Oscar 2017: miglior fotografia e montaggio, noi scommettiamo su “Silence” e “La La Land”
21/02/2017 di Redazione

Oscar 2017, si aprono le scommesse signori! Come ogni anno in molti provano ad indovinare chi saranno i vincitori di ciascuna categoria, in pochi però riescono nell’ardua impresa di indovinare tutti i vincitori, senza non qualche sorpresa da parte dell’Academy. Anche noi ci proviamo e vogliamo dirvi la nostra. Perciò preparate carta e penna perchè ne vedremo delle belle.
In questi Oscar 2017, la lotta è apparentemente impari, ma andiamo analizzare le quattro categorie su cui focalizziamo l’attenzione: “Miglior fotografia”, “Miglior montaggio”, “Miglior montaggio sonoro” e “Miglior missaggio sonoro”.
MIGLIOR FOTOGRAFIA
In questa categoria la lotta è ardua, abbiamo visto i films e possiamo dire che tutti e cinque i film hanno una fotografia spettacolare e particolare:
Arrival, il film fantascientifico di Denis Villeneuve offre una palette di colori molto spentitendenti al grigio e ai neri, con molte scene scure ravvivate da pochissime fonti luminose. Più che di un’ottima fotografia il film è dotato di bellisisme inquadrature ed alcune sequenze ad alto impatto visivo;
La La Land il film di Damien Chazelle, con la sua fotografia al neon, con colori accesi e caldi, che si rifanno alle atmosfere tipiche dei night, mescolate con un sapiente gusto retrò ha ammaliato gli spettatori e i giurati ma non offre spunti nuovi, prospettive diverse dal punto di vista della fotografia.
Silence, il film di Martin Scorsese con molta probabilità porterà a casa l’ambita statuetta. Un “contentino” per il cineasta italoamericano snobbato dall’academy. La spettacolare fotografia del messicano Rodrigo Prieto, fido collaboratore di Alejandro Gonzalez Iñarritu, e autore già dello scorsesiano The wolf of Wall Street, stavolta centra il bersaglio con un misto di immagini oniriche, inquadrature naturali davvero spettacolari e una palette di colori che rispecchia a pieno lo stato d’animo e i sentimenti dei personaggi. L’unico ostacolo alla vittoria? Il muro di Donald Trump.
Lion, il film di Garth Davis offre una fotografia spettacolare che ritrae a pieno la bellezza e la povertà degli slums indiani, con una prima parte davvero di alto impatto visivo. Colori tendenti al marrOne e al giallo, forti contrasti visivi notturni con sapienti giochi di luci e ombre; il film però non gode di quell’unitarietà che si aspetterebbe da un film di questo tipo, con una seconda parte non a livello della prima, che penalizza il film, e non poco.
Moonlight, il film di Barry Jenkins, offre è vero una fotografia particolare tendente, proprio come dice il titolo, a tonalità leggere e al blù dell’acqua, uno dei protagonisti del film. Notevoli le scene al chiaro di luna, ma il film offre pochi spunti interessanti tali da portarlo alla vittoria.
Per noi il vincitore è SILENCE di Martin Scorsese – Fotografia di Rodrigo Prieto