Le regole del delitto perfetto 4×07 – Recensione: Episodio lento e ripetitivo

Le regole del delitto perfetto ci presenta un episodio sottotono dal punto di vista della storyline generale, ma apprezzabile nella crescita dei personaggi.

le regole del delitto perfetto
Le regole del delitto perfetto

Dopo un sesto episodio de Le Regole del Delitto Perfetto davvero accattivante, ci saremmo aspettati di più da questo settimo episodio. Invece, ci viene propinato un episodio filler che non aggiunge nulla alla storyline generale. Ci troviamo di fronte all’ennesima caccia alle streghe, con Annalise al centro di un vortice di accuse senza fine e che, come al solito, viene salvata dalla sua arguzia unita all’intervento di nemici che inspiegabilmente si dimostrano amici.
Se, da una parte, la quarta stagione de Le Regole del Delitto Perfetto ha portato ad una ventata di aria fresca, dall’altra continua a riproporre situazioni già viste e analizzate. Una tra queste riguarda la demonizzazione di Annalise da parte del Procuratore Distrettuale o chi per lui. Ancora una volta ci troviamo ad assistere ad un episodio de Le Regole del delitto Perfetto in cui Annalise deve dare prova della sua sobrietà e dove quest’ultima viene messa in discussione e, dopo una stagione e mezzo, se ne percepisce la ridondanza.

Un settimo episodio de Le Regole del Delitto Perfetto ripetitivo e noioso

La separazione di Annalise dai Keating 4, invece, rappresenta un grande punto di forza della quarta stagione de Le Regole del Delitto Perfetto e, in un episodio tendenzialmente ripetitivo e noioso come questo, se ne sono percepiti i benefici. Nonostante entrambe le parti (Annalise e Connor da una e Laurel, Michaela, Oliver, Asher e Frank dall’altra) si siano imbarcate in un lungo viaggio alla ricerca della giustizia, il modo in cui cercano di ottenerla è molto differente.

le regole del delitto perfetto
Le regole del delitto perfetto

Per una volta Annalise sta cercando di fare le cose nel modo corretto, sporcandosi le mani là dove necessario, ma senza macchiare la sua coscienza. Anzi, l’intera causa che sta tirando su è un modo per fare ammenda di tutti gli sbagli commessi in passato. La sua alleanza con Connor sembra essere la cosa più naturale del mondo e sullo schermo funzionano benissimo: lui, che tanto l’ha odiata e disprezzata, vede tutto il buono ed il positivo che sta cercando di tirare fuori. All’inizio di questa stagione de Le regole del Delitto Perfetto abbiamo visto entrambi arrancare senza una direzione ben precisa, per questo non risulta affatto strano che adesso abbiano unito le loro forze.
le regole del delitto perfetto
Le regole del delitto perfetto

Le Regole del Delitto perfetto e i danni collaterali nel fare giustizia

Dall’altra parte, invece, abbiamo gli altri ragazzi che, sebbene mossi dal bisogno di rendere giustizia alla morte di Wes, iniziano a mietere vittime a loro volta. Quando in passato erano i primi a volere che i problemi venissero risolti senza bisogno di sporcarsi le mani. Qui si solleva tutta una questione morale che spesso viene trattata ne Le Regole del Delitto Perfetto, ma mai abbastanza a fondo da dare una giusta coscienza ai personaggi. Fino a che punto i classici danni collaterali sono tollerabili, mentre si cerca di fare giustizia per qualcuno?

In questo caso, fino a che punto ci si può spingere per cercare di far pagare al signor Castillo per la morte di Wes? Fino al punto in cui qualcuno viene deportato? Ed è qui che ritrovo l’altro grande difetto della serie: alcune volte lancia dei messaggi sbagliati e in questo episodio è così tanto palese da dare particolarmente fastidio. In memoria di Wes, per cercare di rendere giustizia alla sua morte e alla sua memoria, stanno lanciando dei messaggi davvero sbagliati. Non è tutto lecito, solo perché di mezzo c’è lui. In questo Le Regole del Delitto Perfetto è sempre stata imparziale.
Ciò che invece questo episodio de Le Regole del Delitto Perfetto fa molto bene riguarda la crescita dei personaggi.
Le regole del delitto perfetto

Frank e Laurel ne Le Regole del Delitto Perfetto

Frank e Laurel – che per me sono sempre stati endgame da quando è iniziato Le Regole del Delitto Perfetto – si avvicinano di nuovo. Laurel ha smesso di odiarlo permettendogli di riavvicinarsi. Avevamo già appreso che c’è una possibilità che sia lui il padre e, nonostante le sorti di questa povera creatura siano molto incerte, con Wes ormai fuori gioco è giusto che la possibilità che il padre sia Frank venga esplorata. Anche in questo caso, le dinamiche mi portano a storcere un po’ il naso. Mi risulta fin troppo comodo che esca solo adesso che Laurel ha tradito Wes con Frank. Ma dopotutto queste aggiunte così improvvise sono qualcosa a cui Le Regole del Delitto Perfetto ci aveva già abituato.

Le regole del delitto perfetto

Grazie anche all’intervento di Annalise, Connor riesce a lasciarsi indietro il veleno di suo padre e a proporsi ad Oliver, costretto a non rispondere per il grande peso che si porta sulla coscienza. Da quando si era distaccato da tutti i sotterfugi, e soprattutto nell’arco di questo episodio de Le regole del Delitto Perfetto, Connor si era dimostrato essere una ventata di positività all’interno delle nuove dinamiche. La mia paura che, entrando di nuovo a contatto con le dinamiche di bugie e crimini, egli regredisca, sono molte.

Asher e Michaela ne Le Regole del Delitto Perfetto

Asher e Michaela, in assoluto la coppia che non mi ha mai deluso ne Le Regole del Delitto Perfetto, continua ad avere un posto speciale nel mio cuore. Soprattutto dopo i grandi passi in avanti che hanno fatto anche in questo episodio. E ad aver fatto dei passi in avanti è soprattutto Michaela, che con le dovute difficoltà, si apre completamente ad Asher, dimostrando fino alla fine quanto tiene alla loro storia.
A differenza degli anni passati, la storia che vediamo in flashfarward non ha lo stesso fascino delle storie presenti ne Le Regole del Delitto Perfetto. I frammenti di storia futura che vediamo a inizio e fine di ogni episodio de Le regole del Delitto Perfetto, non causano più lo spasmodico bisogno di sapere che cosa succederà e questo non deve essere necessariamente un fattore negativo: significa che la storia presente non è solamente finalizzata al mistero finale, ma si regge da sola e desta un interesse proprio e non strumentalizzato alla ricostruzione del puzzle.
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