Nastri D’Argento 2017: Pif su Totò Riina “Si all’ospedale, no ai domiciliari”

Nastri D’Argento 2017, Pif tra i candidati con il suo In Guerra per Amore, ha detto la sua sulla vicenda di  Totò Riina.

 
Nastri D’Argento 2017, Pif presente tra i candidati con il suo In Guerra per Amore, dalla soddisfazione per il suo film, ha affrontato in modo serio il problema etico emerso in questi giorni sulla ventilata possibilità di dare gli arresti domiciliari a Totò Riina il capo della mafia, come lui stesso lo ha definito, per motivi di Salute.
 
Pif ennesimo riconoscimento per la candidatura:
PIF: “Si sono molto contento già di avere una candidatura, è una bella soddisfazione”.
E per gli incassi?
PIF: “Beh ammetto che mi aspettavo di più, esiste un pregiudizio da parte del nostro pubblico nei confronti del cinema italiano
Si ma tutti con i tuo film hai inciso parecchio sul pubblico con il tuo impegno civile sulla Mafia
PIF“Ma , questo lo dici tu, e ti ringranzio, comunque si è vero nel mio piccolo spero di aver dato il mio contributo”
Riguardo invece ad una brutta vicenda di cui tutto parlano in questi giorni ?
PIF: “Totò Riina immagino…. Allora lasciamolo in carcere,  per me giusto curarlo, essere umani fino in fondo, ma non mandarlo a casa. una cosa deve essere ben chiara, lui è il capo della mafia, è il capo della mafia,  non è operativo , ma lui è ancora il capo della mafia. del resto nel 2013 hanno trovato dei pizzini per i quali un giudice non è andato milano perché lui ha detto che andava ammazzato. Lui va curato perché noi non siamo la mafia, ma ribadisco lui non può andare a casa  perché lui è il Capo della Mafia.”
Toto_Riina
Si dice che forse questa è una storia già scritta.
PIF: “Non non credo in teoria doveva essere Provenzano che allora doveva essere liberato. Si dice sia stato Provenzano a far catturare Riina, onestamente lo sapremo mai. Certi segreti muoiono con loro come con Andreotti e Ciancimino.”
Si parla poi di morte umana, ma poi una persona  come Deejay  Fabo è dovuto andare a svizzera…
PIF : “Giusto, (sorride, n.d.r.) mandiamolo in Svizzera a questo punto ! “.
 

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