Le Iene: Giulio Golia e l’ultimo viaggio di Dj Fabo #LiberiFinoallaFine
02/03/2017 di Redazione

La puntata di questa sera de Le Iene, ha affrontato nuovamente il discorso sull’eutanasia, con il servizio di Giulio Golia sul caso Fabo.
Lo show non presenta soltanto casi di truffe ed estorsioni, ma molto di più. Con i vari servizi dei giornalisti Le Iene è in grado di ascoltare e dare voce a quelle persone che di voce non ne hanno più e che continuano ad essere ignorate.
La storia che ha commosso tutti e che ha visto divisa anche l’opinione pubblica, con i pro e i contro eutanasia, è stato il caso di Fabiano Antoniani. A parlarcene era stata la Iena Giulio Golia, in un servizio del 26 febbraio. Ma chi era Fabiano?
Meglio conosciuto come Dj Fabo, Fabiano Antoniani, amava la vita, il suo lavoro, la musica, i viaggi, le avventure, era inarrestabile. Ma purtroppo un brutto incidente stradale nel 2014, gli stravolse l’esistenza. Come disse lui stesso nell’intervista “il vero Fabiano è morto quel giorno”. L’uomo in seguito all’accaduto, era diventato cieco e tetraplegico.

La sua vita era completamente nelle mani della sua ragazza Valeria, che non ha mai smesso un solo giorno di prendersi cura di lui.
Fabiano, nonostante fosse in quelle condizioni, era comunque in grado di intendere e di volere e sapeva benissimo quello che voleva. A gennaio fece un appello al Presidente della Repubblica affinché in Italia venga legalizzata l’eutanasia. Il suo unico desiderio era porre fine alle sue sofferenze.
Infatti le parole del Dj al giornalista, durante il servizio andato in onda domenica scorsa furono:
“Io quantifico la vita in qualità, non in quantità[…] Io vivo costantemente nel nero. Mi sveglio la mattina e vedo nero, vado a letto e vedo nero […] Siamo schiavi di uno Stato, viviamo schiavi di uno stato e lavoriamo schiavi di uno Stato e quando vogliamo morire siamo schiavi di uno Stato.”
Un rimedio alle richieste di Fabiano c’era ma purtroppo non era in Italia, dove l’eutanasia è considerata come un reato. L’unica soluzione è stato andare in Svizzera.
“Dentro ad un processo sarebbe importante per me difendere le ragioni di principi, più importanti del codice penale, che sono i principi della Costituzione. Della libertà, dell’autodeterminazione delle persone…”
Fabo ci ha salutati il 27 febbraio scorso, decidendo di affrontare un viaggio che l’ha portato verso la morte, ma che per lui era “la libertà”.
Le ultime parole di Fabo sono state “Sono finalmente arrivate in Svizzera, purtroppo con l’aiuto delle mie forze e non del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore! Marco Cappato lo ringrazierò fino alla morte.”
#FaboLibero#LiberiFinoallaFine