Le regole del delitto perfetto 4×02: Recensione di “i’m not her”

Negli USA è appena andato in onda il secondo episodio della quarta stagione de Le regole del delitto perfetto. Ecco la recensione completa di “I’m not her”.

Dopo un primo episodio de Le regole del delitto perfetto poco entusiasmante (Leggi la recensione della 4×01), arriva la seconda puntata a ravvivarci gli animi. Come vi avevamo mostrato precedentemente nell’articolo riguardante spoiler, foto, video e sinossi, si tratta di un episodio incentrato sul primo caso di Annalise (Viola Davis) e sulle investigazioni di Laurel Castillo (Se vuoi capirci di più sul personaggio di Laurel, leggi Nuove teorie spiegano l’agire di Laurel). Vediamo insieme e nei dettagli cos’è successo nella 4×02 de Le regole del delitto perfetto.
Le regole del delitto perfetto
Le regole del delitto perfetto

Il secondo episodio de Le regole del delitto perfetto segna il ritorno ufficiale di Annalise a lavoro; la donna decide di tirare fuori di prigione Jasmine, la sua ex compagna di cella, con non poche difficoltà. La Keating è abbastanza frustrata riguardo al caso e sceglie di confidarsi con il suo psicologo, Isaac Roa, nuovo personaggio de Le regole del delitto perfetto. Jasmine, infatti, non sembra voler collaborare con Annalise, ma alla fine tutto si risolve al meglio. Le scene che coinvolgono Annalise e Jasmine sono sicuramente le più toccanti dell’episodio de Le regole del delitto perfetto: due black women davvero potenti, che con la loro recitazione trasmettono tutta la sofferenza raccolta in anni di discriminazioni razziali.
Questa è anche l’occasione per conoscere meglio il personaggio di Isaac. Lo vediamo, all’inizio dell’episodio de Le regole del delitto perfetto, mentre parla al telefono con una persona che sembrerebbe conoscere Annalise. Durante i colloqui, rivela alla donna di essere un ex drogato, spiazzandola. Lo ritroviamo alla fine dell’episodio de Le regole del delitto perfetto, quando, durante il flash futuro su Laurel e il bambino, chiama Annalise al cellulare dicendole “Dove diavolo sei? Laurel si è svegliata!“. Si tratta sicuramente di un personaggio che potrebbe rendere ancor più appassionante la sceneggiatura de Le regole del delitto perfetto.
Nel corso del secondo episodio de Le regole del delitto perfetto, i Keating 4 sono molto impegnati a ottenere dei tirocini, grazie anche alle lettere di raccomandazione di Annalise. Michaela e Asher (so adorable!) ottengono ottimi risultati, mentre Connor e Laurel, psicologicamente provati dalla morte di Wes, non danno il meglio di loro. E’ proprio in questi momenti che risalta fuori, manco fosse un fungo, un personaggio presente nella scorsa stagione de Le regole del delitto perfetto, l’arrogante Simon Drake. Il giovane tenta di ostacolare il raggiungimento degli obiettivi dei Keating 4, compiaciuto, come sempre, dei suoi risultati brillanti. Il ritorno di questo personaggio fa sorgere qualche dubbio ai fan de Le regole del delitto perfetto: che c’entri qualcosa con Jorge Castillo e con la morte di Wes Gibbins?
Le regole del delitto perfetto
Le regole del delitto perfetto

Tornando ai Keating 4, Connor decide di andare a casa di Laurel per confessarle di sentirsi ancora il colpa per la morte di Wes: il giovane piange e le assicura di esserci nel momento del bisogno. Laurel Castillo è molto restia a fidarsi e, in realtà, ha la testa altrove. Nel corso di questo secondo episodio de Le regole del delitto perfetto, la giovane è sempre più intenta a scoprire la verità sul padre e finalmente riesce a trovare qualcosa: un dipendente dell’Antares, azienda di Jorge Castillo, è morto in circostante misteriose. A questo punto, Laurel, sempre più vicina alla soluzione, decide di confessare la verità a Michaela e di chiederle aiuto, visto che è stata assunta per il tirocinio dalla stessa azienda che rappresenta il padre. Per i fan del Girl Power de Le regole del delitto perfetto sarà sicuramente un’ottima occasione per apprezzare la recitazione di Karla Souza e di Aja Naomi King.
Nel secondo episodio de Le regole del delitto perfetto c’è un piccolo spazio anche per Bonnie, Frank e Nate. Nonostante nessuno dei tre lavori ufficialmente per Annalise, (anzi, Bonnie si è addirittura fatta assumere dall’ufficio di Denver…), continuano comunque ad aiutare la donna, che sembra attirarli a sé come una calamita sebbene non faccia nulla. Tralasciando la piccola parentesi dei “personaggi inutili” de Le regole del delitto perfetto, che guarda caso finiscono sempre per complicare la vita di Annalise, veniamo al punto principale dell’episodio, il flashforward.
Le regole del delitto perfetto
Le regole del delitto perfetto

Frank e Isaac sono al luogo di ricovero di Laurel, che si è appena svegliata ignara di non aver più in grembo il bambino. Isaac decide di chiamare Annalise, che tuttavia sembra essere scomparsa. Bonnie è nell’hotel, in cui alloggia Annalise, assieme alla polizia e alla scientifica, perché nella camera della Keating è avvenuto un crimine ed è stata trovata una pistola. L’ultima scena dell’episodio de Le regole del delitto perfetto mostra la presenza di enormi tracce di sangue sul pavimento e sulle pareti. Cos’è successo ad Annalise? E’ la vittima o la carnefice della situazione? E che attinenza hanno Annalise e Laurel? Per il momento la situazione appare alquanto enigmatica.
Questo secondo episodio de Le regole del delitto perfetto, sicuramente superiore e più emozionante del precedente, ci ha offerto importanti spunti di riflessione. Che ruolo hanno Simon Drake e Isaac all’interno della vicenda? In che modo la morte misteriosa del dipendente dell’Antares potrebbe centrare con Wes? La continua ricerca della verità di Laurel Castillo è l’unico appiglio emotivo che possediamo, per rimanere aggrappati alle precedenti e appassionanti stagioni de Le regole del delitto perfetto: nulla potrà riportarci indietro Wes, ma possiamo provare a ottenere giustizia.
 
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