La Mummia – Recensione: Tom Cruise riscrive la storia nell’inaugurazione del Dark Universe
08/06/2017 di Thomas Cardinali
La Mummia è il film che inaugura il Dark Universe diretto da Alex Kurtzman con protagonisti Tom Cruise, Sofia Boutella, Annabelle Wallis e Russell Crowe, la recensione in anteprima!
La Mummia torna nelle sale dopo la prima trilogia inizata nel 1999 e proseguita con due sequel. Ora però ci sono nuovi interpreti, nuove storie e soprattutto l’idea di un Dark Universe che inizia proprio con questo capitolo. La primissima sensazione che ci troviamo davanti a La Mummia è l’incredulità per come sia stata realizzata la sceneggiatura: solitamente i remake prendono molto dall’originale, qui invece c’è un miscuglio che porta a vedere insieme personaggi solitamente distanti. Rispetto m all’originale di Stephen Sommers ci sono solo alcuni riferimenti, ma ben poco. La Mummia parte quasi in stile Indiana Jones, ma vediamo subito il riferimento contemporaneo all’Isis in Iraq con gli Stati Uniti portatori di pace che volevano rubare qualcosa nella figura di Tom Cruise ma invece aiutano a far riemergere la storia. L’ex Top Gun (leggi del sequel) è sinonimo di action e di stunt-men, con delle sequenze spettacolari ma che alla lunga possono risultare stancanti nello spettatore. Si può affrontare il film con due punti di vista: il primo con negatività per la storia completamente cambiata, il secondo con interesse per quello che sta nascendo ovvero un Dark Universe con una sorta di “Avengers con i mostri della Universal“.
L’idea di base è quella e in quest’ottica va visto l’inserimento del Dott. Jekill di Russell Crowe che non appare per molto, ma dimostra di saper interpretare bene la parte del medico dalla doppia personalità più famoso del cinema. La Mummia poi non sfiora neppure l’Egitto, anzi dall’Iraq viaggia verso Londra in una sceneggiatura troppo contemporanea che strizza l’occhio al box-Office giovanile che, nonostante ormai Tom Cruise abbia superato la 40ina da un po’, tende a premiarlo con sorprendente costanza. L’action piace al pubblico medio, ma in La Mummia purtroppo non si riesce a trovare un’amalgama perfetta a differenza dell’universo cinematografico Marvel con i momenti comici che a volte risultano sconnessi e fuori tempo. Anche la presenza di fatti storici importanti farà storcere la bocca a molti, anche se tutto come detto sembra funzionale al più ampio progetto di Dark Universe. Un film costruito più sul 3D (spettacolare, anche se perde molto per i troppi scuri che penalizzano gli effetti della tecnologia) che sulla caratterizzazione dei personaggi. Nessuno probabilmente si aspettava una prova magistrale dalla modella Sofia Boutella, che si limita ad essere sexy e fatale, mentre Annabelle Wallis è più di una comprimaria anche se con molti cliché.
In definitiva la Universal sembra riuscire nel suo intento, ossia creare interesse attorno al suo nuovo mondo sponsorizzato in modo massiccio e con un esordio costruito su misura su quel pubblico medio a cui le major devono attingere anche a scapito di sceneggiature in grado di dare un taglio più autoriale alle opere. La Mummia aveva il potenziale per diventare un cult ancor prima della sua uscita, ma in realtà resta un film action come tanti con i mostri al suo interno anche con in esasperazione di zombie da fare invidia a The Walking Dead. Tutto sta nello scegliere cosa si vuole vedere e siamo sicuri che gli amanti dell’action usciranno dalla sala soddisfatti, mentre gli amanti della storia con la sensazione di essere entrati in un match di boxe in cui lo spettatore rischia di essere presto da Tom Cruise per sfinimento. C’è bisogno di una marcia in più e di più caratterizzazione dei personaggi come quello di Russell Crowe rispetto a quanto visto ne La Mummia se il Dark Universe aspira davvero ad essere per la Universal quello che gli Avengers sono stati per la Marvel. Anche perché ricordiamolo gli altri molto presto avranno dalla loro il vecchio usato sicuro Indiana Jones per rilanciare la sfida anche dal lato archeologico.
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