Kong Skull Island – Recensione del film con Tom Hiddleston e Brie Larson
09/03/2017 di Thomas Cardinali
Kong Skull Island segna il secondo capitolo del monsterverse della Warner Bros, la recensione del film di Jordan Vogt-Roberts in anteprima!
La Warner Bros. si mostra sempre più attenta alla cura in cui va ad incastrare le sue storie e questo secondo capitolo del “monsterverse” che comprende anche Godzilla e i suoi storici nemici è davvero un film visivamente impressionante e anche interessante dal punto di vista della narrazione. Avete amato il King Kong di Peter Jackson? Beh dimenticatevelo perché il semi sconosciuto Jordan Vogt-Roberts dopo le pellicole indipendenti si ritrova tra le mani un budget da centinaia di milioni di dollari e li ha spesi al meglio. Non tanto nel cast, guidato da un impalpabile Tom Hiddleston che è la vera nota dolente dato che lo vediamo in versione “action” soltanto in una scena, ma quanto nell’ambientazione e nella maestosità di King Kong realizzato in modo impressionante.
Il cast, oltre al già citato Hiddleston può contare sul premio Oscar Brie Larson, mozzafiato come nuova “Kong girl” e sull’ormai onnipresente Samuel L. Jackson, qui nelle vesti di un capitano che si rivelerà fuori di testa. La vera sorpresa però è John Goodman, mattatore nei panni di un professore considerato da tutti come un pazzo visionario ma che dimostrerà di avere ragione perché i “mostri esistono davvero”. La guida in questo pazzo viaggio ai confini con la realtà sull’isola dei teschi in cui formiche giganti possono ucciderti passeggiando è John C. Reilly, nei panni di un militare che si trova in “villeggiatura” forzata dalla seconda guerra mondiale. La parte splatter del film è forse quella che rende al meglio, forse per l’intrinseco spirito indipendente del regista che dimostra di saperla gestire molto meglio magari rispetto alle parti sfocate e dalla filigrana vintage che viene usata forse in modo eccessivo.
Il film si lascia vedere con un ritmo godibile, una storia accattivante portata tutto sommato fino in fondo bene dal cast. Nel finale però perde sicuramente qualcosa con uno scontro sotto le aspettative e un villain sin troppo semplice da affrontare per l’immenso Kong. Qui ritorna per un momento lo splatter di Jordan Vogt-Roberts per un finale già scritto e scontato, ma forse non così tanto nel modo in cui arriva. Scenografie e uso della luce ad alti livelli esaltano il film rendendolo ancora più bello portando gli spettatori su un’isola che nonostante la morte onnipresente potrebbe essere desiderata da molti.
La metafora di una critica alla società attuale e alla guerra è neanche troppo velata e carica di significati profondi un film che altrimenti potrebbe essere ridotto dai meno attenti ad un semplicistico blockbuster commerciale. Kong Skull Island è uno dei migliori della sua saga e un raro prodotto in cui le varie sfumature si equilibrano arrivando alla fine portando soddisfazione al pubblico, a cui consigliamo di restare seduto al termine perché ci sarà una scena che vale da sola tutto il film e che vi lascerà semplicemente senza parole con la voglia che sia già ora del terzo capitolo in cui è già stato annunciato da tempo lo scontro epico tra Kong e Godzilla.
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