Oscar 2017: Moonlight, il film di apertura della Festa del cinema di Roma 2016 vince l’Oscar

Moonlight il film di apertura della Festa del cinema di Roma 2016, fortemente voluto dal suo direttore artistico Antonio Monda, ha vinto l’Oscar come miglior film.

Eravamo stati buoni profeti ad indicare come il più insidioso outsider per La La Land il film di Barry Jenkins,  Moonligth, grazie anche  alle indicazioni del direttore artistico Antonio Monda, che lo aveva scelto come  film di apertura per la  Festa del Cinema di Roma  2016 e ci  aveva parlato apertamente di una candidatura all’Oscar per quest’opera, decisamente in tempi non sospetti.
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Meryl Streep con Antonio Monda

La vittoria è giunta in modo inaspettato vista la confusione con le buste, http://talkymovie.it/post/18991/oscar-2017-la-la-land-vince-miglior-film-anzi-moonlight/ma questo non deve affatto far sottovalutare il film , che si è aggiudicato anche l’Oscar nella categoria di  migliore attore non protagonista con  Mahershala Ali e per la sceneggiatura non originale assegnato proprio a Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraney.
Barry Jenkins, left, and Tarell Alvin McCraney accept the award for best adapted screenplay for "Moonlight" at the Oscars on Sunday, Feb. 26, 2017, at the Dolby Theatre in Los Angeles. (Photo by Chris Pizzello/Invision/AP)
Effetto Trump, effetto “black”, non lo sappiamo con precisione, ma resta il fatto che assegnare l’Oscar di miglior film, ad una produzione decisamente indipendente, è stata un scelta molto coraggiosa, anche se  dobbiamo sottolineare come la pellicola sia diretta in modo meraviglioso con delle interpretazioni maiuscole da parte di tutto il cast, tanto che la stessa Naomie Harris  è stata a sua volta candidata come migliore attrice per il ruolo della madre tossicodipendente. Una storia che ci racconta di uno sobborghi più poveri della città di Miami da dove proviene il regista, dove il narcotraffico la fa padrone ghettizzando l’etnia nera.  Un chiaro messaggio da parte dell’Academy sulla forza del cinema e delle sue storie, indirizzato sicuramente al Presidente Trump, e poi al resto del mondo, perché Moonligth con la sua semplice, ma al tempo stesso dura storia, contiene tutto: dal bullismo, all’emarginazione per essere omosessuali, alla povertà che favorisce il narcotraffico arrivando alle persone che attraverso le  complessità delle loro vite cercano di aiutarsi. Se La La Land è il film per i sognatori, Moonlight è quello per le persone che combattono ogni giorno con la realtà della vita. L’Academy non sbaglia mai ad assegnare i suoi premi (al massimo scambia le buste), e i nostri direttori di Festival a loro volta non sbagliano mai nello scegliere i film più belli per il pubblico.

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