Manuel Agnelli: ecco cosa pensa di alcuni artisti senza peli sulla lingua
09/05/2017 di Redazione

In un’intervista fatta a l’Inkiesta, Manuel Agnelli dà una serie di opinioni su alcuni dei più grandi nomi della musica internazionale.
Iniziamo da Freddie Mercury e i Queen:
Le cose stanno così: i Queen non hanno cambiato la storia della musica. Sono, anzi ormai erano, quattro talenti straordinari a livello musicale ma non avevano le stesse possibilità di racconto di un Lou Reed, per quanto Lou Reed fosse sicuramente meno dotato a livello musicale. C’è una differenza tra chi ha qualcosa da dire e chi sa come dirlo.
David Bowie è sicuramente un artista che piace a Manuel Agnelli:
David Bowie si è presentato al mondo come messaggero degli alieni, aveva un progetto, un’idea precisa, prima di averne ancora tante altre. In quel periodo storico, in cui a Londra era in atto una grandissima rivoluzione culturale soprattutto dal punto di vista delle libertà sessuali, il suo essere pansessuale raccoglieva un’istanza che gli girava intorno, un’urgenza che la gente avvertiva senza però aver trovato una voce precisa, chiara, per esprimerla pienamente. Ed ecco che arriva Bowie, l’alieno, il messaggero. Perfetto.
Ma le belle parole sono durate poco, Manuel Agnelli ha qualcosa da dire anche sui Duran Duran.
I Duran Duran. Uno dei gruppi che disprezzo di più sono i Duran Duran. Quando ero ragazzo e volevo prendere in giro qualcuno che suonava gli dicevo “Suoni come i Duran Duran”. Ora pare che siano tornati di moda, se ne parla come se fossero stati un gruppo significativo. È inconcepibile: stiamo parlando di un gruppetto di ragazzi che davano più importanza al parrucchiere che ai contenuti. Socialmente hanno rappresentato il vuoto degli anni Ottanta, questo sì, in modo perfetto.
Quando gli si chiede notizie sulla sua musica e sugli Afterhours, lui risponde così:
La band per struttura è un nucleo di individui giovani e allo stesso tempo è un ambiente protettivo. Due o tre persone che la pensano come te e diventi eroico, puoi fare qualunque cosa, andare in giro per il mondo, contro tutti. Però quando diventi adulto si suppone che un punto di vista sulla vita tu te lo sia costruito, se no sei un imbecille. O comunque hai qualche mancanza. Le uniche band che stanno in piedi tuttora con membri ultraquarantenni sono formate da gente che lo fa per potersi permettere sei o sette piscine. A me le piscine non interessano. L’anagrafe ti impone delle domande, prima o dopo. Io me le sto facendo adesso.
Vuol dire solo che da sempre e come sempre ci mettiamo in dubbio e non abbiamo ancora finito di farlo. Non per niente sono cambiate venti formazioni nel corso degli anni.
La domanda sulla musica italiana ha una risposta concisa ma che lascia intendere pienamente ciò che pensa:
Mi fa cagare.