La parrucchiera, recensione: una commedia pop in salsa neomelodica per Stefano Incerti

La Parrucchiera è la nuova commedia pop in salsa neomelodica di Stefano Incerti. Il regista napoletano, alla prima commedia della sua carriera vince la scommessa regalandoci un film divertente, frizzante che racconta i mille volti di Napoli andando oltre gli stereotipi, come solo pochi registi sono stati in grado di fare.

La Parrucchiera, è uno di quei film dalla trama apparentemente semplice: una dipendente di una famosa e avviata attività di parrucchiera per signore, decide di andarsene e di realizzare il suo sogno, aprire un salone tutto suo.
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Ma non è la storia ciò cio che deve interessarci, il tema portante del film non è l’attività svolta dai protagonisti bensì tutto il mondo, l’universo che ruota intorno ai pesonaggi. Come maschere teatrali i protagonisti del film ruotano a questo pretesto per mettere in scena una commedia che, attraverso lo svolgimento degli eventi, descrive, caratterizza l’essenza vera della città di Napoli e dei napoletani. Tramite eccessi (anche visivi), tipici del popolo partenopeo i protagonisti vivono sulla propria pelle le vicende dolceamare che li coinvolgono o sconvolgono. Il regista, Stefano Incerti, napoletano verace, come ci ha racccontato in conferenza stampa, riesce a cogliere tramite gesti, piccole espressioni, battute all’apparenza insignificanti, i mille volti del popolo napoletano, i loro pregi, i loro difetti e li unisce al mondo contemporaneo permeato di illusioni e falsità.
I personaggi, egregiamente caratterizzati, ad uno ad uno esprimono le loro personalità e ci raccontano la loro vita, quella vera, dura e sofferta, tramite i toni della commedia. Che siano uomini, donne, trans, ricchi o poveri, alla fine tutti si troveranno ad affrontare, chi prima, chi dopo, le stesse difficoltà, quelle di una regione, di una città che non lascia spazio, non da scampo a chi esce fuori dal seminato. Una città bellissima, che cerca con tutte le sue forze di risollevarsi dalle sue ripetute cadute, un popolo che non sempre può accedere a ciò che si merita.
Un film solidale, che fa della solidarietà, geniale l’idea del “taglio solidale”, invenzione tutta napoletana, cosa vera, messa in atto per offrire a chi non può permetterselo, il taglio dei capelli gratuito o a prezzo bassissimo, l’arma vincente. Perchè alla fine i napoletani, popolo da sempre abituato alle avversità, hanno fatto della solidarietà il loro cavallo di battaglia. Rosa (Pina Turco) la ragazza che con difficoltà, indebitandosi con gli strozzini, riesce ad aprire la sua attività, tramite l’aiuto di suo figlio, dei suoi amici, degli abitanti del suo quartiere, riesce ad avverare il suo sogno; ma l’invidia è una brutta bestia e non sempre, soprattutto al “sud”, è possibire realizzare ciò per cui si è faticato tanto.
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Un cast di attori 100% napoletani composto da volti noti e popolari Massimiliano Gallo (I bastardi di Pizzofalcone), Tony Tammaro,  Turco (Gomorra – La serie, Un posto al sole) e Cristina Donadio (Gomorra – La serie), ben assortito ed affiatato che unisce la recitazione al canto, in un’opera che all’apparenza potrebbe non discostarsi più di tanto dai musicarelli, ma che alla fine, grazie ad un finale estremamente realistico, volge al dramma, per poi riprendersi, nella più classica delle commedie eduardiane.
Anche se con toni completamente diversi, il film si inserisce sulla scia di opere quali Song’ e Napule dei Manetti Bros., Troppo Napoletano di Gianluca Ansanelli e il cinema di Alessandro Siani, a testimonianza che il cinema partenopeo, così come il mondo della canzone neomelodica, si sta evolvendo, è al passo con i tempi e offre sempre più opere di rilievo all’interno del panorama nazionale. Incerti lo fa alla sua maniera: un cinema lucido, preciso che non nasconde la verità, non la dissimula; Un un cinema tosto, a volte molto duro, che porta in scena la realtà delle cose così com’è, senza filtri.
Un proverbio napoletano dice: L’ uocchie so‘ peggio d’ ‘e scuppettate, (L’ invidia può far male più di una fucilata).

La Parrucchiera, dal 6 aprile al cinema, grazie a Good Films.

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