attesa della prossima guerra fra un paio di anni “probabilmente combatteremo contro gli Alieni”, con gelida ironia risponde ad Itai che gli chiede sul futuro dell’Iraq della sua Mosul.
Un documentario semplicemente da vedere, che a parole è molto difficile descrivere, vedere per capire e comprendere perché una guerra infinita finisca anche a far parte delle nostre tranquille vite attraverso gli attentati terroristici, che puntualmente colpiscono tante città occidentali. Nel documentario l’inquadratura semplice ed efficace dei bambini sintetizza tutto, come dice lo stesso Itai Anghel, corrispondente di tantissime guerre e tragedie: “gli occhi sono sempre gli stessi, non cambiano la paura che essi mi trasmettono, a volte riesco a superare tutto il dolore che vedo realizzando i miei servizi, l’odore della morte, ma quegli occhi sinceramente non riesco davvero a dimenticarli”
Al link indicato potete vedere il documentario Invisibles in Mosul, precisando che contiene immagini molte crude e reali.
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