La minigonna: ieri,oggi e domani!
16/11/2016 di Redazione
La signora delle passerelle sfila in stile sixties per la collezione 2016/2017
Il debutto della minigonna
Cinquant’ anni passati portati più che bene, non si smentinsce ed è ancora fonte di stupore, accolta da sempre tra plausi e nasi arricciati .
Indumento più di altri legato ai grandi cambiamenti sociali anche se al suo ingresso negli anni ’60, quando veniva lanciata dalla stilista inglese Mary Quant, faceva il suo ingresso molto naturalmente sulla via spianata dall’accorciamento degli abiti esordito già da decenni. La stessa Quant negli anni ’90 ha dichiarato che sia lei che lo stilista francese Andrè Courreges, al quale si attribuisce la prima idea dell’ indumento, erano concordi sulla provenienza della gonna dalle strade. La società cambiava avviata l’ industrializzazione e non solo le gonne lunghe iniziavano ad essere accorciate per comodità ma le donne indossavano pantaloni per lavorare in fabbrica.
Non è difficile comprendere con quale facilità nel fervore del clima sessantottino la miniskirt avrebbe poi sposato la causa femminista per la lotta all’emancipazione femminile, volta al superamento dell’idea di stampo maschilista della donna e che la “mini” giungesse poi a rappresentare la conquistata libertà sessuale.
Il calo degli anni ’70 e la ripresa dagli anni ’80 ad oggi.
Minigonne, Gambe scoperte, vestiti sempre più corti iniziavano a comparire per sfidare le rigide convenzioni e immagini sociali ma fu la lotta femminista stessa a indietreggiare agli inizi degli anni ’70. Quando infatti gli orli delle gonne furono accorciati non più a due pollici sopra il ginocchio ma a ben 4 o 5 fino a malapena coprire la zona inguinale, la gonna corta iniziò a perdere il suo iniziale connotato rivoluzionario per contribuire alla costruzione di un altro stereotipo, quello della donna oggetto mero strumento di piacere. Introduzione degli shorts e hot pants sostituirono la gonna corta per comodità e maggiore copertura , la strada rimaneva quindi quella dello scoprire.
Dagli anni ’80 ad oggi la gonna è tornata in auge e soprattutto gli anni ’90 l’hanno consegnata ad un immaginario seduttivo grazie al contributo del cinema e delle serie tv. Si ricordi a questo propostio la celebre scena del film Basic Instinct con protagonista Sharon Stone.
La collezione 2016-2017
Oggi in passerella le minigonne sfilano cortissime, a vita alta ma soprattutto in vernice e vinile. Un richiamo al passato che fa pensare ad un omaggio allo stilista francese André Courreges e soprattutto a quegli anni ’60 in cui la mini faceva capolino tra le strade di Londra e Parigi, diventando sempre più corta man mano che sposava la causa femminista.
In pista Isabel Marant,Guillame Henry, Nina Ricci che presentano modelli In vinile. Dei tre stilisti la terza si distingue per la ricercatezza compositiva sia nelle forme che nei colori e fa sfilare miniskirt marron glacè dal gusto retro’.
Max Mara e Luis Vuitton invece allungano gli orli omaggiando gli anni ’20.
Varietà e insieme versatilita`.Sfilano infatti le miniskirt sopra particolareggiate calze a rete, stivali, stivaletti tagliati alla caviglia, giacche di taglio maschile, maxi cinture e una vastissima gamma di altri particolari.
D’aspetto cangiante , simbolo di lotte, seduzione e femminilità. Il suo destino sembra descrivere quello che più distingue la donna stessa ed è per questo che in passerella riesce sempre a vincere.
Stefania Papara
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