Manchester by the sea, Kenneth Lonergan in conferenza stampa: “Un grande piacere lavorare con Casey Affleck”
18/10/2016 di Redazione
Presentato nella seconda giornata dell’undicesima Festa del Cinema di Roma, queste sono le parole di Kenneth Lonergan riguardo al suo ultimo film
“Manchester by the sea” di Kenneth Lonergan, regista di “Conta su di me” e “Margaret“, ha come protagonista Casey Affleck nel ruolo di un uomo distrutto dal dolore per aver perso nel giro di poco tempo tutte le persone più importanti della sua vita. L’ultima tragedia familiare lo costringe ad occuparsi del nipote Patrick (Lucas Hedge). Qui trovate la recensione, queste sono invece le parole del regista durante la conferenza stampa all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Kenneth Lonergan, oltre ad essere regista è anche sceneggiatore. Come ha deciso di iniziare questa storia?
L’inizio di questa storia mi è stato dato da Matt Damon, che in questo film è produttore. Ho scelto di realizzarlo perché suppongo che mi interessi la storia di un uomo che porta dentro di sé un peso più grande di lui, e che deve affrontare tante responsabilità.
Si è per caso messo nei panni del protagonista? Sa cosa si prova o può solo immaginarlo?
Io non so come sia possibile sopravvivere a tanto dolore, ho una figlia e non riesco ad immaginare che le possa succedere qualcosa di simile, ma ho amici che purtroppo hanno avuto queste brutte esperienze e ho capito che riescono a sopravvivere perché, anche se hanno perso le persone più importanti della loro vita, hanno comunque altre persone con cui vivere e andare in qualche modo avanti, perché ribadisco che è falso dire che una cosa del genere si possa superare, infatti Lee Chandler (Casey Affleck) non ce la fa.
Ho notato che avete dato molta importanza alle musiche del film che accompagnano lo spettatore nello stato d’animo dei protagonisti. Perché avete scelto proprio loro?
Io di solito uso la musica che mi piace, ne abbiamo provate tante per il film, e quelle che alla fine sono state scelte sembra che funzionino, che potessero spingere verso qualcosa. La musica mi ricorda tanto la presenza della natura, che non si sente ma è sempre lì, e in questo caso controbilancia la storia.
Perché avete scelto Casey Affleck come protagonista? E pensa che questo film possa concorrere agli Oscar?
Al suo posto doveva esserci Matt Damon ma lui non poteva così abbiamo scelto Casey. È stato un grande piacere lavorare con lui. Mi telefonava spesso dicendomi che il suo personaggio gli sembrava troppo cattivo nei confronti del nipote. Abbiamo dunque discusso insieme tutte le scene, lui voleva sapere tutto quello che sapevo. In più è sempre stato molto amichevole con i ragazzini sul set. Mi fa piacere che pensiate che questo mio film possa partecipare agli Oscar ma al momento non ci penso.
Sembra che in “Manchester by the sea” le donne sono meno frequenti e importanti rispetto agli uomini.
Si, le donne hanno poche scene ma sono al tempo stesso sempre presenti nella storia, anche se non hanno un vero ruolo collaterale. Abbiamo deciso così perché questo è essenzialmente un film dedicato alla storia del rapporto tra uno zio e suo nipote, come in quei film in cui la trama è incentrata sul rapporto mamma/figlio.
Nonostante la storia molto drammatica non mancano al suo interno diversi momenti di ilarità, infatti il pubblico ha spesso riso durante la proiezione.
Si, perché per me dramma e ironia sono la stessa cosa, si controbilanciano. Sono contento che il pubblico abbia riso. La presenza dell’umorismo è fondamentale perché la vita va avanti, senza ironia un’opera d’arte non funziona.
Questa storia non sembra avere un vero e proprio finale. Non si capisce se alla fine Lee riuscirà a superare il suo dolore.
Infatti non lo so nemmeno io se Lee ci riuscirà, io non credo che tornerà mai ad essere un padre. E stessa cosa si può dire del rapporto con il nipote: con lui potrà essere amico ma nulla più. Lui non vuole più avere queste responsabilità, perché ognuno reagisce alle tragedie in maniera diversa. Ma cerca comunque di aiutarlo perché vuole essere leale nei confronti del fratello.
Qualche particolare sulla realizzazione del film?
Volevamo usare la telecamera digitale come se stessimo realizzando una vecchia pellicola, e inoltre abbiamo girato molto perché alcune scene potevano essere ripetitive. L’inizio del film con la bellissima scena in barca non era inizialmente in sceneggiatura ma poi abbiamo capito che era molto forte e importante come scena.
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