My cousin Rachel: Iain Glen di Game of Thrones parla del suo nuovo personaggio
14/06/2017 di Redazione
“My cousin Rachel” il dark romantic drama scritto e diretto da Robert Mitchell è stato adattato dal romanzo di Daphne du Maurier.
Durante l’intervista telefonica rilasciata a Collider, l’attore Iain Glen racconta il perchè è stato affascinato dalla storia di “My cousin Rachel”, delle complicate dinamiche tra i personaggi e di quanto sia facile essere incantato da Rachel. Ha anche parlato di cosa si prova a far parte del grande successo di “Game of Thrones” ( dove interpreta Ser Jorah Mormont). Ha poi espresso un suo desiderio: mantenere varietà nei personaggi che interpreta.
Collider: Questa storia è così interessante perchè ricerca la verità pur non rivelando quale sia la verità.
IAIN GLEN: Il film crea una sensazione molto sconcertante. Quando pensi di averla capita, ti ritrovi a dire ” Oddio no, è diversa questa cosa. Non potrei mai farla così bene!”. Il tuo rapporto con Rachel, interpretato così brillantemente da Rachel Weisz cambia nel corso di tutto il film. Lei è davvero una creatura misteriosa e affascinante che entra quasi in sordina nella vita delle persone e farà affermare anche a voi che lo guardate: “Anche io ho fatto questo, no aspetta questo invece non lo farei neanche morto!”. Questo è il thriller psicologico che è al centro del romanzo di Daphne du Maurier.
Collider: hai capito questo leggendo lo script? E’ per questo che hai desiderato far pare di questo cast?
IAIN GLEN: E si molto ho potuto vedere ciò che lo scrittore stava facendo e mi è piaciuto molto. Sapevo che lei era la nostra padrona dell’irrisolutezza , dove nulla alla fine sarebbe rimasto concreto e avresti finito per rimanere sospeso in tutto. A metà circa di tutto questo ti senti come se finalmente ti fosse stata data una soluzione per arrivare ad una conclusione. Ma poi prima che tu possa rendertene conto ti trascina letteralmente verso un’altra soluzione. Rachel riesce a fare questo in modo magistrale; è così sottilmente abile da riuscire a farti sentire la sua ferita e vulnerabilità ma poi finisci per pensare che ti sta manipolando.
Collider: il tuo personaggio Nick Kendall è in una posizione molto interessante perchè è il padrino di Philip e il tutore legale della tenuta di Ambrose, ma è anche il padre di Louise e deve tener conto di quanto il rapporto tra Philip e Rachel sta ferendo sua figlia. Come era lavorare al centro di questo intrigo e in mezzo a quei personaggi che interagivano così tanto tra di loro?
IAIN GLEN: E’ stato davvero carino! Era un momento felice fare quelle riprese. Niente è davvero meglio di fare riprese in estate in una bella parte dell’inghilterra. E’ stato davvero molto divertente; le cose per il mio personaggio diventano complicate quando inizia a capire che Philip vuole dare tutto a Rachel per amore. Lui passa da ” è una strega malvagia che ha ucciso il mio adorato cugino che mi ha curato da quando ero orfano e non voglio altro che punirla” a qualcuno che è disposto a darle tutto. Devi riuscire a focalizzare il pubblico su di te e farlo credere nell’odio e poi nell’amore; Sam riesce davvero bene a gestire tutto questo. Diventa una situazione molto scomoda vedere cosa vuole fare di quello di cui si è occupato tutto la vita in modo di avere il suo benessere assicurato. E’ in una situazione terribile: non può offrire consigli di nessun tipo perchè sarebbero rifiutati; devi sforzarti di rimanere neutrale.
Collider: Pensi che Kendall possa riuscire a capire quanto è facile farsi avvolgere e coinvolgere dal modo di fare di qualcuno come Rachel?
IAIN GLEN: Credo di si. Il mondo in cui entra Rachel è quello in cui non esistono troppe relazioni maschili e femminili, sia a livello fisico che sessuale. Così come della maggior parte della storia, non conosciamo davvero chi è il mio personaggio, dove è la madre ( di Louise) o chi è la madre. In una scena dove Philip è disposto a buttar via tutto ha un piccolo scambio col mio personaggio in cui gli dico: “Le hai chiesto di sposarti?”. Questa domanda implica che lui si è accorto che Kendall è attratto da lei. Qualsiasi uomo che entra nella sua orbita è attratto da lei perchè è bella, seducente ed esotica e proviene da un mondo diverso. C’è un senso di perdita che alimenta le emozioni di tutti in quel pezzo.
Collider: hai preso parte anche a Downtown Abbey, che ha molto successo ed è molto amata dai suoi fan; m a fai parte anche di “Game of Thrones” che ha molto più successo ed è molto più amata dai suoi fan. Cosa si prova ad essere parte di spettacoli così popolari e di così alta qualità?
IAIN GLEN: Posso solo dire che mi sento di essere davvero molto fortunato. Quando si inizia un genere di cose come “Game of Thrones” nessuno sa davvero come potrà andare. E poi prima di rendertene conto ti ritrovi in questo incredibile successo mondiale. Dietro al prodotto finale che voi vedete ci sono le partecipazioni si tante persone intelligenti che fanno parte della crew e che rimangono sempre in ombra; ma sopratutto c’è la grandiosa storia ideata da George R.R.Martin e lo straordinario adattamento che ne hanno fatto Dan Weiss e David Benioff. Loro sono gli straordinari sceneggiatori che hanno raccolto un cast straordinario. Mi sento molto molto fortunato a farne parte anche perchè questo cast si riduce anno dopo anno e tu alla fine vuoi andare avanti, ma non tanto per te stesso quanto per i tuoi sostenitori. Per loro desideri arrivare fino alla fine, infatti sai che non è eterno…un giorno tutto questo sparirà.
Collider: non ti rattrista il fatto che ogni volta che rinizia non sai di sicuro chi è con te durante la stagione?
IAIN GLEN: Ogni volta che arriva un nuovo script ci ritroviamo a trattenere il respiro per vedere cosa sta per accadere. Ti fanno sapere cosa succederà in questo modo. Detto questo beh…ero nel pilot, ci sono dentro fin dall’inizio. Probabilmente sono uno dei 10-14 personaggi che ci sono fin dal pilot e che sono stati presenti in ogni stagione, mi sento di essere stato davvero fortunato. Qualsiasi sia la fine del mio personaggio io posso dire di aver fatto una gran bella corsa dentro questa serie.
Collider: Dato che sei presente fin dall’inizio e hai visto il fenomeno crescere a dismisura, quando hai realizzato che tu ne eri parte integrante?
IAIN GLEN: Non è successo da mattina a sera. La prima stagione aveva fatto bene, anche la seconda. Quando stavamo girando la terza c’era una grande attenzione per quello che stavamo girando, segretezza e clausule di riservatezza…ad un certo punto tutti noi ci siamo chiesti ” GEsù Cristo ma sta andando bene o no?” E’ stata una sensazione graduale, specialmente negli ultimi due-tre anni quando ci siamo ritrovati tutti assieme ci guardavamo in faccia e dicevamo “E’ davvero stranissimo farne parte.” Dovunque ci capita di andare c’è sempre un grande supporto per la serie. La serie ha aiutato l’economia di molte zone, sembra essere una grande forza positiva dovunque va. E’ una gioia vera fare parte di qualcosa così, poter fare un lavoro che la gente ogni anno non vede l’ora di poter vedere.
Collider: E’ stato divertente far squadra con Lena Headey per “The Flood” e lavorare con lei al di fuori di “Game of Thrones”?
IAIN GLEN: E’ sempre e solo varietà. Un film che ho apprezzatom olto per la varietà di posti e la varietà di lavoro che mi ha consentito di avere. Girare film ti porta in luoghi in cui normalmente non andresti, di solito rimani in quei posti per un periodo di tempo che assomiglia quasi a quello di una vacanza. E’ bello perchè come attore hai tempo libero e puoi così conoscere culture diverse dalla tua.
Collider: Sai quale sarà il tuo prossimo progetto?
IAIN GLEN: Ci sono un paio di cose nell’aria. Spero di fare un drama sulla Seconda Guerra Mondiale con un produttore con cui ho lavorato per Resident Evil: the final chapter. Questa è unabestia molto diversa rispetto a un film. E poi farò Cleverman una serie aborigena che è all a sua seconda stagione. Interpreto ancora JAck Taylor e poi farò una commedia per Sky. Ho il tempo davvero molto impegnato. A volte si è comandati da cosa si fa, a volte si cerca sostegno in quello che si fa. Cerco sempre comunque varietà e buone scritture.
“My Cousin Rachel” è attualmente a teatro. Ecco alcune immagini dello spettacolo: