Nebbia in Agosto: la recensione, il male non è mai banale

Basato sull’opera di Robert Domes, Nebbia in Agosto è  la vera storia del giovane tedesco Ernst Lossa, testimone del piano messo in opera molto prima della Shoah, da parte dei nazisti sull’eutanasia: l’Aktion T4. 

 
Nebbia in Agosto racconta del piano di eutanasia del nazismo che  prende origini dagli studi sulla Eugenetica ad inizio secolo, e che porterà  ad una serie di omicidi di massa negli ospedali: l’Aktion T4.
Nel Mein Kampf  Adolf Hitler aveva già anticipato tutto e per questo particolare programma con queste parole: “Chi non è sano e degno di corpo e di spirito, non ha diritto di perpetuare le sue sofferenze nel corpo del suo bambino. Qui, lo Stato nazionale deve fornire un enorme lavoro educativo, che un giorno apparirà quale un’opera grandiosa, più grandiosa delle più vittoriose guerre della nostra epoca borghese.
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Questa premessa è necessaria per illustrare il contesto storico del film Nebbia in Agosto tratto dall’omonimo romanzo di  Robert Domes , portato sullo schermo da Kai Wessel. Per la prima volta in un’opera cinematografica si affronta l’Aktion T4 (abbreviazione di “Tiergartenstrasse 4”, l’indirizzo della via e numero di Berlino dove era situato il quartier generale dalla Gemeinnützige Stiftung für Heil- und Anstaltspflege, l’ente pubblico per la salute e l’assistenza sociale) il programma nazista di eutanasia che sotto la responsabilità medica prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche o inguaribili a causa di handicap mentali, nei casi più gravi di quelli fisici. Queste persone non potevano sopravvivere nel nuovo stato nazista dove la pura razza ariana doveva dominare il mondo.
Di conseguenza non ci troviamo sull’ennesimo film sulla Shoah, anche se esce nel periodo dedicato alla giornata della memoria (27 gennaio), ma di quello che è accaduto prima visto che il programma partiva già da metà degli anni ’30 con una politica di sterilizzazione (si consideravano ereditarie le malattie mentali) per poi procedere ad una serie di omicidi a partire dal 1939, e tale vanno chiamati, passati sotto il nome di eutanasia nazista.
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Il film di Kai Wessel attraverso gli occhi del giovane  Ernst Lossa (interpretato da Ivo Pietzcker ) ci porta all’interno di un di questi ospedali dove stimati medici, si prodigavano per uccidere al meglio i loro pazienti, pratica che non si fermò neanche al termine delle ostilità, e molti di loro benché processati a Norimberga subirono lievi condanne, prova ne sia che una delle infermiere che somministrava succo di lampone misto a barbiturici per uccidere i bambini, passò solo qualche anno in prigione per poi tornare a fare la puericultrice.
In senso strettamente cinematografico ci troviamo di fronte ad uno dei migliori film mai realizzati su questo scottante argomento, che solo di recente è stato affrontato dagli storici in modo approfondito.
Se Il Figlio di Saul è stato il film che ci ha portato dentro l’orrore dei campi di concentramento come non mai, il film di Wessel in modo delicato a volte poetico ci porta dentro un’altro orrore, dove i medici, nonostante il giuramento di Ippocrate, si  sono macchiati di atrocità incredibili.
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Le scelte registiche di attori e luoghi sotto l’attenta supervisione di molti storici che hanno collaborato sono a dir poco perfette, quasi maniacali. Nelle due ore della pellicola si riesce a squarciare il velo su una storia che ancora non ha un numero reale di morti, si parla ufficialmente di circa 70.000 persone, ma per molto ricercatori  la cifra andrebbe raddoppiata o triplicata. La forza del film grazie alla sua perfetta sceneggiatura, una prova maiuscola di tutti gli attori da Sebastian Koch nei panni del Dottor Walter Veithausen, Fritzi Haberlandt (Suor Sophia). Henriette Confurius (il personaggio forse più inquietante nei panni dell’infermiera angelo della morte Edith Kiefer)   e la giovane Jule Hermann (Nadl). Tutti assieme al citato Ivo Pietzcker nei panni di Ernst Lossa riescono a trascinare lo spettatore all’interno di questa storia vera.
Nebbia in Agosto,  oltre che ad essere una severa lezione di storia, affronta tutti i dilemmi che fanno parte della moderna società occidentale dove si dibatte il tema dell’eutanasia, un problema che i nazisti risolsero semplicemente mettendo in atto una serie di omicidi di massa, si calcola che solo i bambini uccisi siano stati oltre 5000. Nebbia in Agosto appartiene a quelle ristretta categoria di film che devono essere visti, non solo per la sua forza narrativa, ma per cercare di comprendere che il male non è affatto banale e che chi ha contribuito a suo modo ad alimentare questi omicidi di massa sono stati stimati, dottori, infermiere inflessibili e tanti altri complici silenti, che il giovane Ernst Lossa tentò di fermare.
La foto di apertura dell’articolo ritrae il vero Ernst Lossa poco prima della sua uccisione il 9 agosto del 1944, l’articolo è dedicato alla sua memoria.

 

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