Le Iene: Matteo Viviani, il Blue Whale è una sua invenzione?
08/06/2017 di Redazione
Le Iene fanno marcia indietro sul caso Blue Whale? Dopo aver portato alla luce tragici fatti che vedevano coinvolti degli adolescenti, adesso sembrerebbero essere sorti problemi in merito alla veridicità della notizia.
La pioggia di polemiche in merito al servizio di Viviani non sono tardate ad arrivare, visto la delicatezza del tema trattato, e più di qualche d’uno si era scagliato contro la trasmissione le Iene per la leggerezza nell’aver mandato in onda un argomento così delicato, senza pensare alle conseguenze che avrebbe potuto portare tutto ciò. Secondo alcuni in questi casi, l’emulazione sarebbe la prima fonte del problema. Ma inevitabilmente la verità spaventa, sopratutto quando si tratta di una cosa difficile da controllare. In merito a queste accuse così ha contrabattuto il giornalista:
“Allora non dobbiamo dare più notizie neppure sul bullismo o sul femminicidio perché poi qualcuno vuole imitare quello che si fa figo perché mena un compagno o la moglie?”.
Ma dopo aver alzato il polverone, le Iene a quanto pare sono state accusate di notizie false in merito al “Blue Whale“. La giornalista Selvaggia Lucarelli si è presa la briga di intervistare Matteo Viviani e chiedere delle spiegazioni in merito, sopratutto dopo che un video sulla pagina Facebook “Alici come prima”, ha scoperto che i video mandati in onda da le Iene non erano poi così veritieri, ovvero, mostravano si persone che si suicidavano, ma non per forza riconducibili al fenomeno “Blue Whale”, sopratutto perchè non erano girati in Russia come lui stesso aveva dichiarato all’inizio del servizio . Viviani ha infatti spiegato il motivo di questo fraintendimento:
“Me li ha girati una tv russa su una chiavetta e ammetto la leggerezza nel non aver fatto tutte le verifiche, ma erano comunque esplicativi di quello di cui parlava il servizio”. […] “Molti ragazzi prima del mio servizio conoscevano già il fenomeno Blue Whale.
Noi adulti ignoriamo parte del web, specie quella popolata dai giovanissimi. La polizia ha salvato una ragazzina che era quasi al cinquantesimo (e ultimo) giorno del gioco, quindi aveva iniziato prima della puntata. Non posso praticare l’omertà su un argomento e se ho contribuito a salvare anche una sola persona, il mio è stato un lavoro prezioso”.
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