Kingsman 2: Il Cerchio d’Oro – Recensione, bello come la prima volta ma più esagerato

Kingsman 2: Il Cerchio d’oro è un film in cui Matthew Vaughn non sbaglia un colpo regalando un sequel al livello del primo capitolo.

L’attesa per Kingsman 2: Il cerchio d’oro era altissima dopo il folgorante primo capitolo The Secret Service  (10 curiosità sul film) e alla fina è stata pienamente ripagata. Matthew Vaughn prende ancora una volta gli applausi per aver trasposto mantenendone le linee guida il fumetto di Mark Millar. Kingsman 2: Il cerchio d’oro lo potremmo quasi definire un film esagerato sotto vari punti di vista, ma in questo caso é un’esagerazione positiva che non storpia e permettere di vivere due ore e venti minuti al massimo per tutti gli spettatori. I gentleman inglesi sono tornati, rigorosamente con abiti su misura, ma questa volta i Kingsman si trovano a doversi guardare le spalle da una minaccia ancor più terribile di Valentine e la sequenza iniziale con un inseguimento degno del miglior James Bond non è altro che l’antipasto di quel che succederà prima in Inghilterra e poi in America dai cugini produttori di Whisky della Statesmen.
Kingsman 2: Il cerchio d’oro, arrivano i cugini d’America

Kingsman 2: Il cerchio d’oro recensione, il team raddoppia per un film esagerato

Taaron Egerton continua ad essere protagonista assoluto, ma come ogni sequel che si rispetti c’è anche in Kingsman 2: Il cerchio d’oro un nuovo villain psicopatico interpretato magistralmente da Julianne Moore, oltre naturalmente ai nuovi buoni che però sono tutt’altro che dei gentlaman: ragazzi del Kentuchy come il rozzo Tequila di Channing Tatum, il boss champagne di Jeff Bridges, la controparte di Merlino (sempre fantastico Mark Strong) interpretata da Halle Berry e soprattutto l’agente whisky con uno straripante Pedro Pascal. Il protagonista di Narcos (uscita da poco la terza stagione) qui ha un ruolo si secondario, ma con lo giusto spazio di caratterizzazione esattamente come gli altri personaggi ma in più può contare su una spettacolarità fondamentale in un film che si pone la premessa di essere mainstream come uno James Bond e autoriale come un Kick Ass (d’altronde la firma è sempre la stessa) mischiando più generi. Il ritorno a sorpresa di Colin Firth già ampiamente spoilerato nei materiali promozionali di Kingsman 2: Il cerchio d’oro poi è essenziale perché se Eggsy é il protagonista il premio Oscar inglese é invece una sorta di Obi Wan-Kenobi, un mentore imprescindibile senza il quale il film perderebbe qualcosa di portante facendo sbafare il disegno perfetto di una narrazione carica di colpi di scena.

Elton John strepitoso in Kingsman 2: Il cerchio d’oro

Kingsman 2: Il cerchio d’oro recensione, Vaughn si rinnova restando fedele a sé stesso…con un Elton in più

Un vero gentleman deve saper mescolare un buon Martini così come un buon regista deve saper rinnovarsi restando fedele a se stesso e Matthew Vaughn è quello che fa in Kingsman 2: Il cerchio d’oro che entra di diritto tra i sequel migliori prodotti negli ultimi anni in uno scenario desolante in cui l’innovazione cinematografica è sempre più ristagnante con reboot e sequel caricature di loro stessi. Con produzioni che ci propinano film di spionaggio sempre uguali la saga dei Kingsman è una boccata d’ossigeno non indifferente. Un film in cui coreografia action e colonna sonora si fondono nuovamente in modo organico e in cui il più grande chapeau va ad un artista immenso capace di reinventarsi e mettersi in gioco: Elton John interpreta sé stesso in Kingsman: Il cerchio d’oro e probabilmente se non è il migliore in assoluto è comunque la novità più lieta di questo sequel. La canzone più bella però non la mette in scena la leggenda della musica inglese, il brano più epico Country Roads è preso in prestito da un altro John (John Denver) e ci regala un momento di grandissima intensità che non vogliamo spoilerare.

Kingsman 2: Il cerchio d’oro, Taaron Egerton sempre più versione Star Lord

Kingsman 2: Il cerchio d’oro recensione, Eggsy è lo Star Lord in smocking

Kingsman 2: Il cerchio d’oro però è un film che non si limita soltanto a mostrarsi appariscente ed esagerato, ma a differenza degli altri cinecomics mantiene uno stile e un humour british encomiabile nascondendo anche messaggi profondi con la sua impronta ben definita. Kingsman 2: Il cerchio d’oro è un sequel imperdibile così come lo è stato per i Marvel studios Guardiani della Galassia 2 con un Eggsy sin troppo simile a Star Lord, con la differenza nella verosimiglianza del primo rispetto al secondo nella società. La cosa più bella dei fumetti di Mark Miller è che può esserci un Kingsman in ogni spettatore, facendosi trascinare all’interno della storia a supporto di Eggsy e Galahad. Ognuno può essere un gentleman Kingsman perché come ci ricorda un vecchio amico “i gesti definiscono l’uomo”, e state pur certi che il coraggio di osare di Matthew Vaughn realizzando un sequel strabiliante come Kingsman: Il cerchio d’oro fa di lui una perla nel mare dei registi contemporanei.
In tutti i cinema dal 20 settembre con 20th Fox.

Kingsman 2: Il cerchio d’oro – Valutazione

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La scheda del film
 

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