Il commissario Montalbano, il recap di Una faccenda delicata

Terzo episodio della stagione per Il commissario Montalbano: il riassunto di Una faccenda delicata.

Ennesimo successo di pubblico per Una faccenda delicata, la prima della serie di repliche de Il commissario Montalbano in onda fino a maggio. In questa puntata, Montalbano è alle prese con la risoluzione di un caso alquanto singolare: si tratta dell’omicidio di una prostituta settantenne, Maria Castellino, trovata strangolata nel suo pied-à-terre.
L’indagine è inizialmente affidata ad Augello, il quale sospetta il coinvolgimento di uno dei clienti della donna, un “gerontofilo” di nome Mimmo Tavano. L’uomo si rivelerà del tutto estraneo al delitto, potendo vantare un alibi di ferro.
Intanto, la vicina di casa Teresita Gaudenzio, irrompe nell’appartamento di Maria nel tentativo di distruggere le prove della sua implicazione. Anche la Gaudenzio esercitava, e ora teme che il marito lo venga a sapere.
Anche il comportamento di Serafino, col quale Maria era sposata da tempo, è strano: innanzitutto, il mestiere della donna non è mai stato per lui motivo di gelosia, e in secondo luogo, ha lasciato il lavoro non appena appresa la notizia della scomparsa.
A latitare anche i due figli della donna, la cui presenza al funerale è ancora incerta. Ma la spiegazione, in questo caso, è semplice: Luca e Antonio hanno sempre sofferto la loro condizione familiare, tanto da convincersi a lasciare la Sicilia su spinta del loro professore, l’attuale preside della scuola Pirandello Vasaricò. Si scoprirà in seguito che questi era stato proprio uno degli amanti di Maria, e che la loro passione reciproca non si era mai spenta del tutto.
Le indagini proseguono. Subentra un anziano uomo, l’avvocato Giulio Rampolla, immortalato in una serie di foto scattate dal nipote di Maria. Il Rampolla era solito infastidiva quotidianamente, rinfacciandole una certa faccenda “delicata” che implicava il coinvolgimento del figlio Marco. Come è facile intuire, la donna si era prestata tempo addietro per una sorta di fecondazione eterologa, che confesserà poi al figlio biologico arrivato per scusarsi del comportamento del Rampolla. La madre che lo aveva allevato, di fatto, non poteva avere figli, e l’avvocato si era rivolto a Maria promettendole in cambio un’ingente somma di denaro.
Sebbene tutti gli indizi incastrino il Rampolla, l’inchiesta non è ancora chiusa. Sarà solo grazie alla prontezza di spirito e alla straordinaria umanità del Commissario che il caso si risolverà con l’arresto del reale colpevole.

Share this article